« Controllate le oscillazioni della Terra »

« Controllate le oscillazioni della Terra » VIAGGIO A TULA NELL'UNIVERSITÀ' DEL PROFESSORE RUSSO « Controllate le oscillazioni della Terra » Martynov insiste: i terremoti possono essere previsti reportage Giulietta Chiesa inviato a TUIA L|ULTIMO suo messaggio fax, esattamente del 12 no�vembre, diceva così: «Bull' Europa occidentale, soprattutto su Gran Bretagna, Francia, Italia, Svizzera e Spagna è sospesa ima tragedia eccezionale, che non ha precedenti nella storia moderna. Essa concerne sia i fenomeni atmosferici che quelli sismici». Quando richiamai il professor Martynov, per chiedergli chiari�menti, mi disse che aveva assolu�to bisogno di informazioni in loco, da parte degli «specialisti italiani». Informazioni «urgenti». Martynov è il professore che «previde» il terremoto nel Nord Italia dell'agosto scorso. Prender�lo alla leggera non è facile, ades�so. Ci si può solo augurare che si sbagli. Ma, e se non si sbaglias�se? E' per questa ragione che andai a trovarlo, qualche tempo fa, nel suo laboratorio di Tuia. Una specie di balzo all'indietro nel tempo. Le vie si chiamano ancora Oktjabrskaja (dell'Otto�bre, e non in omaggio alla stagio�ne), oppure Leninskij Prospekt. Adesso c'è un governatore, come ai tempi degli zar, ma è rosso come un peperone. Tutto il resto è cadente come ai tempi sovietici. E' qui che vive e lavora da trent'anni il «profes�sore in scienze tecniche» Oleg Martynov. Al primo piano di un edificio sbrindellato c'è il suo ufficio: vecchi mobili, e poveri, dei tempi andati. Il computer è appena un po' meno antico. Ten�de di materiale sintetico, un enorme ritratto di Lenin occupa la parete libera dietro la scriva�nia. Ma c'è anche una icona. Madonna con bambino. L'Università ha 12 mila studen�ti, la cattedra di Martynov ne ha ICQ. Scendiamo nel laboratorio. nel sancta sanctorum di questo mistero. Scendendo le scale non posso trattenermi: conferma le sue previsioni sul terremoto in Italia? Martynov sorride:«Con cal�ma, con calma. Prima dia un'oc�chiata». Tre locali, uno grande, senza finestre, con pavimento di piastrelle metalliche nere. Pover�tà assoluta e pulizia incredibile. Al centro, su un treppiede con ruote di gomma, c'è l'enigma. E' un cilindro d'acciaio grigio sor�montato da due antenne asimme�triche, due cilindri metallici chia�ri, sottili, che come spiega Mar�tynov contengono fili di wolfra�mio. Tutto materiale non magne�tico. Il cilindro ha pareti spesse, una specie di gabbia di Faraday, «messo a terra» con un semplice filo di ferro. «Dobbiamo evitare ogni interferenza precisa Marty�nov quello che misuriamo non ha nulla a che fare con le onde elettromagnetiche ». E cosa misurate, esattamente? E dove state misurando? E come diavolo, da Tuia, questo signore ha informazioni sui terremoti nel nord dell'Italia? Le domande si accavallano. Allora un occhio alla macchina e l'altro a una enorme carta geografica e geologica del pianeta: «L'apparecchio che lei vede ha la sigla SG M-9. SG sta per Scirokopolosnij Gradientometer». Provo a tradurre; misurato�re di lai^ga fascia dei gradienti? Forse. Martynov continua: «Pesa 120 chili, l'antenna maggiore sta esaminando una zona della super�ficie terrestre che ha l'origine qui a Tuia e si allaiga per 70 gradi, grosso modo dall'estremità orien�tale del Mar Caspio, fino alle Alpi. E dal 50-esimo al 65-esimo meri�diano». Guardo la mappa: si trat�ta di uno spicchio che include quasi tutto il Mediterraneo, la Turchia, una parte de Medio Oriente, il Golfo Persico. Perchè avete scelto questa orientazione? «Faceva parte di un progetto più vasto con cui control�lavamo terzo dell'Unione Sovieti�ca, dalla Bielorussia alla Kii^hizia incluse». Ma potrebbe dirmi cosa esattamente misurate? «I cambiamenti, il delta, delle onde gravitazionali che si producono quando, per varie ragioni, il nu�cleo pesante della terra subisce oscillazioni». Le parole sono sem�plici, il significato mi appare enor�me. Nessuno ha mai misurato quello che il professor Martynov afferma di poter misurare. Si può guardare dentro il SG M-9? No, perché è in funzione. Ma ce n'è un altro in costruzione, aperto. Attraverso un'apertura circolare si vedono oggetti di va�rie forme geometriche e colori, sospesi a fili sottili e connessi tra loro. Sembra un'incastellatura in un delicato e misterioso equili�brio. O un giocattolo per bambini, semplice a prima vista. «Tutte le cose geniali sono semplici com�menta, sorridendo, il mio stupore Oleg Martynov qui c'è la parte essenziale del nostro knowhow». Il resto cerco di lèggerlo sui computer, sotto la guida di Marty�nov , di Oleg Morozov, progetti�sta delI'SG e di Oleg Lotukhin, ingegnere capo e anche lui proget�tista. Un software molto comples�so, top secret, consente di «vede�re» i segnali della prima antenna, che registrano, istante per istan�te, le modificazioni degh equilibri gravitazionali del pianeta in blu sullo schermo e quelli della seoonda antenna in rosso sullo schermo -' che sintetizzano gli effetti di quelle modificazioni sul�lo spicchio del pianeta sotto osser�vazione. Quello spicchio che con�tiene anche l'Italia. «Ormai da 15 anni noi faccia�mo rilevazioni, abbiamo impo�nenti serie statistiche. incalza Martynov -. Guardi qui il terremo�tò in Turchia del 17 agosto 1999. Noi avevamo raggiunto la certez�za, il 9 agosto, che sarebbe stato proprio in Turchia . Anzi aveva�mo indicato due date: il 17 agosto e il 12 novembre. E ne avevamo informato il governo turco. Calco�li lei l'anticipo. Se ci avessero dato retta molte vittùne sarebbero sta�te salvate». E' solo uno dei tanti esempi di Martynov. Se c'è un centesimo di vero in questa meto�dologia siamo di fronte a conse' guenze impressionanti, a una svolta scientifica di portata stori�ca. Ma che c'entrano i dati meteo�rologici? So che su questo punto si è accentuata l'incredulità, perfi�no il fastidio, della scienza sismo�logica ufficiale. Martynov sorride. «Capisco. E mi limito a dire che noi sappiamo che le variazioni dello stato gravi�tazionale del nucleo della Terra emergono, per cos�dire, dalle faghe. Qui si creano dei punti meteorologici anomali, che occor�re individuare. Quando noi osser�viamo sa una faglia punti stabil�mente anomali con situazioni an�ticicloniche, di regola sappiamo che attorno a questi punti anoma�li si può determinare un terremo�to. Data esatta, luogo esatto, ma�gnitudo sono poi calcolabili sulla base di un insieme complesso di dati, che in qualche caso sono calcolabili anche a grande distan�za. Nel caso turco e greco noi avevamo già ampie informazioni sulla situazione delle faglie e sul quadro meteorologico. Ecco per�ché abbiamo potuto essere cos�precisi e con largo anticipo. Ten�ga presente però che si tratta di interazioni complesse e reversibi�li. Se, ad esempio, sul punto ano�malo individuato al di sopra della faglia si crea una situazione ciclo�nica, il terremoto può scivolare lungo la faglia, spostarsi per alcu�ne centinaia di chilometri. Parlo di terremoti di mtensità superio�re al sesto grado e oltre. Ecco perchè abbiamo bisogno di dati meteorologici aggiornati». E le sue previsioni di un nuovo terremoto in Piemonte? Sono con�fermate? «Confermo che la tensio�ne rimane alta sulla chrettrice Alessandria-Milano. Ma le violen�te perturbazioni dei mesi di otto�bre e novembre che confennano l'esistenza di profondi squilibri in atto hanno tuttavia modificato il quadro sismico. Il terremoto può essere stato "dislocato" altro�ve spazialmente e dilazionato temporalmente. Per una nuova previsione ho bisogno di una mas�sa di dati che solo gli esperti italiani possono fornirmi ma che fin'ora non mi hanno fornito. Questo è-quanto possiamo vedere stando nel nostro laboratorio di Tuia. Certo se io potessi installare in Piemonte e Lombardia due dei miei gravitometri potrei essere molto più preciso». La teoria che sta alla base di queste sensazionali dichiarazio�ni non è mai stata pubblicata. «Prima non si poteva, adesso dice Martynov non sarebbe prudente». «Sono quindici anni che misuriamo i punti meteorologici anomali del pianeta Da questi si possono determinare i sismi» Ai centro del suo laboratorio c'è un misterioso cilindro d'acciaio che pesa 120 chili e ha un'antenna di due metri «Con questa macchina teniamo sott'osservazione uno spicchio del globo che vadal Mediterraneo fino al Golfo Persico» Un'immagine del terremoto che il 23 novembre di venti anni fa sconvolse l'Irpinla OlegViktorovic Martynov