L'economia frena, l'euro affonda di Ugo Bertone

L'economia frena, l'euro affonda La Bundesbank lancia l'allarme: «La crescita rallenta». E la moneta scende sotto quota 0,84 sul dollaro L'economia frena, l'euro affonda Duisenberg: rischi dai bilanci pubblici Ugo Bertone MILANO L'euro è un successo a un f'allimonlo? nE' troppo presto per rispondere ad una tale doman�da in modo definitivo...». Parole prudenti, quasi scontate, ma che fanno effetto so a pronun�ciarle e il paladino dell'euro, l'uomo che i governi dell'Unio�ne hanno voluto alla guida della Bce: Wim Duisemberg. E cosi, nel «giorno del ringraziamen�to», il dollaro ha ricevuto un'inattesa spinta al rialzo che ha schiaccialo le quotazioni del�l'euro a nuovi minimi, sotto quota 0,84 alla rilevazione uffi�ciale (pari a 2.310 lire), addirit�tura a 0,8371 negli scambi sera�li e 02,41 contro lo yen. rutta colpa di Duisenberg? Ovviamente no, perché sulla moneta unica pesano i dati diffusi dalla Bundesbank che rilevano una brusca frenata del�l'economia tedesca nel terzo trimestre rispetto ai mesi prece�denti, un segnale che conferma i timori di un possibile marcato rallentamento dell'economia di Eurolandia. Molti, poi, scommett'evano su un intervento massiccio della Bce e di altre banche centrali approfittando della chiusura dei mercati Usa e dell'assenza dal mercato, quin�di, di molti operatori mentre la Bce, al contrario,ha voluto evi�tare qualsiasi acquisto. Altri banchieri centrali, oltre a Dui�senberg, hanno ieri lanciato ai mercati segnali non confortan�ti. E' il caso, ad esempio, di Jean Claude Trichet, il governa�tore della banca di Francia (che resta il più accreditato sostituto di Duisenberg), che ha sottoline�ato ieri come le stime della Commissione Europea sulla cre�scita di Eurolandia «devono es�sere lette come un piccolo se�gnale di cautela» e che «l'econo�mia resta su un terreno incer�to», tutt'altro che scevro da rischi. Ma, al di là di queste conside�razioni, non è difficile rilevare la coincidenza tra le le vendite più massicce e le quotazioni più depresse con i resoconti via Internet dalla conferenza che Duisenberg stava tenendo nel pomeriggio a Parigi. La sensa�zione d'inquietudine è stata raf�forzata dal fatto che Duisen�berg ha precisato che la Banca centrale europea non si prefig�ge di difendere un livello di cambio determinato. Un'osser�vazione che ha colto di sorpresa i mercati, convinti, almeno fino a ieri, che la Banca di Francoforto abbia ormai individuato una soglia tecnica di intervento, sotlo la quale possono scattare gli interventi a sostegno dell'euro. Certo, certe informazioni van�no tenute riservate. Ma da que�sto a lasciare i mercati al buio corre una gran differenza, han�no protestato i cambisti. Ma certi malumori sono più indice del nervosismo dei mer�cati che non prove di una nuova «gaffe» di Duisenberg, dopo la rovinosa intervista di metà otto�bre al «Times». Ieri, lo stesso Duisenberg aveva sottolineato in mattinata, nel corso di un'au�dizione al comitato monetario del Parlamento europeo, che in molte capitali di Eurolandia si sta allentando pericolosamente la guardia alle politiche di bilan�cio; «Alle riduzioni degli oneri sociali e delle imposte sul reddi�to e sulle imprese che pure sono benvenute non corrispon�dono tetti sufficientemente am�biziosi sulla spesa pubblica». Un monito ai governi a non considerare chiusa l'epoca del risanamento e delle riforme e a «preparare fin da ora ora» gli interventi che dovranno scio�gliere i nodi delle riforme pen�sionistiche. «I risultali dei budget del 2000 ha avvertito il presiden�te della Bce sono meno brillan�ti di quanto sembra: migliore�ranno, ma soprattutto per l'ef�fetto della forte crescita e delle entrate "una tantum" delle li�cenze Umts. Per la prima volta dal 1993 il rapporto fra avanzi primari di bilancio e Pil in Eurolandia peggiorerà nel 2001. In alcuni casi si stanno facendo sforzi da elogiare verso il passaggio da sistemi pensioni�stici a ripartizione a sistemi a capitalizzazione; ma in altri si vede ancora molto poco». Tempestato di domande de�gli europarlamentari sulla debo�lezza della moneta unica e sugli interventi della Bce («Meno par�lo e meglio e, ho imparato la lezione», ha scherzato), Duisen�berg ha ripetuto che l'euro è da «un periodo prolungato di tem�po fuori linea rispetto ai fonda�mentali delle principali aree economiche» e ciò «è rimasto una causa di preoccupazione». Trichet preoccupato «L'economia rimane su un terreno incerto» L'ALTALENA DELL'EURO CAMBI EURO-DOLLARO 0,92 0,90 0,88 0,86 0,84 0,82 '

Persone citate: Duisenberg, Jean Claude Trichet, Trichet

Luoghi citati: Milano, Parigi, Usa