Nel culto di Nino Farina di Gian Paolo Ormezzano

Nel culto di Nino Farina Nel culto di Nino Farina SIA permessa la prima per�sona singolare. Io sono cre�sciuto nel culto di Nino Farina. Culto in famiglia, da parte di mio padre, che era suo amico e che divideva l'umanità automobilistica in due gruppi: lui e Nino Farina nel primo, tutti gli altri, compreso Fangio, nell'altro. Quando vedeva uno fare fesserie al volante gli grida�va: «Ma chi credi di essere. Nino Farina?». Quando a prima�vera ci portava a Milano per la Fiera, sull'autostrada a tre cor�sie in tutto, quella di centro per tremendi sorpassi con forte pro�babilità di scontro frontale, se urlavamo per qualche manovra perigliosa ci diceva che Nino Farina (sempre nome e cogno�me) gli aveva spiegato i tempi esatti dello zigzagare ad alta velocità. Mia madre minaccia�va di fare intervenire Elsa, sua cara amica, la moglie di Nino: da ragazzine dovevano aver lavorato insieme in qualche ate�lier torinese, da modiste, come si diceva allora per le tenere piccole stiliste dei cappelli. Ni�no Farina, Nino da Giuseppe anziché da Giovanni come sa�rebbe stato più logico, divenne campione del mondo, il primo nella storia della Formula 1, per fare felice mio padre. Era nato (1906) da famiglia torinese im�portante nell'automobilismo. padre carrozziere anche se de�stinato a minori fortune dello zio che si chiamava Giuseppe pure lui e che divenne Pinin, Pininfarina. Il padre gli aveva pagato i lussi agonistici nel mondo dell'auto, dopo che il giovane Nino che già a nove anni era salito su un'auto, sia pure di piccola cilindrata: altro motivo di ammirazione da par�te di mio pradre si era giocato malamente in borsa i suoi primi risparmi, investiti per permet�tersi subito le grande macchine. Nel 1954 Nino Farina aveva avuto un tremendo incidente a Monza, arrostendosi nel fuoco. Ma mio padre mi aveva rassicu�rato: niente rispetto a cosa aveva passato nei primi anni di guida. Mio padre se ne andò nel 1957, avevo già cominciato a fare il giornalista ma non avevo mai sfruttato l'amicizia di fami�glia col pilot (ritiratosi nel 1955 dalle corse), per una qualche intervista. Farina mor�nel 1966, da borghese, l'auto fuori strada in Francia, vicino al confine. Aveva già patito un altro grave incidente, ma era morto quello che guidava al suo fianco (o no, secondo altri che giuravano di avere visto lui alla guida). Mi mancò una specie di pezzo residuo di mio padre. Gian Paolo Ormezzano Farina con la sua Ferrari no20 alle prove del G.P. Valentino nel 1952

Luoghi citati: Milano, Monza