Una «lezione» indaga sul mistero di Caffè di Fulvia Caprara
Una «lezione» indaga sul mistero di Caffè La pellicola di Fabio Rosi con Herlitzka sulla scomparsa dell'economista Una «lezione» indaga sul mistero di Caffè Fulvia Caprara ROMA Più che la vita, l'uscita di scena. Più che l'indagine sulla scomparsa, l'omaggio «a un uomo straordina�rio, a un professore al di fuori della norma»: liberamente ispirato al�l'omonimo romanzo di Ermanno Rea, il film di Fabio Rosi «L'ultima lezione», protagonista Roberto Her�litzka, affronta l'enigma della scom�parsa dell'economista Federico Caf�fo in un'ottica che privilegia lo scavo dei sentimenti rispetto alla ricostruzione dei fatti. Su quello che avvenne durante la notte del 14 aprile 1987, quella in cui il professo�re abbandonò l'abitazione romana di Monte Mario per non farvi più ritorno, la pellicola lascia un gran�de punto interrogativo rispettando un mistero che l'autore del libro definisce «fecondo» perché capace di «non placare le coscienze», ma anzi, di tenerle vigili, attive nella messa in pratica dell'insegnamento lasciato dallo scomparso. «A suo tempo avevo seguito il caso spiega Herlitzka ma non lo avevo approfondito più di tanto. Poi, quando è arrivata la proposta del film, ho potuto rivedere le cassette con le interviste rilasciate da Caffè, riascoltare i suoi interven�ti radiofonici, incontrare i parenti, conoscere gli studenti che seguiva�no le sue lezioni, e mi sono letteral�mente innamorato del personaggio. Di economia non ho mai capito nulla, ma ascoltando le parole di Caffè mi sono davvero emozionato, insomma, si è creato una specie di transfert tra l'attore e la persona reale». D'altra parte chi ha cono�sciuto bene il protagonista della vicenda, come i suoi ex-allievi Ma�rio Tiberi e Felice Roberto Pizzuti, oggi docenti di politica economica all'Università La Sapienza di Ro�ma, descrive il professor Caffè co�me «un ammaliatore, un punto di riferimento per gli studenti, uno che si dichiarava rifonnista mentre in realtà diceva cose rivoluziona�rie, un uomo di sinistra che dentro la sinistra trovava i suoi nemici più insofferenti, una persona allegra e appassionata oltre che ironica e pungente». Nella lezione tenuta al�l'Università prima della scompar�sa. Caffè si era definito «un serpen�te che non cambia pelle» ed è proprio in questa frase il senso del messaggio inviato ai suoi studenti: «Caffè dice il regista Rosi, romano, trentasei anni era un economista che dava consigli ai governatori della Banca d'Italia, ben saldo nel�l'establishment universitario, eppu�re cosi controcorrente da rappresen�tare una voce originalissima. Uno che non era comunista e scriveva sul Manifesto, Che non era cattoli�co, eppure trattava il suo prossimo con uno slancio che testimoniava ben più di un semplice cristianesi�mo». Nel film, presentato ieri sera a Viareggio, nell'ambito della rasse�gna Europacinema, e ancora privo di distribuzione, recitano accanto a Herlitzka, Chiara Conti e Ignazio Oliva nel ruolo di Andrea, ex-allie�vo del professore che abbandona la carriera universitaria scegliendo di lavora alla Consob, dove vive una profonda scissione tra la moralità originaria legata alla sua formazio�ne e la spinta ad adeguarsi alle logiche yuppiste degli Anni Ottan�ta, Tra i tanti ragazzi che furono, anche nella realtà, impegnati in prima linea nelle ricerche del docen�te scomparso, Andrea è l'ultimo a non voler mollare: non riuscirà a risolvere il mistero della scomparsa di Federico Caffè, ma ritroverà dentro se stesso «l'attualità e la necessità di quella lezione». Dice Ermanno Rea: «Il merito del film, che naturalmente è una cosa diver�sa dal libro, sta proprio nel gettare una pietra nello stagno, nel ripro�porre problemi che Caffè aveva posto in anticipo su questioni di cui oggi ci stiamo occupando». Roberto Herlitzka interpreta Federico Caffè in «L'ultima lezione»
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