I LOTTIZZATI MODELLO AMERICANO
I LOTTIZZATI MODELLO AMERICANO I LOTTIZZATI MODELLO AMERICANO Augusto Mìnzolinl El pensare che era il modello | più democratico del mondo, J\\ sistema perfetto, l'unico a garantire il massimo della traspa�renza e dell'imparzialità. E, inve�ce, l'immagine della grande demo�crazia americana sta naufragan�do in una battaglia legale che ne sta mettendo a nudo contraddi�zioni e limiti. Il potere di decidere chi sarà il nuovo presidente, cioè l'uomo che siederà sul trono del pianeta è nella mani di tanti giudici o funzionari che hanno il distintivo dell'Asinelio o dell'Ele�fantino. L'uragano elettorale ha spazza�to via anche l'idea di un paese dove i partiti contano poco e niente. Semmai è vero il contra�rio: qui ogni giudice e ogni funzio�nario statale occupa un posto, soprattutto, per la tessera che ha. A paragone la nostra «lottizza�zione» è una pratica da dilettanti. E. comunque, l'abbiamo sempre considerata una degenerazione, un male. Negli Usa, invece, la ripartizione tra i partiti sull'onda della logica dello «spoil system», cioè chi vince un'elezione ad ogni livello (dalla contea alla presiden�za Usa) prende tutte le cariche possibili in loco, ha un valore sistemico. Il risultato è che basta avere sotto gli occhi la mappa del potere, conoscere di che colore è quel giudice o quel presidente di commissione per prevedere in anticipo cosa succederà. Il giudi�ce federale di Miami, Donald Middlebrooks, ad esempio, demo�cratico nominato dal presidente Clinton, come era nelle previsio�ni non ha avuto problemi a re�spingere l'ingiunzione repubbli�cana che chiedeva di bloccare il ricomeggio a mano delle schede elettorali. Mentre, sull'altro ver�sante, Katherine Harris, segreta�ria di Stato della Florida e grande supporter di George W. Bush, non ci ha pensalo due voile a porre per le 17 di oggi la «deadline», cioè il limite temporale entro il quale le contee della Florida dovranno fornire all'amministra�zione centrale i dati del voto se non vorrano rimanere fuori dal computo complessivo. Un modo, neppure tanto nascosto, per ren�dere impossibile il nuovo conteg�gio a mano delle schede. E come hanno risposto i comi�tati elettorali a maggioranza de�mocratica dei seggi delle contee di Wesl-Palm Beach e di Volusia? Si sono rivolti ai giudici locali che sono eletti della popolazione. Trattandosi di contee democrati�che si può star sicuri che anche quei giudici avranno sul petto il distintivo dell'Asinelio. Allora questi poveretti finché sono costretti a decidere su una contravvenzione o su una con�danna a morte possono tenere conto delle leggi, ma è difficile che rimangano insensibili alle richieste del partito che ne ha garantito le elezione o la nomina quando, come in questo caso, sono chiamati a dirimere una disputa squisitamente politica che determina la scelta del prossi�mo presidente Usa. Come biasi�marli, non è più tempo di eroi. In questa giungla di tribunali di parte è evidente che la ricerca di una soluzione equa e rispetta�ta da tutti è impossibile. La disputa tra Gore e Bush sarà vinta da chi avrà il giudice giusto al posto giusto. Con tanti saluti alla volontà popolare. Quella ap�partiene ad un altro mondo. Que�ste elesioni in America hanno dimostrato che per imporsi non bisogna avere un buon program�ma, ma avvalersi di un buon avvocato che conosca a menadito il colore di questo o quel potere dello Stato. Allo sconfitto non rimarrà che cercare il solito giudi�ce a Berlino.
Persone citate: Bush, Clinton, Donald Middlebrooks, George W. Bush, Katherine Harris
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