Bush è avanti di 930 voti di Andrea Di Robilant
Bush è avanti di 930 voti Bush è avanti di 930 voti Ma resta in gioco il conteggio a mano Andrea di Robilant corrispondenle da WASHINGTON Dopo il conteggio dei voti dall'estero George W. Bush allunga il passo e incrementa il suo vantaggio su Al Gore a circa 930 preferenze. Nel frattempo proseguono i conteggi manuali in tre contee «demo�cratiche», che potrebbero favorire AI Gore. Ma non è ancora chiaro se i risultati ottenuti a mano saranno mai certificati. Domani la Corte suprema della Florida si riunirà per prendere una decisione. Se la Corte non fosse intervenuta in extremis venerd�sera per «mantenere lo status quo» in attesa di esaminare il caso, il segretario di stato della Florida, la repubblicana Katherine Harris, avrebbe proclamato Bush vincitore ieri mattina e l'America avrebbe oggi un nuovo presidente. Come previsto, i voti dall'estero hanno consolida�to il vantaggio ufficiale di Bush ne ha ottenuti 1380 contro i 750 per Gore. I repubblicani hanno protesta�to perché 1400 voti dall'estero, cioè più di un terzo, sono stati dichiarati nulli perché mancavano le finne necessarie o perché le buste erano state affrancate in ritardo. Il clan di Bush ha convinto il generale Norman Schwartzkopf, l'eroe della Guerre del Golfo che vive in Florida, a scendere in campo per denunciare l'annullamento di tutte quelle schede, molte delle quali spedite da militari americani di stanza all'este�ro. «E' davvero un triste giorno si è lamentato il generale quando gli uomini e le donne delle nostre forze armate che confrontano il pericolo tutti i giorni vedono negato il loro diritto ad eleggere il presidente degli Stati Uniti, che è anche il loro comandante in capo, per via di qualche errore tecnico». I democratici temevano che Bush potesse guada�gnare un margine di vantaggio ancora più cospicuo con i voti dall'estero. Per cui sono soddisfatti tanto più che ieri anche il New Mexico, con i suoi 5 voti «elettorali», è stato finalmente assegnato a Gore. E rimangono convmti che il vice presidente possa recuperare terreno e superare U rivale quando saranno stati conteggiati a mano tutti i voti nelle contee di Palm Beach, Broward e Miami-Dade. Ma la Corte suprema non ha ancora deciso se i risaltati dello scrutinio manuale in quelle contee sono legittimi o meno. Finora ha solo detto che non ha l'autorità per fermare la conta. Ma luned�dovrà decidere se il governo della Florida è obbligato a teneme conto prima di certificare il risultato finale delle elezioni oppure no. Nell'udienza di domani, prevista per le due del pomeriggio (le otto di sera in Italia), gli avvocati di Bush insisteranno che il conteggio manuale è disordinato, caotico, impreciso e «gravemente im�perfetto», e non deve incidere sul risultato finale. Gore, da parte sua, insiste che.«tutti i voti vanno contati con precisione in modo da far emergere la volontà popolare». Gore ha già proposto a Bush un conteggio manuale in tutte le contee della Florida, quelle più favorevoli ai democratici e quelle più favorevoli ai repubblicani. Bush ha respinto quell'offerta all'ini�zio della settimana perché sperava di essere incoro�nato vincitore ieri. Ma l'ipotesi di un conteggio in tutta la Florida continua a guadagnare consensi ieri è stata caldeggiata sia dal Washington Post che dal New York Times.
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