«No alla demagogia, no allo scontro violenlD» di Marco Tosatti

«No alla demagogia, no allo scontro violenlD» «No alla demagogia, no allo scontro violento» Giovanni Paolo II detta i «comandamenti» per ipolitici Marco Tosatti CIHA DEL VATICANO La messa per il Giubileo dei pobtici in piazza San Pietro ha avuto un'in�tenzione speciale: lo ha detto il Segretario di Stato, il cardinale An�gelo Sodano, che ha modificato il previsto intervento di apertura. «Con vostra Santità ha detto Soda�no tutti i presenti intendono prega�re per la pace nel mondo, soprattut�to nella terra dove Gesù nacque duemila anni fa e che oggi è provata da tante sofferenze. Con questi senti�menti ha concluso partecipiamo a questa celebrazione eucaristica». Una precisazione necessaria, per�ché sabato pomeriggio lo scontro tra israeliani e palestinesi nei territori occupati era approdato in Vaticano. Il tema, ovviamente debcato, era stato volutamente evitato nei testi delle mozioni presentate; ma a di�spetto di questo è rimbalzato nel dibattito. A dirigere l'attenzione dei presenti sui problemi del Medioriente è stato Abdallah Abdallah, amba�sciatore deb'Anp in Grecia e unico rappresentante dei palestinesi pre�sente. I deputati palestinesi, infatti, non sono riusciti ad arrivare a Ro�ma a causa della chiusura dell'aeroporto di Gaza. Abdabab ha accusato il governo di Barak di non rispettare gli accordi di Oslo e soprattutto di voler ritardare la ritirata dell'eserci�to con la stella di David dai territori occupati. Le sue affermazioni hanno provocato la risposta del deputa�to della Knesset Goldschmidt che ha chiesto ai palestinesi di cooperare: «Facciamo in modo di costruire la pace insieme. Facciamo in modo che il premio Nobel per la pace attribuito ai nostri leader Peres, Rabin e Arafat sia giustificato e onorato». Ieri mattina suba facciata di San Pietro era appeso un grande ritratto di Tommaso Moro, il canceUiere di Enrico VIII che ha perso la vita per difendere la sua fedeltà al cattobcesimo, e a Roma. E' stato proclamato patrono dei pobtici cristiani, e a loro si è rivolto Giovanni Paolo II nella sua omeba, chiedendo in che modo il comandamento evangebco del�l'amore verso il prossimo può trova�re compimento nella pobtica. «La risposta è chiara: vivendo l'impegno politico come un servizio. Prospetti�va luminosa quanto esigente! U servizio pobtico passa attraverso un preciso e quotidiano impegno, che esige una grande competenza nello svolgimento del proprio dove�re e una morabtà a tutta prova neba gestione disinteressata e trasparen�te del potere». I pobtici cristiani non possono, inoltre non fare riferimento «a quei principi che la dottrina sociale deba Chiesa ha sviluppato nel corso del tempo». E' nonnaie che vi siano valutazioni diverse, anche fra pobti�ci cristiani; ma «non può giustificar�si un pragmatismo che, anche rispet�to ai valori essenziali e fondanti deUa vita sociale, riduca la pobdca a pura mediazione degb interessi o, ancor peggio, a una questione di demagogia o di calcoli elettorab. Se il diritto non può e non deve coprire l'intero ambito deba legge morale, va anche ricordato che esso non può andare "contro" la legge morale». E inoltre, in un momento di crisi deb'istituzione dei partiti, «U cristia�no si guarderà dal cedere aba tenta�zione della contrapposizione violen�ta, fonte spesso di grandi sofferenze per la comunità. Il dialogo resta lo strumento insostituibile per ogni confronto costruttivo, sia ab'interno degli Stati che nei rapporti internazionab». In questi due giorni il Papa è stato subissato da applausi, ma quelb forse più sinceri b ha avuti ieri sera, quando ha interrotto con uno starnuto il suo saluto. «Intermez�zo», ha detto sorridendo. Poche paro�le, e un altro starnuto: «troppi inter�mezzi», ha commentato suscitando un lungo battimani. Ieri neb'aula Nervi c'erano tutti: Kofi Annan in video da New York e tre premi Nobel, Adolf Perez Esquivel, Michab Gorbaciov e Kim Dae Jung, che hanno portato testimonianze sul debito estero dei paesi poveri, suba libertà religiosa e suba dignità della persona. All'Angelus invece il Papa ha chiesto preghiere per un appunta�mento a cui da grande importanza: «In modo speciale, vorrei invitarvi a pregare per l'incontro che, nei prossi�mi giorni, avrò con il Catholicos di tutti gb Armeni, Sua Santità Karekin IL Nel corso di una solenne celebrazione ecumenica in San Pie�tro, U 10 novembre prossimo, avrò la gioia di rimettergb una reliquia di San Gregorio l'IUuminatore, Patro�no deb'Armenia. Possa questo even�to ecumenico, nel clima giubilare, contribuire ad accelerare U cammi�no deba piena comunione tra tutti i cristiani». E un probabile viaggio in Armenia neb'anno prossimo. «Il diritto non può andare contro la legge morale» «Il dialogo resta uno strumento insostituibile» Il Papa lascia Piazza S. Pietro, applaudito dal ministro Letta e dall'ex presidente dell'Urss Gorbaciov

Luoghi citati: Armenia, Gaza, Grecia, New York, Oslo, Roma, San Gregorio