PERCHE' CI AMMALIAMO?

PERCHE' CI AMMALIAMO? PERCHE' CI AMMALIAMO? Un incontro ai GiovedìScienza sui rapporti tra genetica e ambiente Gioved�30 novembre, alle ore 17,45, al Teatro Colosseo di via Madama Cristina 71, Paolo Vinels, dell'Università di Torino, terrà una conferenza su «Perché ci ammaliamo?». L'Incontro fa parte del «GiovedìScienza», promossi da Regione, Provincia e Comune, Murst e Associazione culturale CentroSclenza, Ideata da Extramuseum In collaborazione con TuttoSclenze-La Stampa, T 3 Leonardo. Le ricerche del professor Vinels riguarda�no l'epidemiologia del cancro, e In particolare I fattori di rischio alimentari e le Interazioni tra la suscettibilità genetica e i rischi ambientali. CHE cosa era la malattia per un uomo o una donna dell'Ottocento o dei primi decenni di questo secolo lo possiamo capire dalla .etteratura. Si trattava perlopiù di un'esperienza mprovvisa e violenta: poco dopo l'insorgere, la malattia assumeva un decorso rapido, e per giorni il paziente si dibatteva tra la vita e la morte. La modernità ci ha abituati invece a un'idea diversa di malattia: una sofferenza più ovattata, più adiscreta»; o perché 0 decorso è oggettivamente attenuato dalle cure, o perché le nuove patologie (il cancro, per esempio) sono subdole, impiegando anni o decenni a invadere il corpo dall'interno. Cos�il «male del secolo» non si manifesta più con il temuto sbocco di sangue, premonitore di un probabile e rapido decorso verso l'exitus, ma nei modi più disparati e sfuggenti: con un nodulo, una lieve anemia, un dimagramento, una vertigine. Ma al mutamento delle manifestazioni esteriori della malattia si accompagna un altro e più radicale mutamento nella definizione di malattia, legato agli sviluppi della tecnologia. Se il primo mutamento è tutto sul versante soggettivo del paziente, il secondo è tutto sul versante oggettivo della tecnologia jiomedica. La manifestazione più marcata del ..econdo mutamento è la medicina «predittiva», di cui il progetto di sequenziamento del genoma umano è la più radicale espressione. Ora non solo il paziente viene dal medico con sintomi sfumati, ma addirittura è il medico ad andare da lui: a proporgli attività di diagnosi precoce, e perfino test il cui unico fine è la predizione di un futuro stato di malattia. Un grande libro di medicina, «Perché ci ammaliamo», di Nesse e Williams (Einaudi, 1999) ci spiega che la storia delle malattie è anzitutto una storia «darwiniana» dei nostri rapporti con le loro cause e con l'ambiente più generale: una delle interpretazioni dell'epide�mia di Aids è che il virus sia divenuto altamente letale a causa della frequente e rapida trasmissio�ne dovuta ai contatti sessuali, consentendo la selezione di una variante particolarmente viru�lenta. Anche per le malattie croniche oggi dominanti come le malattie cardiovascolari disponiamo di simili spiegazione «darwiniane»: in particolare, l'alimentazione oggi più diffusa nei paesi occidentali (troppo ricca di grassi animali e di cibi raffinati) è incompatibile con una struttura genetica ancora risalente all'età della pietra. Paolo Vinels Oggi I medici propongono al paziente diagnosi precoci

Persone citate: Einaudi, Paolo Vinels

Luoghi citati: Murst