«Domani diremo chi è il Presidente» di Andrea Di Robilant
«Domani diremo chi è il Presidente» «Domani diremo chi è il Presidente» La Corte Suprema: i conteggi manuali sono legali Andrea di Robilant corrispondente da WASHINGTON I repubblicani hanno ogni intenzione di proclamare il vincitore delle elezio�ni in Florida e dunque delle presiden�ziali domani dopo il conteggio dei voti dall'estero. Ma le corti sono cos�intasate da cause, ricorsi e petizioni che non si vede come la partita possa davvero essere chiusa entro quella scadenza. E' stata il segretario di stato Katherine Harris a imprimere una brusca accelerata a tutta la vicen�da annunciando che non terrà conto dei voti che si stanno contando a mano in due contee della Florida e che certificherà i risultati finali domani, appunto, dopo lo scrutinio delle duretré mila schede mandate dall'estero. . Allo stato attuale George W, Bush è in testa di 300 voti e secondo gli analisti i voti dall'estero dovrebbero incre�mentare il suo vantaggio su Al Gore. ((A meno di un intervento delle corti, sabato mattina sapremo chi è il vinci�tore qui in Florida», ha detto Jeb Bush, governatore dello stato e fratel�lo di George. Chi vincerà in Florida diventerà automaticamente il nuovo presidente degli Stati Uniti. Ma intanto i conteggi a mano nelle contee «democratiche» di Broward e Palm Beach proseguono, e il vantag�gio ufficioso di Bush continua ad assottigliarsi. Per statuto la Harris, una repubblicana legata a filo doppio alla campagna di Bush, dovrà procla�mare il vincitore, e ha già dichiarato che non terrà conto dei risultati otte�nuti a mano. Ma ieri la Corte suprema della Florida ha detto che quei conteg�gi sono legali. Nella contea di Broward cinquanta squadre di demo�cratici e repubblicani sono chine sui tavoli a scrutinare circa 550 mila schede. Sperano di finire entro luned�anche se ieri sono stati tutti citati in giudizio dal governo della Florida. La contea di Palm Beach dovrà scrutina�re 425 mila schede e finirà anch'essa la settimana prossima. Ma per ora nulla costringe la Harris a tener conto dei nuovi risultati anche se i conteg�gi manuali sono legali. L'altro ieri sera il vice presidente Gore, parlando al Paese in abito blu scuro e fiancheggiato dalla bandiera americana, aveva cercato di rompere l'impasse proponendo di conteggiare a mano i voti in tutte le contee della Florida, anche quelle «repubblicane», per avere il risultato più equo possibi�le. Gore aveva anche proposto un incontro a quattr'occhi con Bush per rasserenare il'clima. Il clan di Bush è stato preso in contropiede dall'uscita a sorpresa di Gore, Ma tre ore dopo il governatore del Texas è comparso sugli schermi, anche lui in versione «presidenziale», per respingere l'idea di un conteggio manna e in tutta la Florida. «Sarebbe una procedura arbitraria e caotica», ha detto. «C'è un solo modo per mettere fine a questa vicenda ed è quello di contare i voti dall'estero, aggiungerli a quelli già certificati e proclamare il vincitore». La Harris, repubblicana di ferro e segretario di stato della Florida ha detto che non terrà conto dei risultati degli scrutini a mano * Il Segretario di Stato della Florida, Katherine Harris durante la riunione di Ieri del governo locale
Persone citate: Al Gore, Bush, Jeb Bush, Katherine Harris
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