Riparate le cellule che producono dopamina
Riparate le cellule che producono dopamina SI USA COME VETTORE IL VIRUS DELLAIDS Riparate le cellule che producono dopamina Esperimento su scimmie in vista di una nuova strategia anti-Parkinson T RA pochi giorni U neurof armacologo svedese Arvid Carlsson riceverà U pre�mio Nobel per la medicina per la scoperta deUa terapia oggi più usata neUa cura del morbo di Parkinson. Per una strana coincidenza la rivista «Science» riporta la notizia di un nuovo trattamento deUa stessa malat�tia attuato sulla scimmia utiliz�zando un modeUo di Parkinson molto simile a quello umano. Il Morbo di Parkinson colpisce oltre 4 milioni di individui nel mondo. In Europa la prevalen�za deUa malattia oltre i 65 anni è quasi del 2 per cento. In un caso su dieci la malattia viene diagnosticata prima dei cinquant'anni. Grazie anche agU studi di Carlsson si sa da molti anni che la malattia è localizza�ta nel cerveUo in un gruppo di ceUule nervose chiamato so�stanza nera. Queste ceUule pro�ducono la dopamina, un neuro�trasmettitore chimico. Le ceUule dopaminergiche presenti aUa nascita sono circa mezzo miUo�ne. Nel malato parkinsoniano YQQ-Wyo di queste ceUule va distrutto durante U corso della malattia. La causa della malat�tia è ignota. La strategia tera�peutica scoperta da Carlsson è di rimpiazzare la dopamina mancante neUe ceUule nervose deUa sostanza nera sommini�strando un suo precursore: la levodopa. L'effetto deUa cura è pratica�mente immediato neUa mag�gior parta dei casi ma con U procedere degU anni esso viene progressivamente a diminuire. per cui e necessario ricorrere ad altri farmaci. Nel 1989 Bjorklund e LindvaU, due ricer�catori dell'Università di Lund in Svezia, trapiantavano deUe ceUule embrionaU umane neUa sostanza nera di un paziente di 69 anni affetto da una forma di Parkinson particolarmente gra�ve. Dieci anni dopo l'operazio�ne, si poteva dimostrare che U trapianto era ancora vivo ed attivo produttore di dopamina. Invece di compensare la dopamina mancante con la levodopa o di sostituire le cellule distrutte con un tra�pianto perché non riparare direttamente le cellule nervo�se che la producono? Esiste a questo scopo un fattore nervo�so detto GDNF (fattore neuro�trofico derivato dalle cellule gliaU) che ha appunto l'effetto di stimolare la produzione di dopamina. Il problema è di far giungere tale fattore esclusiva�mente alle cellule nervose ma�late della sostanza nera. L'esperienza fatta su pazienti insegna che la somministrazio�ne del fattore diffusa a tutto il cerveUo causa seri effetti coUaterali. Occorre quindi usare un' altra via terapeutica. Il virus deU Aids attacca facilmente le ceUule nervose e potrebbe quindi essere usato come veicolo per trasportare U gene che produce U fattore GDNF. La strategia pensata dai ricercatori svizzeri (Università di Losanna) e statunitensi (Uni�versità di Chicago) è di utiUzzare U gene del GDNF precedente�mente isolato e di inserirlo nel virus dell'Aids trattato prece�dentemente in modo tale da renderlo totalmente innocuo. Ovviamente non si potrebbe rischiare un tentativo terapeuti�co del genere immediatamente nel paziente umano. Occorre ricorrere prima ad un modeUo animale. Il Parkinsom indotto artificialmente nella scimmia rappresenta U modello più vici�no al Parkinson umano. I ricer�catori hanno iniettato U virus Aids reso innocuo e munito del gene del fattore GDNF diretta�mente nel cerveUo di un gruppo di scimmie. Dopo poche settima�ne si cominciò a notare un notevole migUoramento di quei sintomi (tremito, rigidità) carat�teristici della malattia e l'assen�za di apparenti compUcazioni. Il successo di tale esperimento fa sperare che fra qualche anno sarà possibUe trattare i primi pazienti affetti da Parkinson. Rimangono da controUare la durata a lungo termine (anni) deU'effetto terapeutico e una possibUe insorgenza tardiva di effetti secondari. E1 pure neces�sario imparare a bloccare l'atti�vità del gene trasmesso alle ceUule se fosse necessario. ~Ezlo Giacobini
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