TORNANO LE LUCI D'ARTISTA

TORNANO LE LUCI D'ARTISTA PER LE VIE E' GIÀ' TEMPO DI NATALE TORNANO LE LUCI D'ARTISTA New entry rispetto al 1999 Merz «dà i numeri» alla Mole SABATO 18 si riaccendono le Luci d'Artista a Torino: una rassegna nata tre anni fa per sostituire le solite luminarie natali�zie con vere installazioni d'arte contemporanea, progettate da arti�sti e scenografi, cos�da realizzare un grande museo all'aperto da incrementare d'anno in anno con nuovi «acquisti». Già nella passata edizione si sono aggiunte le opere della tedesca Rebecca Hom, del francese Daniel Buren e del torine�se Gilberto Zorio. Pure quest'anno c'è una new entry: Mario Merz, esponente dell'Arte Povera, ha col�locato sopra la cupola della Mole Antonelliana la «Serie di Fibonac�ci» ifoto in copertina di questo numero di «TorinoSette»): una se�quenza di numeri, scritti con carat�teri al neon rosso, disposti uno sull'altro a formare un'insegna ver�ticale, in cui ogni cifra è la somma delle due precedenti: la progressio�ne, ideata nel 1200 dal matematico pisano Leonardo Fibonacci, simbo�leggia certi processi d'accrescimen�to esistenti in natura. Sarà proprio l'opera di Merz ad accendersi per piima, alle ore 17 di sabato 18, seguita dalle installazio�ni di Buren in piazza Solferino (ore 18) e di Paolini in via Milano-piaz�za Palazzo di Città (ore 19), tappe di ima «passeggiata d'inaugurazio�ne» rallegrata da distribuzione di cioccolata e da animazioni. Tutte le altre opere delle due passate edizioni vengono esposte, ma con nuova collocazione. «Noi» di Luigi Stoisa, silhouette al neon di im uomo e di una donna uniti in un abbraccio «di testa», è trasferita da via della Rocca alle vie Amendo�la, Buozzi e Gobetti. Rebecca Hom illumina di blu cobalto la chiesa di Santa Maria del Monte dei Cappuc�cini. Le «Vele di Natale» di Vasco Are si dispiegano in piazza Crìspi, le «Palle di Neve» di Enrica Borghi brillano in via Garibaldi, dove lo scorso anno volava lo stormo di uccelli di Francesco Casorati, ora migrato in corso Orbassano. La gru costellata di lucine cinesi da Richi Ferrerò svetta alla Pellerina, in corso Regina Margherita angolo corso Lecce. Il «Planetario» di Car�melo Giammello risplende in via Roma, dove un tempo c'era la «Strada dei Magi» di Luzzati, che oggi si dipana in via Nizza e largo Saluzzo. In via Lagrange sono ap pese come stendardi le scritte colo�rate che raccontano la storia di «Lui e l'arte di andar nel bosco», opera di Luigi Mainolfi. H «Bosco dei maghi» di Luigi Nervo spunta di fronte all'Auditorium in via Ros sini, le insegne di Luca Pannoli che propagandano l'altruismo stravol gono la segnaletica di piazza Moncenisio. Le sculture colorate e geo metriche di Mario Molinari si libra�no in piazza Galimberti. Gli affre sebi naif di Francesco Tabusso decorano la parrocchia di San Giu seppe Cafasso in corso Grosseto. Come s'è detto, il «Tappeto Volan te» di Buren aleggia su piazza Solferino, mentre i pianeti di Giu Uo Paolini brillano in via Milano. A causa dell'alluvione non ha anco ra trovato collocazione la StellaMulino ad acqua di Zorio, che l'altro inverno roteava ai Murazzi. Guido Curio FINO A TUTTE LE FESTE DI NATALE Sl RINNOVA L'INIZIATIVA CHE IMPEGNA NOMI DI PRESTIGIO IN CENTRO E PERIFERIA «Lucedotto» è l'installazione di Ricky Ferrerò alla Pellerina, tra corso Lecce e corso Regina Margherita In piazza Solferino si ammira il «Tappeto Volante» di Buren «Noi» di Luigi Stoisa nelle vie Amendola, Buozzi e Gobetti

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