« Lìberiamoli da overdosi e infezioni » di Gigi Padovani

« Lìberiamoli da overdosi e infezioni » LE SOLUZIONI DEL MINISTRO ALL'EROINA « Lìberiamoli da overdosi e infezioni » «Sono malati, ogni mezzo è valido per curarli» Gigi Padovani inviato A GENOVA COMPASSATO come sempre, più professorale che ministe�riale, «da uomo di ricerca e dunque aperto a tutte le posizioni di tolleranza», ieri mattina il mini�stro della Sanità, Umberto Verone�si, si è guadagnato le simpatie della platea antiproibizionista del�la Conferenza sulla droga e le antipatie di tutto il centrodestra. Gasparri, con la consueta elegan�za, ha sentenziato (tanto per non far soi-gere dubbi): «Con noi, non farà mai il ministro». Il dottor Veronesi, medico oncologo, nel giorno del suo settantacinquesi�mo compleanno ma non l'ha detto a nessuno, altrimenti maga�ri i Centri sociali gli facevano arrivare anche una torta alla can�nabis si è presentato nella sala asettica dei Magazzini di Cotone, al Vecchio Porto, con un pacco di «slide» zeppe di dati. Per carità, niente di ideologico. Ma che dati. Diapositive azzurrine da relazio�ne al Rotary. Ecco la somministra�zione di eroina controllata in Sviz�zera, Germania e Olanda. Poi le politiche di riduzione del danno. E ancora: l'uso di cannabinoidi da parte degli studenti delle superio�ri, cioè uno su tre. Veronesi non è uno sprovvedu�to. Dice «overdose» con lo snobi�smo della pronuncia inglese, par�la di «drop-in-center», ricorda che ((fortunatamente l'ecstasy non uc�cide e dà poca assuefazione», ma sa che il suo intervento farà discu�tere, specie quando dice che «il proibizionismo non paga». Ministro Veronesi, lei ha pre�sentato molti dati, nella sua relazione, senza commenti. Ma sa che presentare certe cifre piuttosto che altre è già una scelta. «Onestamente, ho cercato di esse�re obiettivo. Credo fossero dati utili, visti dal ministro della Sani�tà. Purtroppo si fanno sempre molti discorsi poco scientifici». Ha citato quel 33 per cento di giovani studenti delle su�periori che ha provato alme�no tuia volta le droghe legge�re. «Guardi, si tratta di un ragazzo su tre, allievi di professori che a loro volta l'avevano usata quando era�no giovani. E' difficile pensare che gli uni e gli altri siano tutti criminali». Tre anni fa, nella seconda Conferenza di Napoli, si par�lò di avviare una politica di riduzione del danno che por�tasse anche alla depenalizza�zione totale. Poi, per l'opposi�zione di ima parte del centro�sinistra, il governo non ne fece nulla. Cosa ne pensa? «Il mio pensiero da medico è una cosa, quello da ministro è un'al�tra. Certo, devo sostenere una posizione coerente con il gover�no». Ciò significa che il proibizio�nismo deve finire? «Il mondo e la storia vanno in quella direzione». Cosa pensa della manifesta�zione dei centri sociali, fuori dal centro congressi? «Le loro richieste sono quelle già da tempo avanzate dal mondo anti-proibizionista, non sono radi�cali. Chiedono semplicemente di sperimentare forme nuove di uti�lizzo di queste sostanze a scopo terapeutico. Dunque sono allinea�ti a concetto di riduzione del danno». Quali sarebbero i benefìci della somministrazione di eroina in stanze controlla�te? «Bisogna partire dal principio che il drogato è un malato da curare. Lo si deve perciò liberare dal grande rischio delle overdosi, del�le infezioni e della emarginazione totale. Se riusciamo a trovare un rapporto diretto con il drogato che ci soddisfi, il problema è risolto. Qualsiasi strumento è va�lido, purché gli obiettivi siano chiari. Ne parlo da uomo di ricer�ca, abituato a trovare soluzioni in termini empirici e pragmatici». Ministro, lei ha detto che i ragazzi fanno meno uso di eroina e più di ecstasy. Qual è la tendenza? «Soltanto il 15 per cento degli eroinomani ha meno di 25 anni. I ragazzi di oggi nelle discoteche prendono queste droghe che sono di auto-esaltazione, alimentano il potere individuale. Non sono cosi pericolose come l'eroina, non pro�vocano overdose. C'è il problema di impurità. Sotto il nome di ecstasy ci sono 62 forme diverse di composizione chimica: ora uno dei progetti tedeschi è quello di entrare nelle discoteche, di prele�vare dai venditori queste sostan�ze e di analizzarle. Credo sia un obiettivo semplice». Il metadone distribuito dai medici di base, è possibile? «Per ora ci sono i Sert. Bisognereb�be dare una nuova cultura ai medici di famiglia. Non è un progetto immediato, ma lo vedo a lungo termine». Da oncologo, cosa pensa del�la cannabis usata nella tera�pia anti-cancro? «E' un altro tema interessante. Stiamo valutando l'efficacia di questa terapia come apportatrice di benessere in certe cure. E' una strada farmacologica, lontana da quella della droga».

Persone citate: Cotone, Del Ministro, Gasparri, Umberto Verone, Veronesi

Luoghi citati: Genova, Germania, Napoli, Olanda