Petrolio Moccolo fino a gennaio di Ugo Bertone

Petrolio Moccolo fino a gennaio Effetto Washington su Brent e mercati. Improbabile che la Fed ritocchi i tassi Petrolio bloccato fino a gennaio L'Opec: già troppi aumenti nel 2000 Ugo Bertone MILANO I/Opec ha deciso: la produzione di greggio resterà invariata fino a gennaio. Solo allora, il giorno 17, i signori del greggio decide�ranno se ritoccare le quote. Ma stavolta all'ingiù, perché, dopo i quattro aumenti consecutivi di quest'anno, per un totale di 3,7 milioni di barili aggiuntivi, com�pagnie e sceicchi sono d'accor�do: oggi si produce troppo petro�lio rispetto ai consumi e, tra pochi mesi, la «forbice» potreb�be allargarsi ancora, data la fragilità della ripresa delle eco�nomie. Ma perché i prezzi non scendono dai massimi di questi giorni, tra i 32 e i 34 dollari? Certo, i motivi tecnici non man�cano (bassi stock, raffinerie in�sufficienti), ma, come ha rileva�to di recente il segretario uscen�te dell'Opec Rilwanu Lukman «c'è una componente speculati�va legata alle elezioni america�ne: alcuni analisti pensano che pesi per almeno un paio di dollari a barile...». Più esplicito Leonidas Drollas, il braccio de�stro dello sceicco Yamani: «I prezzi cominceranno a calare in inverno. E, per evitare un crollo sotto i 22 dollari, l'Opec dovrà tagliare la produzione da aprile di almeno un milione di barili al giorno». Anche Alan Greenspan si ac�cinge a decidere: mercoled�15, a Washington, si riunirà il Board della Federai Reserve. Dove�va essere il primo meeting della nuova presidenza; è tutt'altro che improbabile, invece, che Greenspan e i suoi si trovino alle prese con la crisi dei listini Usa, provocata dallo spoglio infinito delle schede della Florida. «La caduta spiega Richard Schmidt di Stellar Stock Report continuerà finché dura l'incer�tezza...». Facile prevedere che, in una situazione del genere, Greenspan eviterà di ritoccare i tassi. Anche in questo caso, come per il petrolio, le novità sono rinviate a gennaio, quando sarà più chiaro l'andamento dei consumi e dell'economia Usa, oltre agli orientamenti del nuo�vo presidente. Nell'attesa, il dol�laro e i T-bond sembrano invul�nerabili: un residente «debole», spiegano a Wall Street, dovrà scendere a compromessi sia sul fronte dei tagli fiscali (voluti dai repubblicani) o della spesa (de�mocratici). L'economia del pianeta, in�somma, aspetta che venga sciol�to il rebus di Washington. E, nell'attesa, nessuno si sbilan�cia, né al Nasdaq né, tantomeno sul fronte del petrolio. «Il no�stro obiettivo, condiviso dalle compagnie ripete l'algerino Chakib Khelil è la stabilità dei prezzi nel tempo. Ma questa non dipende, almeno adesso, dai livelli della produzione...». Chakib Khelil, uno dei ministri più ascoltati del cartello, sarà da gennaio il nuovo presidente dell'Opec, alternandosi ogni sei mesi con il rappresentante della Nigeria. Khebib sostituisce Ali Rodriguez del Venezuela (terzo esportatore di greggio al mon�do), che oggi verrà nominato segretario generale dell'Opec, in sostituzione del nigeriano Rilwanu Lukman, che lascia dopo 5 anni. E' questa la decisio�ne più importante della confe�renza straordinaria dell'Opec di Vienna, rinviata a stamane per rispettare il lutto nazionale au�striaco. Una decisione tormenta�ta, come dimostrano i 14 mesi passati dalla scadenza naturale dell'incarico di Lukman, e che si è risolta con una una soluzione di compromesso. I membri dell'Opec, infatti, hanno opposto un secco rifiuto alla richiesta dell'Arabia Saudita, di gran lunga il primo produt�tore, di poter contare su un proprio segretario generale. E' cos�passata la nomina di Ali Rodriguez, braccio destro del presidente Chavez, lo stesso che il giorno 30 ottobre ha firmato un accordo di fornitura di greg�gio a prezzi vantaggiosi con Cuba, senza badare alle reazioni di Washington. «Il mondo è cambiato ha dichiarato e non credo che gli Usa facciano pro�blemi...». Rodriguez, del resto, non nasconde la sua ammmirazione per il «lider maximo»: «Quando avevo 17-18 anni ha dichiarato giorni fa in un'inter�vista al quotidiano giapponese Yomiuri Shimbun ho pensato seriamente di combattere agli ordini di Castro». II neo-segretario Opec, Ali Rodriguez