Ritorna D'Alema «Vincere le paure» di Antonella Rampino

Ritorna D'Alema «Vincere le paure» IL DIBÀTTITO A MONTECITORIO HA RIPROPOSTO IL DUELLO FRA I DUE EX PRESIDENTI DEL CONSIGLIO Ritorna D'Alema «Vincere le paure» Antonella Rampino E sì, forse si può dire che è un'alternanza tra quelli coi baffi...». Fabio Mussi scherza, Walter Veltroni fornisce spiegazio�ni tecniche «l'abbiamo decìso quìn�dici giorni fa». Vitali è più taoista chi" emiliano, «s�tratta di'una grande personalità del partito...». Tutti replicano con molto understatetnent, ovverò gettando acqua stil fuoco. Ma il fatto è che a parlare per i Democratici di sinistra, dando carta bianca ad Amato per il verti�ce dell'Unione europea a Nizza, non è il capogruppo Fabio Mussi, non è il segretario polìtico Walter Veltroni. E' D'Alema. E D'Alema parla in aula pacatamente, da presi�dente in pectore del partito, smus�sando quelli che lui stesso ha defini�to qualche giorno fa i «tratti spigolosì» del proprio carattere. E il discor�so del leader risponde appieno a quella lìnea d�pacificazione, di rassicurazione, di sdrammatizza�zione del lavacro pubblico cui il partito era stato sottoposto nella sua ultima assise proprio da un pubblico ragionamento del medesi�mo D'Alema. Che aveva ritenuto d�dover dire tutta la sua verità, sul partito, e sulla sua dipartita da Palazzo Chigi. Dunque l'unica pubblica alzata d�sopracciglio D'Alema ieri se l'è concessa in apertura e chiusura d'intervento. Quel «non vorrei di�sturbare l'entusiasmo dell'opposi�zione» col quale ha cercato di fer�mare gli applausi più da conven�tion dello spettacolo che da emici�clo parlamentare che Berlusconi ha ricevuto dai suoi. E poi in chiusura, «ci fa piacere questa con�vergenza di voto da parte dell'oppo�sizione, si è anche colta l'occasione per fare propaganda» ha detto sot�tolineando che Berlusconi si era appuntato da solo la medaglia della bipartisanship. E dunque (oiei pros�simi giorni vigileremo, misurere�mo la coerenza di questa conver�genza». Ieri mattina a via Nazionale c'era stata la riunione della segrete�ria, giusto il tempo perché Veltroni confermasse la linea, il 14 e 15 dicembre all'assemblea congres�suale si voterà (a scrutinio segreto, come sempre per statuto le elezioni «d�persone»)per D'Alema presiden�te, ima mezz'ora e aggiornamento a stamattina:,s�tratta d�stabilire i poteri, qualche decina di minuti non bastano. In emiciclo, al pomeriggio, Massimo seduto accanto a Walter gli dava le spalle d�tre quarti, scambia�va con lui pochissime parole. Poi quel discorso freddo, davvero da ex presidente del Consiglio «che tanto s'è occupato d'Europa, mi sono impegnato personalmente. a co�struirla», e che certo avrà contribui�to ad accreditare l'immagine d�un D'Alema futuro presidente biparti�san dei Democratici di sinistra. Nel discorso dell'ex presidente del Consiglio il tema centrale è stato quello d�«un'Europa che de�ve vincere le paure». La Carta dei diritti è importante perché l�«c'è la volontà di vincere le paure d�un'Europa che d�fronte alla glebalizzazione pensa a se stessa come a una fortezza contrapposta ad altre civiltà». E il «complesso della for�tezza», vìzio antico degli Stati Uni�ti, era proprio quello che gli opinio�nisti americani evocavano nel mo�mento cruciale della fondazione della moneta unica europea, consi�derata un intellectual toy, un gio�chino, una velleità intellettualisti�ca. D'Alema ha insomma ricordato, d'accordo con Amato, che l'Europa non è una moneta ma ima somma d�valori, una civiltà: «Non è solo un fatto economico-finanziario, c'è bisogno d�una democrazia sovrannazionale che sia in grado di far pesare le ragioni dell'uomo». Farle valere soprattutto per «sconfiggere i demoni». Richiamo fosco, dostoevskiano, alle cupe pulsioni. In aula, D'Alema non dice quali siano. Dice, solo, all'indirizzo d�Berlusconi, e sottolineando quello che il discorso del capo dell'opposizione ha trascu�rato, che dei «demoni» si legge «nelle cronache di tutti i giorni». Quali siano, lo esplicita in Transa�tlantico: il razzismo, la xenofobia. Mentre, come diceva Lucien Fèvre, «l'Europa nasce dal mescolamento delle razze e dei sangui». Il Polo d�questo non fa menzione. E Fini, poi, manderà a dire a D'Alema che «i demoni» lu�ce l'ha in casa, «D'Alema parlava, evidentemente, diBertinotti». [ant. rana.) Massimo D'Alema e Silvio Berlusconi in un'immagine d'archivio

Luoghi citati: Europa, Nizza