Tokyo in cattedra al Lingotto di Luigi Grassia

Tokyo in cattedra al Lingotto L'INCONTRO MONDIALE DI TORINO SUI SISTEMI DI TRASPORTO INTELLIGENTE Tokyo in cattedra al Lingotto «Sull'infomobilità siamo più avanti» convegno Luigi Grassia TORINO ILLE giapponesi al Lingot�to non passano inosservati, Ineanche in quest'era di glo�balizzazione multietnica. Sono arri�vati a Torino per il Congresso inter�nazionale sui sistemi di trasporto intelligente, dove assommano più o meno a un quinto dei delegati. Perché cos�tanti? Un riflesso condi�zionato fa sospettare che vengano a copiare. O che siano l'avanguardia di un esercito pronto a invadere i mercati dell'Occidente, in questo caso con le tecnologie legate al traffico stradale. Ma potrebbe es�serci una spiegazione fuori dai luo�ghi comuni. Per scoprirlo bisogna girare, facendo domande, fra i semi�nari in cui si articola il convegno. L'interlocutore nipponico più autorevole è senz'altro Shoichiro Toyoda, qui in veste di presidente della Vertis che è la più importante istituzione pubblico-privata del suo Paese per lo sviluppo del tra�sporto intelligente. Circondato da seisette collaboratori mette un po' in soggezione; anche il fatto di parlargli attraverso una interprete dall'inglese al giapponese complica l'approccio; alla domanda «siete qui più per imparare o per insegna�re?» comincia a rispondere in termi�ni molto generali, ma quando arri�va al dunque sorride: «Siamo senz'altro il Paese più avanzato in questo campo. Sulle nostre strade circolano già 6 milioni di auto collegate col satellite. Voi in Occi�dente siete più indietro, però state facendo progressi». Non è un caso se la commissaria Uè ai Trasporti, de Palacio, ha proposto a Tokyo di sviluppare insieme il satellite per il controllo del traffico «Galileo». Altri due giapponesi, che fanno i ricercatori presso la Sumitomo di Osaka, spiegano: «Sviluppare pri�ma degli altri i sistemi eh trasporti intelligente è stata una necessità. Fra Tokyo e Osaka il traffico è terribile e scorre solo grazie all'uso massiccio delle tecnologie "Its". Per�ciò sì, il Giappone gode di un vantag�gio tecnologico. Siamo qui per dif�fondere le nostre conoscenze e so�prattutto per concordare con Euro�pa e Usa standard tecnologici inter�nazionali che tengano conto, quan�to è possibile, dei nostri parametri». L'esigenza di «nipponizzare» gli standard tecnologici è sottolineata anche da Charley K. Watanabe, direttore dell'ufficio ministeriale di Tokyo per le comunicazioni mobili multimediali: «Si, il mio principale compito qui è di rendere compatibi�le il vostro cellulare di terza genera�zione Umts con la versione giappo�nese». Ma segnala, finalmente, an�che un settore in cui il suo Paese si sente indietro: «Nel commercio elet�tronico, con le sue infinite applica�zioni, l'Occidente è più sofisticato. Su questo siamo qui per imparare». Fra gli stand dell'esposizione attigua al Congresso, il Giappone presenta non solo molte auto dai collegamenti multimediali ma an�che un apparecchio peri pedoni che offre qualcosa di analogo all'assi�stenza satellitare al traffico. Colle�gato a centraline che verranno spar�se nelle città giapponesi, questo congegno tascabile «Pics» assicura non solo una piantina elettronica che informa su che strada fare per andare da qualunque parte, ma anche un collegamento coi semafo�ri che permette ad anziani o paraliti�ci di prolungare il verde mentre attraversano e una voce che dice ai ciechi se la luce è rossa o verde. No, i giapponesi non sono qui a copiare. Toyoda:«Danoi già 6 milioni di auto collegate al satellite» Mille ospiti giapponesi puntano a influenzare gli standard tecnologici

Persone citate: Charley K. Watanabe, Shoichiro, Toyoda