«Europa sei debole, ti resta poco tempo» di Maurizio Molinari

«Europa sei debole, ti resta poco tempo» I TIMORI DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI DELL'EUROPARLAMENTO «Europa sei debole, ti resta poco tempo» Napolitano: appuntamenti chiave dopo l'elezione Usa intervista Maurizio Molinari corrispondente da BRUXELLES Ameno di un mese dal consi�glio di Nizza le riforme dell'Unione Europea sono ancora in alto mare e Giorgio Napolitano, presidente della commissione Affari Costituzio�nali dell'Europarlamento, lan�cia l'allarme chiedendo ai capi di governo di prendere in mano le redini del negoziato e avver�tendo che il prezzo di un falli�mento sarebbe alto, indebolen�do anche l'Europa nei confronti del futuro presidente Usa. A che punto sono i lavori della Conferenza Intergo�vernativa incaricata di pre�parare le riforme da varare in dicembre al Consiglio europeo di Nizza? «Abbiamo fatto giorni fa il pun�to sullo stato dei lavori della Conferenza in seno alla Com�missione Affari Costituzionali del Parlamento insieme con il commissario europeo responsa�bile, il francese Michel Bamier. Siamo seriamente preoccupati. Senza sottovalutare i progressi compiuti, su alcuni temi, a nove mesi dall'inizio della Conferen�za ed a meno di un mese dalla sua conclusione pesanti incogni�te tuttora gravano su questioni cruciah. I risultati di Nizza al momento sono imprevedibili su passaggio del voto a maggioran�za qualificata, riponderazione dei voti degli Stati nel Consiglio e composizione della Commis�sione. Si tratta di temi solo in apparenza tecnici. In gioco c'è il successo dell'allargamento del�l'Unione Europea a 12 nuovi Paesi: senza le riforme rischia�mo la paralisi». Quali le ragioni delle resi�stenze degli Stati membri? «Al di là delle tradizionali posi�zioni britanniche ci sono gover�ni che temono di andare troppo avanti sulla strada dell'integra�zione dopo il grande balzo in avanti compiuto con la nascita dell'Euro e della Banca Centra�le». Se questa è l'opinione pre�valente nell'Ue allora per�ché non prendere tempo... «Perché l'integrazione non può fermarsi. Deve nascere l'Euro�pa politica dopo l'Unione Mone�taria. Servono istituzioni politi�che più integrate e forti, capaci di indirizzare l'economia, di dare un quadro di riferimento anche per le decisioni indipen�denti della Banca Centrale Euro�pea». L'Italia e la Germania chie�dono un risultato di alto profilo a Nizza. Sono isola�te? «Non proprio. Ci sono anche piccoli Paesi che si muovono su una linea avanzata: il Belgio, l'Olanda, la Grecia. Tra i grandi Paesi resta da chiarire la posi�zione della Francia, che essen�do presidente di turno, è più cauta». Quale sarebbe il prezzo di un fallimento a Nizza? «Se i risultati saranno inadegua�ti, a rischiare sarebbero lo stes�so allargamento ad Est ed il futuro del processo di integra�zione. Si è fatto un grave errore trascinando troppo a lungo il negoziato sulle riforme a livello tecnico. Solo al recente consi�glio di Biarritz i capi di governo se ne sono occupati in prima persona. Siamo alle strette. Mancano poche settimane. I capi di governo devono prende�re in mano la trattativa per evitare di trovarsi tutti alla fine ad aspettare un miracolo nella notte di Nizza». Per il presidente della Com�missione, Romano Prodi, l'Europa sarà chiamata ad assumersi nuove e più pe�santi responsabilità dopo l'elezione del nuovo presi�dente americano. Un falli�mento a Nizza andrebbe in direzione opposta... «Sì, l'Europa rischia di mancare l'appuntamento con le nuove responsabilità che potrebbe es�sere chiamata ad assumersi. L'Europa per svolgere un ruolo effettivo sul piano intemaziona�le deve crescere politicamente guadagnando al contempo il sostegno dei cittadini. Bisogna quindi garantire l'efficienza del sistema comunitario e insieme con il Consiglio di Nizza e il dopo Nizza rafforzare le basi costituzionali e la legittimità democratica dell'Unione». La polemica sulle dichiara�zioni del presidente di Confindustria D'Amato fa tra�pelare che anche in Italia si fanno spazio le incertez�ze sull'Europa... «Dopo un dibattito abbastanza sconcertate sulla Carta dei Dirit�ti alla Camera dei Deputati, per le posizioni della Lega e del Polo, si sta lavorando per arriva�re a fine novembre ad una larga intesa parlamentare sulla linea che il governo dovrà tenere a Nizza. Confido in un accordo di larghissima maggioranza. Ma giorni fa il presidente di Confindustria ha legato il s�dell'Italia all'allargameto ad Est ad un trattamento fiscale differenzia�to a favore del Mezzogiorno. Tutto ciò mi ha molto sorpreso perché proprio al convegno di Capri della Confindustria il com�missario Mario Monti precisò quali aiuti possono essere dati al Mezzogiorno per gli investi�menti, per l'occupazione, per la regolamentazione dell'econo�mia sommersa, dicendosi con�trario ad ogni ipotesi di fiscalità differenziata su base regionale perché incompatibile con gli indirizzi della Commissione. La contrapposizione tra interessi del Mezzogiorno e allargamen�to dell'Unione può solo portarci fuori strada». j?H «t ,. Giorgio Napolitano

Persone citate: D'amato, Giorgio Napolitano, Mario Monti, Napolitano, Romano Prodi