La mucca piemontese? Forse cara, ma non pazza

La mucca piemontese? Forse cara, ma non pazza La mucca piemontese? Forse cara, ma non pazza I consumatori mettono al primo posto la qualità della carne (86,307o). Poi badano a quantità (9,30Zo) e convenienza (4,407o) Carlo Petrini ALLA luce delle recenti vicende mucca pazza, estremamente interes�santi mi sono sembrati i risultati ottenuti da una stu�dentessa universitaria di Eco�nomia e Commercio, che ha svolto la propria tesi di Laurea sull'orientamento alla qualità da parte del consumatore, fo�calizzando l'attenzione in par�ticolare sul consumo di carne bovina di razza piemontese. Ne è emerso come la carne sia inequivocabilmente un ali�mento per il quale il consuma�tore è disposto a dedicare anche molto tempo e sforzo pur di trovare il prodotto desiderato, per il quale è dispo�sto a pagare una cifra superio�re, rifiutandosi di acquistarne di sostitutivi. Sul campione analizzato, la percentuale di consumatori che mette al primo posto la qualità {86,30Zo) come discrimi�nante nell'acquisto di carne, è nettamente la più alta sia rispetto a chi predilige la quan�tità (9,3nZn) e la convenienza (4,40Zo). Significativi sono anche i dati che evidenziano come l'attenzione per la qualità di�minuisca decisamente per al�tre tipologie di prodotto che non siano la carne. Si possono portare ad esem�pio la verdura (67,l0Zo) o la pasta (66,4). Ancora più interessante è il profilo complessivo del consu�matore che esce dall'indagine: un consumatore sempre più" attento, sempre più desidero�so di essere informato, con l'esigenza di conoscere non solo l'origine dei prodotti, ma anche i metodi e le pratiche che caratterizzano la nascita e la storia di molti cibi. La risposta ad un'esigenza di questo tipo si può riassume�re in una sola parola: tracciabi�lità. Ovvero l'andare a ritroso, seguendo le tracce, fino al luogo di produzione, al produt�tore, alle tecniche e metodolo�gie di produzione. Solo cos�si può infatti tutelare fino in fondo chi acquista, garanten�do la massima trasparenza e la certezza di comprare pro�prio il prodotto che si stava cercando. La situazione della carne di razza piemontese è emblemati�ca in questo senso: E' una delle razze da carne più pregiate al mondo, ma che, schiacciata dalla fortissima concorrenza di allevamehti in�dustriali e di vitelli stranieri, sta diminuendo progressiva�mente come numero di capi e dai 600 mila capi di vent'anni fa, si è ridotta oggi a meno di 300 mila. Come si può salvar�la? La può salvare solo un con�sumatore disposto a pagarla quel che vale, ma vale vera�mente solo quella allevata in modo naturale, con fieni e cereali di prima qualità. Il che significa, ancora una volta, necessità di tracciabili�tà, trasparenza e informazio�ne al consumatore.

Persone citate: Carlo Petrini, Eco