«Tornare allo censura? Follia» di Mario Baudino

«Tornare allo censura? Follia» GLI AUTORI AMMETTONO «CI SONO FORZATURE, MA NESSUNA COMMISSIONE PUÒ' RISOLVERE IL PROBLEMA» «Tornare allo censura? Follia» Gli storici: un rimedio peggiore del male dibattito Mario Baudino GLI sfondoni ci sono. Per esempio, come si dribblano le foibe, dove i partigiani titini precipitarono un numero mai contato di italiani forse 20 mila nel '45? Con una voce del «Vocabolario della lingua parlata in Italia» di Carlo Salinari, che al lemma «dolina» recita: «sottosuolo cavernoso che indica particolar�mente le fosse del Carso nelle quali, durante la guerra '40-'45, furono gettati i corpi delle vittime ' della rappresagha nazista». Non è 'neanche esilarante, è penoso. Qua�lunque cosa si possa pensare di Storace. Colpisce però che nei libri «all'indice» ci sia anche il manuale di Giovanni Sabbatucci, allievo di De Fehce, che fino ad oggi ha ricevuto reprimende solo dalla sini�stra. Come si trova in questa compa�gnia? «Non parlo della concorren�za» scherza. Però il Camera-Fabietti, «Elementi di storia del XX seco�lo», è notoriamente piuttosto parti�giano. Dal gulag che non è dipeso «dal sacrosanto ideale» del comuni�smo, al «terrorismo che si dichiara rosso e proletario» negli anni di piombo, fino all'indignazione per�ché «i militanti (del nuovo pds) vengono spesso detti tendenziosa�mente ex comunisti piuttosto che democratici di sinistra». «Sul Camera-Fabietti le forzature sono indiscutibili. Ma il problema è sta�bilire a che titolo censurare e cor�reggere. Lo possono fare gh studio�si, gh insegnanti, gh utenti, cioè studenti e genitori, rappresentati nei consigli di classe. Il docente non sceglie da solo». Su questo tema insistono gli storici di sinistra, da Tranfaglia che intanto riconosce proprio nel Sabbatucci-Giardina «un manuale di storia equilibrato», a Rosario Villari, al cattolico Pietro Scoppo�la. L'antichista Luciano Canfora si spinge oltre: «Nel '33 si corniciò cos�e poi si bruciarono i libri e le persone», in sintonia con Furio Colombo che fa notare come la decisione del Lazio arrivi nell'anni�versario della «notte dei cristalli», appunto il celebre rogo nazista dei libri. Non sarà un po' enfatico per ima commissione che dovrebbe esprimere un parere su giudizi come quello riportato nel «Diziona�rio giuridico italiano-inglese» di Francesco de Franchis, dove Berlu�sconi è paragonato ai «fratelli So�moza», ossia al caudillismo malavi�toso centro americano? Franco Cardini, lo storico di destra più amato dalla sinistra, getta acqua sul fuoco. «Ilproblema dei manuali non è risolvibile con sluper-manuale valutativo. Quanc lo si scrive bisognerebbe sta�re atte nti, su questioni ancora aper�te, ad i offrire tutte le possibili interpretasdoni. Ma è evidente che esi�ste l'i iso della storia, e le libertà ideologiche in fondo sono abba�stanza legittime». E la commissio�ne? «Dovrebbe essere di studiosi non s Dio seri ma anche con diversi indiri zzi. Mica si può prendere un manuale scritto da Tranfaglia e sotto] porlo, che so, a me, Tangheroni e Perfetti. Con tutto il rispetto, verre bbe bocciato. Né io proporrei un m io manuale a una triade Tranfagliik-Galasso-Galante Garrone, noncistante la mia venerazione per Galasso. Comunque sia, la commissiom ì, ben dosata, lascerebbe alla fine il tempo che trova: chiarireb�be cioè che la storia è opera aperta». Niente giurì, allora. Francesco Perfetti, allievo anche lui di De Fehce, preferirebbe semmai un «os�servatorio». D'accordo sulla «fazio�sità di un buon numero di libri di storia», non vede come l'iniziativa del Lazio potrebbe tutelare il plura�lismo. Se poi, aggiunge, elaborasse «indicazioni di fatto vincolanti», sarebbe gravissimo. Anzi «iniquo», insiste Sabbatuc�ci. «Quello degh insegnanti è un corpo plurale. Se ci sono dei faziosi, saranno dell'una e dell'altra par�te». Spesso più dell'una. «D'accor�do. Magari il rimedio è peggiore del male. Però io posso accettare, che so, il Camera-Fabietti perché sia�mo all'interno di una scuola libera. E' come dire che se ci sono senten�ze ingiuste, bisogna mettere i giudi�ci sotto controllo. No. Iniquo è che qualcuno intervenga, fuori dalle sedi proprie». Eppure non sarebbe la prima volta che verrebbero ela�borate indicazioni di fatto vincolan�ti. In luglio l'associazione editori e il ministero delle Pari Opportunità diffusero un documento di «istru�zioni» per autrici ed autori di ma�nuali, ivi compresa quella di «ripen�sare il linguaggio» e «aggiornare e adeguare a scelta delle illustrazio�ni» per esempio rappresentando «donne e uomini in attività sia professionali sia domestiche». Nessuno trovò da ridire. «Anche questi suggerimenti sono inoppor�tuni conclude Sabbatucci -. Basta�no i programmi ministeriali, e al�l'interno di essi la responsabilità dell'insegnante». Sta a vedere che tutto il resto è campagna elettora�le. Canfora: «Nel '33 si cominciò così....» Sabbatucci: «Sarebbe iniquo intervenire da ftiori: trai docenti c'è pluralismo^ Cardini: «In fondo, le licenze ideologiche sono legittime» Nella foto sotto: Alejandro Somoza Un libro di testo lo ha paragonato a Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Carso, Italia, Lazio