I Borbone

I Borbone I Borbone Viaggio nella memoria d'un regno QUANDO, nel 1734, Carlo di Borbone fu in�coronalo re di Napoli, trasfer�nella città partenopea la straordinaria collezio�ne Farnese che aveva ereditato dalla madre. Insieme a questa importante rac�colta di quadri e sculture, oggi conservata tra il Musei di Capodiraonte e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Elisabetta Farnese trasmise al figlio un'au�tentica passione per le arti. É il nuovo sovrano fondò scuole e fabbriche in cui si lavoravano pietre, arazzi e porcellane, promos�se scavi archeologici, chiamò alla sua corte artisti provenienti da ogni parte d'Europa. Fu cos�che nel Regno di Napoli Luigi Vanvitel�li progettò la spettacolare Reggia di Caserta, Ferdinando Fuga fu incaricato di creare nella capitale il Reale Albergo dei Poveri, Giusep�pe Gricci arrivò dalla Toscana per LA MO'DESETTLea Ma modellare le porcellane che usciva�no dalla Real Fabbrica di Capodimonte. Fino ad aprile del prossimo anno, circa una ventina di mostre, disseminate nell'Italia meridiona�le cioè in quello che fino al 1861 fu il Regno delle Due Sicilie e curate dall'Assùciazione Campa�nia 2000, raccontano i gusti e le scelte in campo artistico di Carlo e dei suoi discendenti, ma anche l'impegno dei sovrani della dina�stia borbonica nei diversi campi della cultura e delle scienze (l'elen�co delle mostre già aperte e di quelle ancora in fase di allestimen�to e progetto si trova sul sito www.iborbone.com). L'Orto Bota�nico di Napoli, per esempio, ospita un'esposizione che indaga, attra�verso stampe acquerelli e docu�menti, gli studi naturalistici del tempo, mentre nelle sale dell'edifiSTRA LA ANA arella ciò neoclassico che dal 1819 è sede del�l'Osservatorio astro�nomico, è documenta�ta la storia dell'Aslronoraia a Napoli, dal�l'istituzione della pri�ma cattedra all'Uni�versità, avvenuta nel 1791, fino all'unità d'Italia. Al nome di Ferdinando IV è legalo il Real Sito di San Leucio. Qui il sovrano, figlio di Carlo e di Maria Amalia di Sassonia, trasfor�mò una riserva di caccia in una manifattura della seta. L'utopia di Ferdinando era quella di progetta�re una sorta di comunità in cui il lavoro alla filanda potesse fare «febei e contenti tanti poveretti». Nacquero cos�le case a schiera per gli operai e San Leucio diventò il primo tentativo in Italia di avvia�re un'attività industriale con un'ottica illuministica. Sono due le mostre allestite in questo paese a pochi chilometri da Caserta: la prima è dedicata ai tessuti creali nella Real Manifattura e la secon�da ci mostra i volti dei Borbone, da Carlo a Francesco II, in una settan�tina di tele. Il modo migliore per affrontare un eventuale itinerario sulle trac�ce dei Borbone, per seguire un percorso che ha come obiettivo quello di liberarci da pregiudizi per i quali spesso associamo l'ag�gettivo «borbonico» all'idea di un meridione arretrato, lento e ineffi�ciente, è parthe dal Viaggio nella memoria, la mostra ospitala nelle sale del Palazzo Reale di Napoli. Tra le opere esposte ci sono oggetti, mobili, dipinti datati tra Selle e Ottocento che portano le finne di Fabris, Pergola, Smargias�si, Mattei, strumenti scientifici. Ma una parte fondamentale del progetto espositivo è affidata al virtuale: sono molli i video, i pannelli e le riproduzioni. Rico�struiscono i luoghi del regno, i «Sili reali» destinati alla caccia, raccontano la nascita della ferro�via Napoli-Portici (la prima italia�na, inaugurata nel 1839) l'attività musicale del Teatro San Carlo, il più antico operante in Europa che annovera il primato di non aver mai interrotto le sue rappresenta�zioni se non per due anni nel 1874, oppure i ritrovamenti avvenuti durante gli scavi di Ercolano e Pompei. La sfida è stala quella di immaginare un'esposizione che il�lustrasse un'epoca attraverso esempi e citazioni, come se fosse un indice dell'intera manifestazio�ne, la prima tappa di un viaggio da compiere poi nei diversi luoghi. In poche parole, soltanto l'inizio. Cos�lo splendido bisquit inedi�to, opera di Fihppo Tagliolini che dal 1781 diresse la Real Fabbrica di Capodimonte dopo un'esperien�za alle manifatture imperiali di Vienna, ha il compito di mostrare la raffinatezza della lavorazione della porcellana alla fine del XVIII secolo, ma anche di indicare a chi guarda la possibilità di visitare le collezioni di Capodimonte e del Museo Duca di Martma. E la grande alzala da tavolo con plac�che dipinte da Raffaele Giovine nel 1848, che raffigurano le faccia�le di Palazzo Reale, della Reggia di Capodimonte e di quella di Caser�ta, è un invilo ad ammùare dal vero ciò che qui è soltanto evoca�to. L'idea di non trasferire intere collezioni in un determinato spa�zio, ma di suggerire di visitare e riscoprire proprio quei posti in cui è nata e si è sviluppata la storia di una dinastia che ha governalo il Sud d'Italia per 130 anni, si pone come alternativa alle mostre-even�to prese d'assalto da un pubblico che spesso non sa neanche cosa va a vedere. La speranza è quella di trovare tutti questi spazi, anche quelli più periferici, aperti, puliti e ben custoditi. Magari cos�sarà più facile dare al termine «borbonico» un nuovo significato. Il viaggio nella memoria -1734-1861 Napoli, Palazzo Reale Orario: tutti i giorni 9-20 sabato 9-23 Chiuso il mercoled�Fino al 15 gennaio 2001 DALLA COLLEZIONE FARNESE ALLE PORCELLANE DI CAPODIMONTE DALLE FERROVIE ALL'ARCHITETTURA: A NAPOLI VENTI MOSTRE RIBALTANO IL LUOGO COMUNE D'UNA DINASTIA DA OPERETTA Un'allegoria dei Borbone nella mostra di Palazzo Reale a Napoli LA MOSTRA 'DELLA SETTIMANA Lea Matfarella