Hollywood, le star sulle barricate di Lorenzo Soria

Hollywood, le star sulle barricate Hollywood, le star sulle barricate «Una vittoria repubblicana sarebbe una frode» Lorenzo Soria NEW YORK Un paio di giorni fa Alee Baldwin si è presentato in un albergo di New York per pubblicizzare un suo nuovo film diretto da David Mamet, «State and Main». Ma sono bastati appena un paio di minuti e il marito di Kim Basinger ha dimenticato la ragione della sua presenza al Regency e si è messo a discutere il risultato elettorale. «C'è mezzo Paese che rischia di venire derubato del risultato ha spiegato E trovo proprio singolare la posizione dei repubblicani. Quando c'era da detroneggiare un presidente hanno fatto ricorso all'azione legale, adesso che c'è da istituir�ne uno sostengono che è contro i loro principi. Che ipocrisia!». Baldwin è noto come degli attori più attivi politicamente di Hol�lywood, uno che poco tempo fa aveva contemplato l'idea di can�didarsi per quel posto al Senato che è finito invece nelle mani di Hillary Clinton. Ma in questi giorni è solo un individuo tra tante decine di milioni di americani che non riescono a distogliere la loro attenzione dal dramma (o è commedia?) in scena in Florida. E che non esitano a esprimere la loro opinione in toni piuttosto forti. Come Gwyneth Paltrow, l'immagine della serenità. E che invece, presa dalla rabbia, di�chiara: «Se Bush vince è pura frode. E ne sarei cos�devastata che me ne andrei a vivere in Canada». Poco dopo ecco Ben Affleck, ex della Paltrow nella vita reale e di nuovo suo amante in «Bounce». «Davvero Gwyneth ha detto che andrebbe a vivere in Cana�da?», chiede sorpreso. No, lui anche con Bush resterebbe negli Usa. E comunque vuole vedere nel ciclone politico che sta con�sumando gli Usa e il mondo, un fattore positivo. «Noi americani non apprezziamo abbastanza il dono della democrazia», dice. «Spero solo che la corrente im�passe ci insegni a partecipare di più». E i repubblicani? Come noto, a Hollywood sono una minoran�za. E cos�il campione non scientifico preso in esame in questi giorni ne ha prodotto uno solo, Bruce Willis. Allora, possia�mo avere anche l'opinione di un non-democratico? «Sono un re�pubblicano», corregge orgoglio�so. E dunque penserà che il ladro e il disonesto è Gore... «Io veramente ce l'ho solo con i media», risponde. «Si sono com�portati in modo disgustoso e irresponsabile, hanno trasforma�to il processo elettorale in enter�tainment. E in nome dei ratings stanno facendo un grande disser�vizio alla nazione». Dunque non vuole spendere neanche una parola a favore di George W. Bush? «Il mio cuore è con en�trambi, con Gore e con Bush, costretti a dover prolungare l'agonia all'infinito. E poi non sono cos�chiuso. Appoggio i repubblicani perché credo in meno governo e nel diritto costi�tuzionale di ciascun americano a possedere armi, ma sono an�che a favore dell'idea di dare aiuto a chi non sa e non può arrangiarsi da solo. Adesso co�munque basta, sono solo un attore che straparla di politica». Alee Baldwin fa il tifo per i demoeratiei Gwyneth Paltrow diee: se sarà eletto Bush andrò a vivere in Canada. L'unico controcorrente è BruceWillis:ilmio cuore è con Bush .■i*.», ,:.,:,Zv:,V Alec Baldwin (sopra), marito di Kim Basinger, è un accanito sostenitore di Al Gore. Nella foto grande, i giudici della Corte Suprema della Florida ai quali è stata affidata la storica decisione

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