Schedatura degli immigrati, è polemica di Gigi Padovani

Schedatura degli immigrati, è polemica Schedatura degli immigrati, è polemica «Impronte anche per gli italiani, o sarà razzismo» Gigi Padovani Da sinistra (Verdi e Rifondazione), un coro di proteste e persino accu�se di razzismo. Dal centrodestra, qualche consenso ma tanti sberlef�fi: proposta fuori tempo massimo, lo avevamo già detto noi e non l'avete fatto. L'Ulivo acconsente, con qualche distinguo. Il controllo degli immigrati clandestini con la schedatura delle impronte digitali continua a suscitare polemiche. Ieri intorno alla proposta rilancia�ta dal sottosegretario ah'Interno, il senatore Massimo Brutti, durante alla sua visita di venerd�in un quartiere «a rischio» di Roma, si è scatenata la bagarre pohtica. In realtà, il ministro Enzo Bian�co avanzò quell'idea già ai primi di gennaio, durante una puntata del «Costanzo Show». Dunque il Vimi�nale da tempo ci sta lavorando, attraverso due strade diverse. La prima, con l'inserimento dell'im�pronta nella carta di soggiorno che viene rilasciata agh immigrati tutti, dunque anche i regolari quando arrivano in Italia. Questo per poterli controllare con una identità certa. Infatti, quando di�ventano criminali incominciano ad usare nomi di fantasia a ripeti�zione. A quel punto, neppure le valigette americane che stiamo per comprare dagli Stati Uniti usate in Arizona o nel New Mexico, che mettono a confrontò le impronte digitali computerizzate sarebbe�ro utili: senza la certezza di un nome e cognome e di un Paese di provenienza, nonr è possibile l'espulsione. ■■i'-^','.\ j jj Ma la seconda strada, caldeggia�ta dai Ds e anche da Casini, potreb�be riguardare tutti gli italiani. Tra poco, più volte annunciata' dal | ministro della Funzione pubblica Franco Bassanini, dovrebbe infatti entrare in funzione la carta d'iden�tità magnetica. E' una sorta di bancomat con foto e altri dati sanitari: dal 2001 la sperimentazio�ne partirà in 141 Comuni, piccoli e grandi. Non ci sarà l'impronta su questa carta d'identità elettronica, ma Brutti sta lavorando per poter�la inserire. «Non c'è niente di male a introdurre una misura del genere per tutti gli italiani», ha detto Brutti a chi, soprattutto tra i Ds, ieri lo ha cercato per avere spiega�zioni. Del resto, la conferma che que�sto sia il suo piano, con una misura da introdurre in via amministrati�va (anche se, viste le polemiche, da buon giurista. Brutti preferirebbe un disegno di legge), viene da Famiano CrucianeUi, il nuovo re�sponsabile giustizia della Quercia. La proposta «impronte digitah» venne discussa un mese fa a Mila�no in una riunione del Coordina�mento del Nord dei Ds, il 2 ottobre. A quell'incontro c'era anche Pietro Polena, che diede il via libera. Ora la corsa contro il tempo dei Ds è di riuscire a farla diventare operativa prima della fine della legislatura, per dare un risposta al bisogno di sicurezza degli italiani, soprattut�to al Nord. Lo sa bene la Casa deUe Libertà, che ieri ha sparato a palle incatena�te contro l'esponente del governo Amato. In prima fila, la Lega. Parlando in un comizio a Padova, Bossi l'ha definita «ima robetta», perché «il problema è mettere fuori i clandestini, che secondo il diritto intemazionale devono essere espulsi». Anzi, il leader leghista è tornato ad usare toni bellicosi sugli immigrati. Ha chiesto che vengano respinti alle frontiere: «non si può rischiare di far saltare la legalità del nostro Paese», perché «di que�sto passo vien fuori un caos tale in cui io individuo ha detto Bossi addirittura i connotati della guerra civile». E se Gasparri di An parla di un governo che «sul fronte della sicurezza è alla Babele e a Caporetto», il segretario del Ccd, Pierferdinando Casini, giudica la proposta di Brutti «un'idea sacrosanta», ma «per combattere la clandestinità e l'illegalità, il provvedimento do�vrebbe estendersi a tutti». Su questa linea si colloca, oltre i centristi del Polo, anche gran parte del centrosinistra. Il presidente del Senato Nicola Mancino, già mini�stro dell'Interno con Ciampi nel '93-'94, ha commentato: «Se è per tutti, non implica nessuna discrimi�nazione, se è per pochi potrebbe suscitare qualche perplessità». In�vece il diessino Giorgio NapoUtano, anch'egli ex ministro dell'Inter�no e ora parlamentare europeo, si è richiamato alle norme dell'Ue: «Forse c'è im equivoco, non penso che il sottosegretario Brutti inten�desse riferirsi a tutti gh immigra�ti...», poiché la convenzione euro�pea in vigore prevede che si rilevi�no le impronte digitah di chi richie�de accoglienza, per evitare doppie richieste. Le accuse più dure dal deputato dei Verdi, Paolo Cento, che parla di «metodo razzista» che «alimenta demagogia e intolleranza», mentre il capogruppo di Rifondazione co�munista. Franco Giordano, la bolla come «proposta vergognosa, intol�lerabile, che sembra raccogliere le peggiori idee della Lega». Dal Fo�rum deUe Comunità straniere in Italia, per bocca della presidente Loretta Caponi, si parla senza mez�zi termini di «discriminazione fol�le» e di una «proposta gravissima e inconcepibile». Corti, ma di partiti e cittadini». Se questo è potuto accadere, insiste, «è per la ripresa del deterioramento del clima politi�co generale, contraddistinto da intolleranze e faziosità, e che può portare anche ad una resipi�scenza di un certo tipo di cultu�ra giudiziaria». Sull'argomento sono interve�nuti ieri anche Pierferdinando Casini e Clemente Mastella. Il presidente del Ccd, da Udine, ha detto che Berlusconi «deve ras�segnarsi a essere messo in croce da certa magistratura. Da qua al voto sarà così, ma credo che a questo, ormai, ci abbia fatto il callo». Sul piano elettorale, ha aggiunto Casini «questa situa�zione non ci fa né caldo né freddo». Per Mastella, fatti di questo genere danno al leader del Polo «il vantaggio del marti�rio». «Un eventuale premier che sia affaticato da queste cose ha spiegato il segretario dell' Udeur ha maggiori difficoltà sul piano dell' opinione pubbli�ca intemazionale, ma finisce per avere un elemento di van�taggio nella considerazione martirologica del nostro Paese». E a chi gii ricordava che una settimana fa Berlusconi aveva detto che sarebbe scesa in cam�po la «Cavalleria della sinistra», Mastella ha risposto con un sorriso. «Io non ho le capacità divinatorie del Cavaliere, LuLè uno che fa miracoli, prevede e fa il profeta, io sono più mode�sto. A questa vicenda dò il risalto dovuto ha concluso Mastella Non mi appassiono più di tanto e non entro nel merito della buona o cattiva giustizia» [r. i.] Bossi va all'attacco della proposta lanciata dal sottosegretario Brutti: non serve, qui si va alla guerra civile |H Il sottosegretario Massimo Brutti

Luoghi citati: Arizona, Bossi, Italia, New Mexico, Padova, Roma, Stati Uniti, Udine