Arafat ai poliziotti: «Sparate sul nemico» di Aldo Baquis

Arafat ai poliziotti: «Sparate sul nemico» Arafat ai poliziotti: «Sparate sul nemico» Ipalestinesi ora minacciano di estendere l'Intifada Aldo Baquis TEL AVIV All'indomani del bombardamen�to israeliano di Gaza l'attacco militare più massiccio contro quella città dalla guerra dei sei giorni del 1967 un dirigente palestinese ha indirettamente mi�nacciato ritorsioni contro Tel Aviv e Gerusalemme. Per la pri�ma volta gli uomini di Arafat minacciano di estendere l'Intifa�da alle retrovie israeliane. «Certo gli ehcotteri e i missili israeliani possono colpire Gaza ha detto l'ex negoziatore Hassan Asfur ma mi sembra che il popolo palestinese non sia lontano da Tel Aviv o da Gerusalemme». Di giorno in giorno l'escala�tion si fa dunque sempre più pesante. All'attentato contro lo scuolabus dei piccoli coloni di Gaza, Israele ha reagito colpendo nove comandi militari palestine�si in varie località della Striscia. A questo sviluppo i palestinesi hanno istantaneamente reagito ordinando alla polizia di aprire il fuoco ovunque e comunque sui militari israeliani quando vite palestinesi siano in pericolo. In sostegno di Arafat sono poi accor�si ieri anche l'Egitto (che ha richiamato in patria l'ambascia�tore) e la Giordania, che ha rinvia�to sine die l'invio di un nuovo rappresentante a Tel Aviv. Il confronto israelo-palestinese ha cos�compiuto un ulteriore, mi�naccioso passo verso la deflagra�zione di un conflitto regionale. Mentre le strade dei Territori diventano sempre più infide, gli animi dei coloni e degli esponenti della destra diventano ogni gior�no più esasperati. «Barak hai le mani intrise del sangue delle vittime degli attentati», gridano militanti di destra ai margini delle strade. In Parlamento un deputato di estrema destra, Avigdor Liberman, ha paragonato il premier al maresciallo Philippe Pétain e il suo governo a quello di Vichy. Il ministro Yuli Tamir una ex attivista di Pace Adesso si è sentita affibbiare durante un dibattito radiofonico l'epiteto di «criminale» da un esponente del movimento dei coloni che la rim�proverava per aver sostenuto gli accordi di Oslo con Arafat. Dalle parole del colono era chiara la minaccia che un giorno, sotto un altro governo, Shimon Peres, Yossi BeUm e la stessa Tamir rischierebbero di essere processati per alto tradimento. Ieri Barak è andato a fare un sopralluogo fra i coloni di Gaza, i più colpiti finora dall'Intifada palestinese. L'accogUenza al pre�mier è stata rovente: Barak è stato prima contestato dai colo�ni, poi si è quasi trovato coinvol�to in uno scontro a fuoco con agenti della polizia palestinese e militanti di Tanzim, la milizia di Al-Fatah. Il capo dei coloni di Gaza, Aharon Zur, ha scongiurato Ba�rak di ammettere che la sua politica verso Arafat è faUita e che ormai Israele è in guerra. «Dobbiamo andare fino in fondo ha esclamato Zur sconfiggere i palestinesi anche a costo di vede�re crollare il regime di Arafat». Un'ipotesi che fa correre brividi lungo la schiena del premier, il quale si rende conto che una repentina scomparsa di Arafat dalla scena trasformerebbe im�mediatamente i Territori in una nuova Bosnia Al tempo stesso, i palestinesi riescono, almeno a Gaza, a tra�sformare le principab arterie in trappole mortali per i settemila coloni ebrei che vi abitano. L'esercito è costretto a scortarli in continuazione, a fornire mezzi blindati o corazzati, talvolta a trasportarli in ebcottero. E mal�grado tutto questo ieri un cecchi�no palestinese ha centrato alla testa un colono diciottenne, che è morto in un ospedale di Beer Sheba. La vita insomma è un inferno. Ma nonostante tutto i coloni di Kfar Darom non hanno perso il loro ottimismo e ieri hanno installato venti nuovo ca�se prefabbricate attorno al loro insediamento. Se i coloni sono in trappola, più di loro è ora in trappola Barak. A Camp David il premier aveva proposto ad Ara�fat di sgomberare tutti i coloni di Gaza nel contesto di accordi defi�nitivi di pace. Ma adesso, sotto la spinta del fuoco dell'Intifada, questo sgombero che molti in Israele ritengono assolutamente necessario non è più attuabile. Le sue conseguenze sarebbero molto gravi per l'immagine di Israele, che nei mesi scorsi si è frettolosamente ritirato dal Liba�no incalzato dai guerriglieri Hezbollah. Palestinesi soccorrono un compagno ferito dai soldati israeliani durante gli scontri a Gaza che hanno causato ieri quattro vittime