Perù, Fujimori getta la spugna Da Tokyo annuncia: mi dimetto

Perù, Fujimori getta la spugna Da Tokyo annuncia: mi dimetto Perù, Fujimori getta la spugna Da Tokyo annuncia: mi dimetto Francesca Ambrogetti BUENOS AIRES Dopo mesi di crisi, scandali, timori e incertezze, l'impero Fuji�mori è definitivamente crollato in Perù. Il Presidente travolto dai suoi oscuri legami con l'ex capo dei servizi segreti Vladimi�ro Montesinos, al centro da mesi di un grave scandalo di corruzio�ne, ieri ha fatto sapere che entro domani presenterà le dimissioni. Per fare questo inatteso annun�cio che mette fine a dieci anni di potere quasi assoluto di Alberto Fujimori, il Presidente ha preferi�to essere lontano, in Giappone Paese d'origine della sua fami�glia, dove resterà per il momento e alle cui autorità chiederà forse l'asilo politico. Una riunione d'emergenza del Gabinetto convocata subito dopo la notizia della decisione del «Chino» (cinese, come lo chiama�no in Perù, alludendo senza trop�pa precisione alle sue origini orientali) si è conclusa con le dimissioni in blocco del governo i cui membri hanno espresso in un comunicato la loro indignazio�ne per la «fuga» di Fujimori nel momento in cui il Paese è som�merso nella più grave crisi degli ultimi tempi. Il presidente aveva lasciato Lima una settimana fa per anda�re in Brunei da dove a sorpresa si era recato a Tokyo. Il viaggio aveva suscitato perplessità fino a ieri quando il primo ministro Federico Salas ha confermato le voci di dimissioni che erano co�minciate a circolare nelle (prime ore del mattino. «Fujimori non vuole intralcia�re il processo di transizione de�mocratica in corso» ha detto il premier ricordando che lo stesso presidente aveva indetto a set�tembre elezioni anticipate per il prossimo otto aprile, alle quali non si sarebbe presentato candi�dato. La lettera con la quale il «Chino» annuncia la sua decisio�ne di allontanarsi subito è in viaggio da Tokyo e sarà esamina�ta entro marted�dal Parlamento dove l'opposizione ha la maggio�ranza. Le redini del Perù, un Paese che oggi è sotto choc per questo nuovo sviluppo della crisi, saran�no prese in mano dal vicepresi�dente Ricardo Marquez, al quale lo slesso Fujimori ha anticipato per telefono la decisione chieden�dogli di succedergli fino alle elezioni. Il primo vicepresidente Francisco Tudela si era dimesso mentre era in corso il precedente capitolo della crisi. L'opposizione non è d'accordo con questa soluzione, e da Parigi il suo leader Alberto Toledo del partito «Perù possibile», sconfit�to di scarsa misura dal «Chino» nelle elezioni di aprile, ha detto che la fase di transizione potreb�be essere guidata dall'attuale presidente del parlamento Valen�tin Paniagua. Il difensore del popolo Jorge Santistevan ha dichiarato che è necessario esigere il ritomo di Fujimori per spiegare al Paese il retroscena della crisi che ha portato a questa fine anticipata su quanto annunciato e in parti�colare i suoi legami con Montesi�nos. Noto come il Rasputin del governo Fujimori, l'ex capo dei servizi segreti è accusato di aver creato e diretto una rete crimina�le di corruzione e traffici illegali. Si afferma in Perù che molto probabilmente ha trovato rifugio in una caserma comandata da uno dei suoi amici militari, con i quali ha gestito per anni i rappor�ti governo-forze armate, uno dei perni sui quali il «Chino» ha sempre appoggiato il suo potere. In Perù, dove si sono svolte ieri a Lima e in altre città alcune manifestazioni dell'opposizione per celebrare quello che sembra l'ultimo capitolo della lunga era Fujimori, si ricorda che il presi�dente è stato sconfitto da un video. Il principio della fine è stato infatti la diffusione di un filmato nel quale si vedeva Mon�tesinos consegnare una bustarel�la a un parlamentare dell'opposi�zione per convincerlo a votare a favore del governo. Ma la storia era cominciata molto prima con la lite coniugale avvenuta poco dopo l'insediamento del «Chino» alla presidenza che aveva messo fine al rapporto di Fujimori con la moglie Susana Higuchi, da allora sua mortale nemica. Si afferma infatti che è stata l'ex first lady, dopo aver tramato per anni nell'ombra, a trovare il video galeotto che ha portato all'inarrestabile caduta del «Chi�no». Sembra certo che resterà in esilio in Giappone Gli succede il vicepresidente Ricardo Marquez in attesa delle elezioni, ma nel Paese sale la tensione TId Alberto Fujimori sarebbe intenzionato a chiedere asilo polìtico al Giappone