Rivoluzione stile Berlusconi

Rivoluzione stile Berlusconi LE NUOVE STRATEGIE PEL BISCIONE ALLE PRESE COL MERCATO ED IL CONFLITTO D'INTERESSI Rivoluzione stile Berlusconi Entro l'anno si decide il futuro del gruppo analisi Ugo Bertone FININVEST in Borsa? «E' un'idea che esiste, è allo studio. Ma non ci sono deci�sioni prese...». Claudio Sposito, amministratore delegato di Fininvest, frena di fronte al tam tam delle voci che scommettono sulla «rivoluzione» prossima ventura in casa Berlusconi: quo�tazione dalla finanziaria, più una mega intesa con Murdoch che inetta (forse) a tacere il problema del conflitto di interes�si. Ma questi sono problemi dell'azionista. Sposito, ovvia�mente, si limita alla visione del manager, precisando che «fare�mo un'eventuale quotazione sol�tanto se questa rappresentasse una straordinaria accelerazione di crescita per tutto il gruppo da un punto di vista industriale». L'industria dei media, intan�to, sta premiando la prudenza di Fedele Confalonieri, da sempre scettico contro quella che lui ha definito «la politica delle bandie�rine»; acquisizioni, mega-intese azionarie e tecnologiche sulle due rive dell'Atlantico e anche più in là. Sembrava l'anno buo�no per il terremoto inaugurato dalla megafusione Aol-Time Warner e dalla risposta europea di Vivendi-Universal. Ed inve�ce, il meccanismo si è inceppa�to. L'operazione Aol-Time War�ner è ancora all'esame dell'anti�trust, il calo di Wall Street e le difficoltà nel gestire l'affare han�no raggelato gli entusiasmi di inizio Duemila. L'integrazione tra Vivendi e Universal, intanto, procede tra problemi non meno complessi. Per prima cosa, JeanMarie Messier è in attesa del via libera da parta della Authority alla fusione tra Canal-l-. Vivendi e Universal, che incontra non poche obiezioni all'interno della pay-tv. La fusione nasce tra le polemiche e dissidi che hanno condizionato l'attività in questi mesi (l'audience complessiva è scesa di tre punti) e che porterà addirittura all'addio di Michel Thoulouze, il primo stratega dell'espansione intemazionale del gruppo (Telepiù compresa). Intanto, pur di ottenere il via libera dall'Unione Europea alla fusione con Universal, Vivendi ha dovuto impegnarsi a scioglie�re il sodalizio con Murdoch. Lo stesso tycoon australiano, del resto, ha i suoi problemi. La britannica BskyB non naviga in acque brillanti, i progetti di quotazione in Borsa di Sky Glo�bal, la megasocietà planetaria di sir Rupert Murdoch incontra grossi problemi, data la situazio�ne dei mercati. A questo punto, la prudenza di Mediaset sembra premiata. Rispetto ai disegni iniziali del�l'era Carlotti, gli orizzonti del grande progetto paneuropeo si sono assai annacquati. Si proce�de, semmai, sulla strada delle intese produttive dagli orizzon�ti ben limitati; «Evision» ed «Emotion», assieme a Kirch, le intese con la Fox di Murdoch e una nuova società con Àran Endemol, la società del «Grande fratello». Poi verrà, probabil�mente, l'accordo con la britanni�ca Carlton e altre iniziative sia nel campo tradizionale che nei nuovi media ma con la convin�zione, ribadita ieri dallo stesso Confalonieri a New York, che «il meglio di Internet viene dalla tv». Tutto. Insomma, sembra procedere nell'ambito della nor�malità, come lascia intendere Fedele Confalonieri, in procinto di ricevere una laurea ad hono�rem in pubbliche relazioni al milanese lulm (mai titolo acca�demico fu più meritato...). Ma nell'universo dei media la «rivoluzione» è sempre in aggua�to. Il patron di Vivendi, infatti, ha appena annunciato l'inten�zione ufficiale di cedere l'intera partecipazione in BskyB nei me�si prossimi, un affare che vale circa 15 mila miliardi di lire. L'operazione non peserà sulle sorti del titolo, assicura Mes�sier, perchè «avverrà fuori Bor�sa» anche se non riguarderà Murdoch. E sarà l'occasione per garantire nuovi sboccbi per i contenuti dell'Intemet portale Vizzavì. A sua volta lo stesso tycoon australiano, liberato dai vincoli con Vivendi (e, di rifles�so, con Telepiù) mira ad accele�rare i tempi in Italia per l'acqui�sto della partecipazione in Stre�am, da apportare in Sky Global. La grande avventura della tv satellitare, infatti, non sarà fre�nata dal forfait di Vivendi. Mur�doch ha arruolato soci di presti�gio, pronti a entrare con quattri�ni sonanti come Microsoft o Liberty Media di John Malone, un editore elettronico che po�trebbe dar la scalata, assieme allo stesso Murdoch, a Direct tv, il gioiello digitale della Gm. Il tutto dovrebbe concretiz�zarsi attorno a fine anno, pro�prio in coincidenza con quella pausa natalizia in cui i grandi azionisti Fininvest, la famiglia Berlusconi, dovrebbero valuta�re le varie opzioni per il futuro e, più modestamente, tornerà d'attualità la quotazione di Jumpy (rinviata per lo scarso appeal in Borsa delle società Internet). L'ipotesi di una grande operazio�ni a più angoli che coinvolga la quota Bskyb, una parte di Me�diaset e altri partners è suggesti�va e fa sognare i mercati. In attesa che la prudenza di Confa�lonieri riporti tutti con i piedi per terra... Due le opzioni: Fininvest in Borsa o mega-intesa con Rupert Murdoch Il numero uno della Fininvest Fedele Confalonieri

Luoghi citati: Italia, New York