Gli eroi contadini di Rocco Scotellaro

Gli eroi contadini di Rocco Scotellaro UN LIMofCeiORNO Gli eroi contadini di Rocco Scotellaro Giuseppe Cassieri A circa mezzo secolo dalla mor�te di Rocco Scotellaro riappa�iono, nell'Economica Laterza, L'uva Puttanella e Contadini del Sud (ovvero ciò che sostanzialmen�te ci resta del poeta lucano, insieme alla raccoltaE'/atto giorno, Monda�dori 1954, e Margherita e rosolacci, a cura di Franco Vitelli, Mondadori 1978), con una calda introduzione di Nicola Tranfaglia. Opere, l'ima e l'altra, incompiute e destinate a suscitare entusiasmi trasversali e polemiche anche aspre nella sinistra dominata dal credo staliniano. Intellettuali di spicco come Alleata, Napolitano e Amendo�la, anziché cogliere il generoso con�tributo del socialista Scotellaro al risveglio delle masse contadine, par�tendo dalla BasUicata per poi inve�stire l'intero Mezzogiorno, ne sotto�valutavano il ruolo («sindaco popo�lare del paese natio», nella definizio�ne di Alleata), ne rilevavano le insufficienze ideologiche, ne con�dannavano le parentele: Carlo Levi, Manlio Rossi-Doria, Guido Dorso, Francesco Compagna, maestri e amici di Scotellaro affratellati dalla medesima colpa: «utopisti del Parti�to d'Azione», o, peggio, «reaziona�ri». Tranfaglia non manca di infor�marci che Giorgio Amendola, a me�tà degli Anni Settanta, riconoscen�do in pieno l'errore politico e cultu�rale suo proprio e dei compagni di strada, decide di commemorare il poeta-sindaco di Tricarico. Ma era «obiettivamente troppo tardi». Nient'affatto tardi è invece, per le nuove generazioni, volgere lo sguardo a quel Sud della Penisola drammaticamente vissuto e testi�moniato da Scotellaro in un periodo storico che amiamo considerare «re�moto». Caro al suo popolo, cui dà voce e speranza di riscatto, e caro agli dèi che gli concedono appena trent'an�ni di esistenza (1923-1953), Rocco s'impossessa con prodigiosa veloci�tà degli strumenti essenziali del sapere, studia economia agraria a Portici, partecipa alla redazione del piano territoriale per la Basilicata, scrive saggi e poesie e progetta un'organica mappa antropologica in cui contadini, affittuari, mezza�dri e bufalari si presentano nella loro nudezza elementare, si raccon�tano nel loro linguaggio fideistico e visionario: escono alla spicciolata dal buio e reclamano ascolto. L'uva puttanella (provvede lo stesso autore a spiegare il titolo: «Noi siamo degli acini maturi, ma piccoli, di un grappolo di uva putta�nella»), oltre a integrare l'esperien�za dei Contadini del Sud, ci permet�te di seguire la formazione del giovane leader: le angustie familia�ri, le lotte sostenute contro le forze conservatrici, i velenosi attacchi degli avversari, i torti subiti con la complicità di certa «giustizia». Messo in carcere sotto la falsa accusa di peculato, Scotellaro denunciaduramente l'arbitrio, la disu�manità, l'inciviltà del «pianeta car�cerario italiano». E un'immagine significativa del libro («Tutti i giudi�ci erano dei pendoloni carichi, le cui lancette segnavano il tempo e scop�piavano all'ora voluta dal potere esecutivo») sarebbe forse prematu�ro relegarla tra le cattive rimem�branze. Scotellaro l.'uv.i |Miiniiii-!la CuntiKlini del Sui! Rocco Scotellaro L'uva puttanella Contadini del Sud Laterza pp. 296, L /5.000

Luoghi citati: Basilicata, Portici, Tricarico