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Al e George, cos�uguali cos�diversi NELL'INCERTEZZA SI MOLTIPLICANO GLI SCENARI E IL VINCITORE POTREBBE SOMIGLIARE ALLO SCONFITTO PIÙ' DI QUANTO VORREBBE Al e George, cos�uguali cos�diversi Follie e contraddizioni delle elezioni più combattute reportage Maria Laura Rodotà inviata a NEW YORK IL candidato è «il figlio di un importante politico, un ragaz�zo di campagna che ha studia�to in un college Ivy League, adora sua moglie e i suoi figli e cerca di avere una personalità autonoma», ha scritto il Washin�gton Post. Quale candidato? Dipende, tutto dipende Tutti e due. Al Gore e George W. Bush hanno fin troppi dati bio�grafici in comune. Qualcuno dice che potrebbero fare politiche non troppo diverse. O forse no. Dipende da quanto confortevole sarà la maggioranza che li eleg�ge; e soprattutto da quale mag�gioranza ci sarà a Camera e Senato. E da come si riveleran�no, l'uno o l'altro, alla Casa Bianca. Gore sarebbe appassionata�mente neo-populista come in questa campagna o ridiventereb�be «il principe Albert», insider politico dall'età di otto anni? BUsh sarebbe diretto e giuggiolo�ne come si è mostrato in questi mesi, o si scoprirà che è il politi�co più furbo del terzo millennio? E cosa faranno? Bush taglierà davvero tasse e spese, nominerà giudici antiabortisti alla Corte Suprema, o farà quieti compro�messi coi democratici in Congres�so? E Gore: se eletto manterrà le sue promesse economico-sociali o sarà più moderato, insomma quasi uguale a Bush? Nessuno lo sa, è ancora tutto per aria. Le showgirls e i morti Conteranno gli elettori, e gli altri eletti. In ballo, interessanti pezzi di America. Un finanziere liquidato dalla Goldman Sachs con 300 milioni di dollari, che ha deciso di investirne un po' per diventare il senatore liberal del New Jersey,. John Corzine. Una signora del Montana che rischia di battere il deputato repubblica�no tutto West e pistole; se lo zoccolo duro dei cowboy si rasse�gnerà a votare una femmina, Nancy Keenan. Un governatore del Missouri morto un mese fa che continua ad avere cos�tanti consensi da far dire alla vedova «votatelo, 0 nuovo governatore nominerà me» perchè qui si può fare; e si chiamava Mei Carnahan. Una deputata democrati�ca di Las Vegas che, rivela un video scoperto dai repubblicani, da ragazza faceva la showgirl scollacciata. E si chiama.. Oops, non è lei, è una deputata demo�cratica della California, errore di persona e furia d| ambedue. Ma i repubbUcani neanche si sono scusati. E' la campagna 2000, bellezza, ed è tutto ancora per aria. Sono le presidenziali più in�certe dal 1960, e per il Congres�so i voti sono ancora più incerti. Potrebbero ridare la leadership parlamentare ai democratici, conservarla ai repubblicani; o spaccare il Senato in due, 50 e 50. E' possibile; in quel caso varrebbe il centounesimo voto, quello del vicepresidente. Intan�to un paio di cifre, anzi ne basta una. Per tutte le campagne elet�torali di quest'anno, sono stati spesi tre miliardi di dollari e rotti, la cifra più alta della storia. Ma, cortese considerazio�ne di un esperto, «chiaramente non è stata spesa per elevare il livello intellettuale del confron�to. O per informare la gente su come i candidati pensano di risolvere i problemi del Paese». E' servita (a) per spot negativi, accusando i concorrenti di qua�lunque cosa, (b) in propaganda mirata. Alle donne (tutti), agli ispanici (tutti), ai gruppi etnici forti nei collegi (tutti); agli an�ziani (tutti, votano più degli altri); e ai neri, i democratici. Nove neri su dieci, se votano, votano democratico. Se non vo�tano in tanti, i democratici per�dono. Per questo Hillary è stata in tutte le chiese afroamericane di New York. E Bill ha socializza�to con praticamente tutti i neri dell'Arkansas, il suo stato, per la prima volta a rischio. E Gore ha fatto uno dei suoi ultimi comizi, a Philadelphia, con al fianco la sorella di un ragazzo nero ucciso da un gang razzista in Texas. Unico problema: alla fine i neri sul palco ballavano, e Al rimaneva rigido come un pupazzo. La moglie di Al Gore, Tlpper