Carta o web, disfida a fumetti di Francesca Paci

Carta o web, disfida a fumetti A EXPOCARTOON LA NUOVA ERA DEI COMICS Carta o web, disfida a fumetti Internet sta influenzando stile e colori ma secondo autori e appassionati mouse e matita sapranno convivere Francesca Paci ROMA «Fumetti online? Robetta. I carto�ni su carta, come le sdraio, non scompariranno mai: sono dise�gnati su misura per l'uomo». Vittorio Giardino, l'ex ingegnere elettronico papà di Sam Pezzo e Max Fridman, resta un paladino deir«ancien regime»: giura che non abbandonerà mai la matita per il mouse. Eppure, confessa di temere la colonizzazione del�l'estetica cibernetica. E non è il solo. Nel mondo dei comic-designers la resistenza è cominciata. Romano Scarpa, grande vecchio della Disney Italia, Mario Gomboli, patron di Diabolik, Guido Crepax. Tutti si arroccano in difesa dell'artigianalità del mestiere. Anche a costo di contraddire i trend. L'allarme è di quest'estate. La rivista inglese «Eye» dedica un grosso spazio alla new age del fumetto: strisce come cartoline da spedire col francobollo, vignet�te formato gigante a mo' di scher�mo cinematografico e, soprattut�to, centinaia di e-comics nella Rete. Un mondo da esplorare, che la maggior parte degli illustratori spera possa rimediare alla crisi del settore ma a cui si guarda ancora con una certa diffidenza. Tra i pioneri italiani del Web c'è Stefano Disegni: lunga mili�tanza nella satira politica ieri, mano graffiante oggi al servizio di Internet. Per il sito dell'Aprilia ha appena realizzato un pacchet�to di strisce sui motociclisti e ci ha preso gusto: «Ora sto per iniziare una serie di storie anima�te col finale sospeso aperto all'in�tervento del navigatore. E' un esperimento, ma le possibilità sono infinite». Secondo lui, quel�la dei cartoni è la classica morte annunciata: «Resteranno appan�naggio di bambini e giuggioloni. Tutti gli altri, a breve, si serviran�no della Rete». In realtà, in largo anticipo sui loro fornitori, i ciberfumettari sono già un esercito. Alla mostra-mercato romana del comix, Expocartoon, i visita�tori sono tutti internettari incalli�ti. Alessandro Nanni, 23 anni, obiettore di coscienza, parla di rivoluzione: «Basta avere una connessione per scambiarsi sto�rie con tutte le parti del mondo. Per non parlare dei videogames: è pazzesco, puoi fare partite a distanza con gli amici a qualsiasi ora del giorno e della notte». Lui però, il mondo ludico con quello virtuale non lo cambierebbe del tutto: gira per l'Expo con una mitraglietta di latta e una bandana azzurra sulla fronte. Per diver�timento s'è travestito da Solid Snake, l'eroe del videogioco Me�tal Gear Solid, e tra gli stands simula battaglie con CI7 di Dragon Ball o la principessa Utena. Eppure, quando gli chiedi come si sono dati appuntamento, ti rispondono tutti: in chat. Simone Legno, web-designer ventiduenne «pluriorecchinuto», è convinto che presto anche la grafica dei fumetti verrà stravol�ta dall'online style. «Te ne accor�gi già dall'uso che si fa del 3D, dal gergo tecnologizzato dei perso�naggi, dai colori metallici. E' inevitabile: le storie animate sa�ranno sempre più sul genere di Matrix». Insomma, il destino dei cartoni è segnato? Gianluca, im�piegato di 27 anni in coda per un'autografo di Enoch, spera di no. Ma il suo mito, l'inventore del personaggio di Gea, confessa che la tecnologia l'ha già segnato: «Ho mutato il mio stile adattando�mi ai nuovi programmi informati�ci». Resta un artigiano del dise�gno dice, ma sa che il medium in quanto messaggio è fondamenta�le. Più giù di un paio di generazio�ni, l'entusiasmo per gli e-comics è addirittura fideistico. Simone Luffarelli, 15 anni, va su Internet apposta per questo; chatta, cerca news, si scarica strisce. Daniele Staibano, 16 anni, adora guardar�si i cartoni sul monitor del compu�ter: «Ci trovo cose che in tv arriveranno solo un sacco di tem�po dopo». E c'è pure chi è convin�to che il Web, lungi dall'affossarlo, rilancerà il genere. Ana e Simona, compagne di scuola e di passione per i manga giapponesi, aquistano online musiche, po�ster, gadget: «Internet è una vetri�na dove gli eroi di carta diventa�no più famosi e i fans si moltipli�cano». E' questa, secondo il creatore di Dylan Dog Carlo Ambrosini, l'ancora del fumetto: utihzzare la Rete prima che questa lo fagoci�ti. «Penso che il Web sia perfetto per vendere o entrare in comuni�cazione coi lettori. Sono loro il termometro del costume che cam�bia. Da quando tutti hanno il cellulare, per esempio, abbiamo imparato a disegnare eroi meno avventurosi. Ma è solo questione di particolari: la tecnica resterà quella di una volta, perché la fantasia non passa di moda». In sottofondo il gruppo rock dei «Raggi Fotonici» strapazza dal palco le vecchie note di Capitan Harlock. La maggior parte dei visitatori dell'Expo non era nep�pure nata all'epoca del «pirata tutto nero», ma batte col piede il tempo segnato dalla batteria: al ritmo non si resiste. Così, alla fine della partita il risultato è pari: i fumettari pre�mono online, i fumettisti resisto�no. Il fumetto si salverà. Magari tra le braccia di qualche soprav�vissuto sprofondato dentro una vecchia sedia a sdraio; Un montaggio di celebri personaggi dei fumetti, da «Come parla il fumetto e la multimedialità», Comic Art Publishing

Luoghi citati: Italia, Roma