Bush un passo avanti, ma non è finita

Bush un passo avanti, ma non è finita Bush un passo avanti, ma non è finita Florida, 300 voti d�vantaggio su Gore dopo il nuovo conteggio Andrea d�Robilant corrispondente da WÀSHINGTON Alla fine di un'altra giornata piena di suspense e colpi di scena. Al Gore e George W. Bush hanno cantato tutti e due vittoria. Ma nella rocam�bolesca partita per la Casa Bianca, Bush ha tirato in sera�ta un sospiro di sollievo in più. Alle cinque di ieri pomerig�gio le undici di sera in Italia è scaduto il termine per la consegna dei risultati elettora�li da parte delle 67 contee della Florida. I dati pervenuti hanno dato Bush in vantaggio su Gore di 300 voti. Ma tre contee «democratiche», inclu�sa quella di Palm Beach, han�no deciso di procedere comun�que al conteggio manuale che richiederà vari giorni. Riman�gono anche i voti dall'estero che saranno conteggiati saba�to. Il segretario di Stato Kathe�rine Harris, che deve certifica�re il risultato delle elezioni in Florida, terrà conto di quei risultati anche se arriveranno fuori tempo e favoriranno Go�re? Ormai la partita per la Casa Bianca si gioca attorno a quell'interrogativo. Incredibil�mente, nelle ultime 24 ore il peso della decisione si è spo�stato sulle spalle di questa signora repubblicana legata a filo doppio al clan Bush. A creare questa nuova situa�zione è stata la sentenza emes�sa ieri dal giudice federale Terry Lewis, a Tallahassee. Sulle prime ha creato una tale confusione che le due parti hanno detto di avere vinto. E in un certo senso è così. Il giudice Lewis ha detto che la scadenza delle cinque di ieri pomeriggio andava ef�fettivamente rispettata, come aveva ir-.istito la Harris, per�ché cosi diceva lo Statuto. E questa parte del verdetto ha segnato un'indubbia vittoria per i repubblicani, che voglio�no chiudere la partita al più presto e impedire il conteggio manuale nelle contee più favo�revoli a Gore. Ma il giudice Lewis ha poi aggiunto che la Harris non poteva impedire il conteggio manuale avviato in alcune contee come aveva cercato di fare né poteva «arbitrariamente» escludere quei risulta�ti dal totale finale. E questa parte del verdetto ha fatto esultare i democratici. «Siamo molto contenti», ha detto l'ex segretario di Stato Warren Christopher, che guida la squa�dra di Gore in Florida. «Il giudice ha chiaramente indica�to alla Harris che dovrà tener conto dei risultati che le arri�veranno dopo la scadenza. Era ciò che volevamo ottene�re». David Boies, il principe del foro che perorò la causa anti�Microsoft e che Gore ha spedi�to ieri a Tallahassee per assu�mere la sua difesa, ha annun�ciato a sorpresa che alla luce della sentenza non c'era alcun bisogno di fare ricorso alla Corte Suprema della Florida. «Se la Harris dovesse violare il senso del verdetto ha detto sarebbe in violazione della legge federale. E non credo proprio che vorrà farlo». Qual è la logica dietro l'otti�mismo dei democratici? Se il vicepresidente guadagnerà vo�ti nel corso dei conteggi ma�nuali, dicono, diventerà molto difficile per la Harris esclude�re i nuovi dati dai risultati finali proprio per via del suo legame cos�stretto con il clan di Bush. Da parte sua la Harris ha fatto sapere che, alla luce della sentenza del giudice, terrà conto delle circostanze che hanno portato ai conteggi manuali e ai motivi che saran�no addotti per giustificare i ritardi. Insomma, ha lasciato aperta la possibilità di acco�gliere dati fuori tempo massi�mo. Ma ha anche fatto capire che vuole chiudere la partita entro sabato, dopo il conteg�gio delle 3-5 mila schede dal�l'estero. I repubblicani hanno sem�pre detto che quelle schede dovrebbero favorire Bush. La loro previsione si basa sul fatto che nel 1996 il 54 per cento dei voti dall'estero in Florida furono repubblicani. In più, quest'anno hanno fatto una sforza notevole per mobi�litare i loro elettori che vivono all'estero. Ma i democratici non sono disposti a concedere nulla e ricordano che molti di quei voti sono stati espressi da americani che vivono in Israele e che tendono a votare per Gore. Il democratico spera ancora perché in alcune contee continua ia riconta manuale Mancano all'appello anche le schede inviate dall'estero L'ultima parola al Segretario di Stato Uno sceriffo a Palm Beach sigilla alcuni contenitori con schede già sottoposte alla riconta manuale, prima della scadenza di ieri pomeriggio posta dalla Segretaria di Stato della Florida Katherine Harris

Luoghi citati: Florida, Israele, Italia, Palm Beach, Tallahassee