Bocciato il sindaco anti-Islam di Fabio Poletti

Bocciato il sindaco anti-Islam L'ORDINANZA DISCUSSA VOLEVA IMPORRE Al NON CRISTIANI DI RESTARE A 15 METRI DALLE CHIESE Bocciato il sindaco anti-Islam Rovaio solidarizza con gli extracomunitari reportage Fabio Poletti inviato a ROVATO (Brescia) VADE retro, infedele. Almeno di 15 metri, misurati con il metro flessibile da Ayman Alsabagh, siriano di Rovato, musulmano e perciò interdetto all'area off-li�mits giusto davanti alla parrocchia di Santa Maria Assunta. Dove il sindaco leghista Ro�berto Manenti, in carica da sei anni, 520Zo di preferenze personali, traccia appunto a 15 metri il solco immaginario, che dovrebbe dividere la civiltà cristiana e cattolica dagli infedeli. Che poi sarebbero i 615 extracomuni�tari di Rovato, tutti con regolare permesso di soggiorno dal luned�al venerd�a tirar di lima nelle fabbrichette della Franciacorta e che adesso assistono stupiti all'ultima sparata del sindaca: «Questo non doveva farcelo». Sono in cinquanta per la messa delle 10, davanti alla parrocchia. Ci sono Ayman e pure Naia e Smbe che sono venuti qui nove anni fa dal Senegal: «Mai un problema, con la popolazione. Noi lavoriamo e bastarlo sanno tutti. Non capisco cosa gli sia venuto in mente al sindaco...». Con loro ci sono quelli dell'Uli�vo e di Rifondazione e poi del centro sociale, con i cartelli addosso per dire «siamo musul�mani, buddisti o ebrei, ma da qui non ci muoviamo». i E chi li sposta. Certo non i due vigili urbani che passano in auto e guardano appena. Sicuramente non i poliziotti che sono qui giusto a controllare che non si facciano vedere teste matte e sai che importa a loro dell'ordinanza del sindaco Manenti. E figuria�moci se si mette a far questioni don Giovanni Albertelli, che dopo aver detto «la messa è finita, andate in pace» si affaccia sul sagrato, intasca un volantino e annuisce: «La chiesa è aperta a tutti. I miei parrocchiani mi stanno aiutando a costruire una scuola per 250 bambini in Sudan, non direi che sono razzisti. Ma non vorrei che con questa ordinanza, nascesse un problema politico». A dir la verità, non vorrebbero nemmeno quelli della Lega, che sono stufi del sindaco Manenti e le sue mattane, dai consigli comu�nali in piena notte alle celebrazioni del 25 aprile ma solo senza bandiere. Roberto Calderoli, segretario lombardo della Lega gli ha già dato l'ultimatum dopo che il direttivo brescia�no del partito ha già sospeso il sindaco: «0 ritira l'ordinanza o per noi è fuori. La sua iniziativa non c'entra niente con la politica della Lega». Il sindaco, al raoraento non replica. Al citofono della villetta bianca a due piani, a fianco del mercato delle bestie, risponde la moglie. Dice che lui non c'è, che è via, che si farà sentire e che lei non sa niente di niente. In paese (è vero, son per metà leghisti), a momenti non sanno cosa dire. Pasquale Rizzini, è pensionato e sconcertato: «Io l'ho votato, lo rivoterei, ma questa cosa qui non la capisce. Che senso ha?». Renato Màgiii, pen�sionato pure lui, ha votato a sinistra, ma ammette che questo sindaco un po?gli piace: «E' uno che in sei-anni ha fatto tante cose, la tangenziale che gira attorno a Rovato, ha sistemato il torrente Plodio che a ogni pioggia allagava il paese. E adèsso, anziché pensare alla discarica che hanno costruito appena fuori dal paese e che ci affumica, si mette a questionare con gli extracomunitari e la loro religione. Mah...». Ibrahim fa lo spelling ai giornalisti: «I come Italia, b come Brescia, r come Rova�io...». Ayman è quello che ha meno voglia di scherzare: «Noi abbiamo piena fiducia nelle istituzioni italiane, sappiamo che questa ordi�nanza tra qualche giorno non ci sarà più. Ma ci preoccupa il clima di odio esasperato contro di noi». Naia che porta i capelli alla rasta con la giacca e la cravatta, spera che non accada il peggio; «Siamo venuti in Italia nove anni fa, perché sapevamo che era un Paese tollerante. Ci siamo integrati e ci affidiamo alla Costituzione italiana, che garantisce i dùitti di tutti». Smbe che viene dal Senegal ha sul bavero un'improbabile stella di David: «Ci preoccupa�no tutti questi segnali contro di noi, il cardi�nal Biffi, la storia della moschea a Lodi...». Il pensionato Rizzini lo rassicura: «Ma va la che sono tutte baggianate e che qui non è mai successo niente...». Sabato prossimo ci sarà un'altra manifestazione a Rovato contro il sindaco e la sua ordinanza. Ma non è detto che per quella data, ci siano ancora l'uno e l'altra. La protesta inscenata davanti ad una chiesa da non cattolici nel comune di Rovato, dove il sindaco leghista Roberto Manenti aveva impedito agli islamici di avvicinarsi a meno di 15 metri dall'edificio

Persone citate: Ayman Alsabagh, Giovanni Albertelli, Manenti, Renato Màgiii, Rizzini, Roberto Manenti