«Polizze Rc auto più care perché ci truffano» di Roberto Ippolito

«Polizze Rc auto più care perché ci truffano» Desiata: il fenomeno si aggrava, a causa dei maggiori oneri premi in salita del 10-15 per cento «Polizze Rc auto più care perché ci truffano» Le compagnie denunciano danni per oltre 600 miliardi Roberto Ippolito ROMA Un popolo di imbroglioni. Ecco gli italiani secondo un sondaggio del Cirm di Nicola Piepoli realiz�zato per l'Ania, l'associazione delle imprese di assicurazione. La ricerca è impietosa: un inter�vistalo su due (per la precisione il 59,50o| si dice sicuro che le compagnie vengono frodate e che chi deve essere risarcito fa la eresia. Si irallerebbe di un malcostu�me quasi «normale»: la ricerca rivela infalli una diffusa consa�pevolezza della quantità di truf�fe compiute: r83,l0o dichiara che l'illecito più frequente è l'evasione fiscale seguita dalla contraffazione dei prodotti di marca, E se tanti truffano, pochi (solo un terzo degli intervistati) sono pronti a denunciare un illecito. Il sondaggio sugli italiani-truf�fatori, presentato in un conve�gno a Bari, arriva dopo mesi e mesi di polemiche sui prezzi delle polizze Re auto (quelle per gli incidenti stradali), E viene proposto dopo la maxi multa di 700 miliardi inflitta quattro me�si fa alle compagnie riconosciute colpevoli dall'Antitrust, l'organo che vigila sulla concorrenza, di aver fatto cartello, di aver cioè concordato far loro i prezzi (alti). Le imprese tentano allora di scaricare sui loro stessi clienti parte della responsabilità del caro-polizza? In effetti l'Ania giustifica il livello dei prezzi anche con il sistematico ricorso al raggiro. E avverte che chi «frega» le assicurazioni imponen�do risarcimenti più elevati del dovuto «frega» anche se stesso perché spinge verso su le polizze (che devono tener conto dei co�sti). Il fenomeno delle frodi alle assicurazioni, sostiene il presi�dente dell'Ania Vincenzo Desia�ta, «sta diventando sempre più grave perché queste vengono vis�sute come un atto di furbizia». E i maggiori oneri che le compa�gnie sopportano si riflettono «sui' premi con un aumento del 10-150zo oltre che in un deteriora�mento dei rapporti tra assicura�zioni e clienti». Le compagnie affermano di subire un danno enorme a causa delle frodi. Desiata cita le stime dell'Isvap, l'istituto di vigilanza del settore, che «ha certificato complessivamente una cifra di circa 500 miliardi che sicuramen�te è riduttiva rispetto alla real�tà». Al convegno di Bari, il presi�dente dell'Isvap Giovanni Manghetti anticipa le elaborazioni per il 1999, anno in cui le frodi relative ai risarcimenti per gli incidenti stradali sarebbero stati pari a 343 miliardi e riguardereb�bero il 3,39n/. dei casi e il 2,450Zo degli importi. Ma al Sud le frodi sarebbero avvenute per l'8,8nZo dei sinistri contro 1' 10Zo del Nord. Anche Manghetti ritiene che la situazione sia estremamente grave e richiede la collaborazio�ne tra le istituzioni e i soggetti interessati. La banca dati allesti�ta dall'Isvap fornirà alle forze di polizia e alla magistratura tutte le informazioni utili sui presunti illeciti. Ma per il sottosegretario all'in�terno Severino Lavagnini è indi�spensabile diffondere la cultura della legalità per frenare le frodi. Secondo Piepoli la ricerca mette in luce che le frodi sono conside�rate «peccati veniali». E allora non resterebbe, sostiene Desiata, che «non dare ascolto a chi ha dolore al collo dopo un piccolo incidente». 11 presidente del�l'Ania descrive l'Italia come «un paese di teatranti». E chiede di prevedere diversi tipi di contrat�to «per distinguere il buono dal cattivo» arrivando «all'estremo» di dirottare «i cattivi assicurati per la circolazione stradale in una compagnia «di cattivi rischi, una bad company». Desiata chiede a «avvocati, medici legali, giudici e giudici di pace» di fare molta attenzione «sulle metodologie di controllo». Il 270Zo degli intervistati dal Cirm indica nei carrozzieri i «compli�ci» necessari per realizzare le truffe. Il 21,40Zo indica invece i periti, il 12,4 gli avvocati, il 10,8 i testimoni. E il 10,7 crede che, se possibile, l'accordo per concretiz�zare il raggiro viene tentato in tutte le direzioni. Su 100 persone che conoscono qualcuno che ha subito incidenti stradali, 44 han�no l'impressione che sia stato richiesto un rimborso superiore al danno effettivo. I presidente dell'Ania, Desiata

Persone citate: Ania Vincenzo, Desiata, Manghetti, Nicola Piepoli, Piepoli, Severino Lavagnini

Luoghi citati: Bari, Italia, Roma