Domani scuole chiuse per sciopero

Domani scuole chiuse per sciopero Domani scuole chiuse per sciopero Il governo offre altri 200 miliardi, no dei sindacati Mario Tortello Scuola, arriva il giorno della parali�si. Domani, tutte le organizzazioni vecchie e nuove dell'ormai ampio arcipelago sindacale degli insegnanti italiani chiamano la categoria allo sciopero generale; 9 istituti su 10 dovrebbero rima nere chiusi per tutto il giorno. A nulla "ò valso il tentativo di conciliazione in extremis del gover�no. Ieri, Palazzo Chigi avrebbe propo�sto a Cgil, Cisl, Uil e Snals un incontro per il primo pomerìggio, mettendo sul tavolo altri 200 miliardi. Stando ai «si dice», il no secco di una organiz�zazione sindacale avrebbe convinto il governo a soprassedere, mentre il ministro della Pubblica Istruzione si è limitalo a spedire, in via riservata, un fax ai sindacati per dire che l'applicazione della legge sui cicli scolastici «è costruita in modo da salvaguardare il posto di lavoro di tutte le unità di personale» e che «nessun docente, salvo suo desiderio o consenso, sarà trasferito a funzioni diverse da quelle che svolge». In ogni caso. De Mauro incon�trando i giornalisti fa sapere che spera in una ripresa delle trattative «subito dopo lo sciopero»: «Mi augu�ro con buon margine di felice conclu�sione». Mette le mani avanti Enrico Panini, Cgil-scuola: «L'agitazione di domani può essere l'atto conclusivo della vertenza, oppure solo una tap�pa che prepara a ulteriori proteste. Dipenderà dal governo e dalle risorse che metterà sul tavolo del negozia�to...». Poi, aggiunge: «Dentro e fuori al governo c'è chi si affida ai tempi lunghi sperando che la categoria si rassegni e riduca le sue aspettative; è un calcolo sbagliato: comunque va�da, il debito contratto nei confronti dei lavoratori è forte e essi diventano sempre più esigenti». E' cluaro che sulla vertenza pesa�no le elezioni in programma per la settimana prossima: un milione di lavoratori della scuola è chiamato a designare i propri rappresentanti nel�le Rsu, strutture sindacali di base destinate ad avere grande peso nelle trattative a livello di istituto, tenen�do conto dei nuovi poteri assegnati ai dirigenti scolastici in un regime di autonomie. Così, lo sciopero generale di domani si carica di significati diversi, a seconda delle tante sigle sindacali che l'hanno promosso. Ad esempio, i Cobas sollecitano l'assun�zione in ruolo degli insegnanti preca�ri, la cancellazione della riforma che abolisce elementari e medie introdu�cendo la nuova «scuola di base» ; pure Gilda e Unicobas puntano il dito contro la legge sui cicli scolastici e chiedono di rinviarne l'entrata in vigore. Sempre i Cobas manifestano «per dire no alla censura sui libri scolastici, proposta da An». Solo l'Adi (Associazione docenti italiani) giudica «sbagliata la decisio�ne dei sindacati di interrompere la trattativa per aggregarsi allo sciope�ro di Cobas, Unicobas e Gilda e di rinviare il negoziato al 18 dicembre, dopo la conclusione delle elezioni delle Rsu». Intanto, il clima continua a rima�nere rovente anche rispetto a altri temi scolastici da tempo sotto i riflet�tori. Ieri, a Milano, i Ds hanno chia�mato a raccolta sia il segretario nazio�nale della Quercia, sia il ministro della Pubblica Istruzione. «Sulla scuola, la posta in gioco è il destino del Paese», ha detto Walter Veltroni. Che auspica «un movimento sia poli�tico che di opinione, anche di massa. per contrastare il centrodestra, pena un ritomo al passato o il rischio di un regime». Parole dure anche quelle di De Mauro: «Se la Regione Lombardia sulla questione dei buoni scuola do�vesse andare fino in fondo, come dice Formigoni, si vedrà privata dei sussi�di per il diritto allo studio. Aspettia�mo ovviamente la decisione della Corte Costituzionale; ma è certo che il provvedimento di trasferire risorse per i redditi più alti significa sacrifica�re le cifre per il diritto alla studio di tutti». E oggi il Ppi presenta il suo «manifesto» per la scuola. ~'1 1 K .idBBBBfe 1 "111 1 ' ' 'i 1 wJU & 1 ST^S ' a iUa^Jl Mb'' -M ■■km ggjt HbpV WT aj sl '"'feii^iiiii. -'^yH Ponte più lungo di un giorno nelle scuole italiane: domani sciopera r80ozo degli Isnegnanti

Persone citate: De Mauro, Enrico Panini, Formigoni, Mario Tortello, Walter Veltroni

Luoghi citati: Lombardia, Milano