SE ACCADESSE A GALLIPOLI di Pierluigi Battista

SE ACCADESSE A GALLIPOLI SE ACCADESSE A GALLIPOLI Pierluigi Battista e: se fosse accaduto in Italia? Tutti questi intrecci ameri�cani di fratelli del candida�to che dovranno controllare la veridicità del voto, di mogli di presidenti in carica che stravin�cono a New York, di genealogie familiari dei due candidati da cui emana sentore in un caso di petrolio e nell'altro del tabacco del Tennessee. Ma in Italia non era stata divulgata la leggenda che negli Stati Uniti d'America ogni nodo sul rapporto tra politi�ca e affari era democraticamen�te e istituzionalmente sciolto, che dall'altra parte dell'oceano ogni traccia di conflitto di inte�ressi era stata cancellata, che la commistione tra questioni pri�vate e ruoli pubblici non poteva dar luogo ad alcun equivoco? E se il gran pasticcio della Florida avesse avuto come scenario la Brianza o il collegio di Gallipoli, quanto sarebbe stato assordan�te il coro autodenigratorio del�l'Italia brutto anatroccolo tra i candidi cigni del resto del mon�do? Mr. Jeb Bush, governatore della Florida, è istituzionalmen�te incaricato di partecipare al nuovo conteggio dei voti che dovrà stabilire se il fratello governatore del Texas, George W. Bush, sarà davvero, voti alla mano, il nuovo presidente degli Stati Uniti. Hillary Clinton, mo�glie del presidente in carica Bill, trionfa contro l'antagonista La�zio e tutti ne parlano come della possibile candidala democrati�ca per il 2004, sempre che dai calcoli del fratello Jeb risulterà che il fratello George W., figlio del George senior già presidente degli Stati Uniti, è davvero riu�scito a riportare i repubblicani alla Casa Bianca battendo Al Gore, figlio di Albert, già in�fluente membro del Senato ame�ricano. Grandi intrecci, grandi intersezioni, grandi famiglie. Più che altro, la sensazione di avere a che fare con grandi clan. Sensazione che fa a pugni con quell'immagine paradisiaca di trasparenza cristallina che la retorica italiana sugli Stati Uni�ti ha cucito sulla bandiera a stelle e strisce secondo l'ottica romana. E poi si sa che i Bush, origina�ri di Washington ma con un figlio nei gangli vitali della.Florida e un altro in quelli del Texas, vantano nel loro pedigree un felice rapporto con il petrolio. E porsi sa che l'albero genealogi�co dei Gore è ben piantato nel mondo agricolo del Tennessee. E poi si sa che la signora Hil�lary, oramai ex first lady e prossima capofamiglia del clan Clinton, aveva un avviato stu�dio legale in Arkansas e che è rimasta invischiata in affari professionali in cui c'è scappato pure il suicidio di un collabora�tore. E poi si sa che i finanzia�menti dei candidati ammonta�no a cifre che raggiungono quel�le del bilancio di uno Stato nemmeno tanto piccolo. Si sa. Ma si sa anche che nella provin�cia dell'impero di nome Italia tutto questo viene edulcorato e minimizzato dando l'impressio�ne che solo in Italia esistono i clan, che solo in Italia esiste la maledizione dei conflitti di inte�resse, solo in Italia la politica è contaminata dalle urgenze de�gli affari, solo in Italia il denaro ha tanto peso negli indirizzi politici, solo in Italia «tengono famiglia» e anzi l'Italia intera è dominata da quel morbo etico che un impietoso sociologo defi�n�«familismo amorale»: la fami�glia prima dello Stato, la logica di clan prima dell'interesse pub�blico. Ma se la Florida fosse stata una provincia italiana, quale America avremmo potuto sognare indisturbati? Fratelli d'Italia. Ma anche fratelli d'America.

Persone citate: Al Gore, Bush, Clinton, Flori, George W. Bush, Hillary Clinton, Jeb Bush