LA DANZA AFRO IN FESTIVAL

LA DANZA AFRO IN FESTIVAL LA DANZA AFRO IN FESTIVAL Quattro serate di ritmi esotici al Teatro Nuovo da mercoled�15 LlAFRICA è stata uno dei più importanti punti di riferi�mento delle arti per tutto il 900. In arrivo direttamente dal continente nero, oppure mediate attraverso i discendenti degli schia�vi d'America, le influenze africane hanno raggiunto e conquistato lEuropa. Prima hanno sedotto le avan�guardie artistiche, intellettuali e mondane, imponendo a pittori e scultori un nuovo modo di guarda�re e descrivere il corpo umano, ai nottambuli le danze scatenate del�le Revue Negre. Poi, sempre attra�verso la mediazione americana, hanno imposto musiche, ritmi e balli a generazioni di ragazzi. Da tempo, tuttavia, nuovi pio�nieri vanno alla ricerca di modi e ritmi originali africani, convinti che l'incontro di culture e mondi diversi non può che dare frutti importanti. E la danza afro, da almeno 30 anni, è oggetto di studi attenti, materia di insegnamento nelle scuole di danza. A Torino, Katina e Bruno Genero sono da molto tempo le avanguardie del nutrito drappello di sostenitori di questo incontro di danze e ritmi, Bruno con le percussioni, Katina con la danza. Eccoli allora centro motore di una importante rassegna in programma al Teatro Nuovo dal 15 al 18 novembre (prevendite Ricordi 011/561.12.62) intitolata ((Afro e oltre e... altro». E per aprire degnamente questo festival hanno invitato, mercoled�15, una grande regina della danza afro: Elsa Wolliaston. Americana di origine africa�na, da più di trentanni vive a Parigi e ha trovato in Francia il clima perfetto, 0 crogiolo di cultu�re e espressività più disparato, per alimentare la propria creatività. E' stata lei, anni fa, la prima insegnan�te ad avviare corsi di danza africa�na. Nel corpo del tempo ha collabo�rato con gU eutisti più diversi, dal jazzista Steve Lacy ai coreografi Douglas Dunn e Hideyuki Vano. A Torino arriva con la sua compa�gnia One Step e presenta lo spetta�colo «Le Prix/La porte». " «C'è sempre in me un senso di ribellione spiega la Wolliaston Ma non lo manifesto per le strade, bens�nelle mie opere. Mi pongo delle domande. Perché, anche se ho bisogno degli occhiali, tengo gli occhi bene aperti. Spero che ci sia sempre un modo per uscirne, anche dalle prove peggiori. Per que�sto nei miei lavori ci si avvia sempre verso un armonia, un sen�so di equilibrio». La stessa sera entra in azione anche Bruno Genero («la dimostrazione che gli africani non sono i soli ad avere il ritmo nel sangue» hanno scritto di lui i critici) con il suo ensemble di percussioni. Il 16 è di scena la Kaidara Dance Company di Katina Genero con lo spettacolo, «Rubedo». E' quindi, il 17 la volta della Compagnie Ebène di Irene Tassembedo con «Koben�dé». Chiude, a sorpresa, il 18, la Compania Arte y Flamenco di Mo�nica Morra che presenta lo spetta�colo «Flamenco en el Café Cantan�te» con un finale Afroflamenco. Intanto negli stessi giorni, pres�so il centro Mamadanse di Resy Brayda e Katina Genero sono in programma numerosi stages di danza e percussioni. APRE LA RASSEGNA LA GRANDE ELSA WOLLIASTON CON IL GENERO ENSEMBLE A sinistra Elsa Wolliaston, a destra la compagnia Ebène in un momento di «Kobendé»

Luoghi citati: America, Francia, Parigi, Torino