I BOGIANEN ALLA RISCOSSA

I BOGIANEN ALLA RISCOSSA I BOGIANEN ALLA RISCOSSA Incontro sul teatro piemontese da Casaleggio agli autori di domani EJTtempo per il nostro teatro " subalpino di commemorazio�ni: cento anni della morte di Vittorio Bersezio, la scomparsa di un grande impresario teatrale quale Tino Casaleggio, da poco il ventennale del�la morte di Macario. Ma il passato glorioso del nostro teatro piemontese non è poi mica tanto lontano: basta pensare che negli Anni Settanta la città di Torino figurava come la città con i più alti incassi teatrali. E questo per merito soprattutto dalle compa�gnie che facevano capo a Macario, Campanini e Farassino, che agivano rispettivamente al teatro Alfieri, al Carignano e al Teatro Erba. Poi la crisi: l'effetto Statuto, la scomparsa di Macario e Campanini, un Gipo occupa�to in ben altre faccende. E soprattutto la scarsa attenzione che al teatro piemontese hanno riservato le istitu�zioni pubbliche. Vedi, per esempio, la vergognosa chiusura del teatro Maca�rio e la sua trasformazione in un nuovo tipo di locale. «E perché non Mario Merda?» ci siamo sentiti ri�spondere da un assessore quando ci rivolgevamo a lui perché intervenisse a favore del teatro piemontese... In�somma, per molti anni la grande lezione del fondatore Giovanni Toselli è stata davvero dimenticata ed è stata alimentata soltanto dal gran lavoro svolto dalle compagnie filodrammati�che. Il piemontese lingua ostica? Ecco una scusa «baravantana», per giustifi�care anche le terribili storpiature, per esempio, della edizione gregorettiana del «Travet». Ma la prima attrice di Gipo, Vittoria Lotterò, era ligure e parlava un piemontese perfetto... Oggi però le cose stanno cambian�do. La Regione Piemonte sta attivan�dosi per dare nuova linfa alla lingua piemontese. Finanzia corsi di lingua piemontese per docenti e per scolare�sche, promuove tante iniziative, pri�ma delle quali il concorso per testi teatrali scritti «nelle lingue del Pie�monte». E da questo concorso sono usciti testi e autori di tutto rispetto. Autori che rappresentano altrettanti linguaggi originali e fortunatamente disancorati da una tradizione stantia e convenzionale. Certo, sarebbe neces�saria un'azione congiunta tra Regio�ne, Comune e Provincia per sviluppa�re un discorso organico e non episodi�co. Ma è già molto quello che la Regione sta facendo. Mancano gli autori, gli attori? Quando Toselli nel 1857 «fondò» il teatro piemontese, immediatamente tutti spuntarono co�me funghi. Quando Gipo faceva com�pagnia all'Erba aveva messo in scena autori come Nello Pacifico, Aldo Nico�la], Carlo Maria Pensa, Gozzi e Orengo, Michele Ghislieri. Quindi non cele�briamo funerali ma guardiamo al futuro. Gipo Farassino medita di tor�nare alla prosa piemontese, tanti stan�no in panchina ad aspettare... Sesonrose... Massimo Scaglione Marted�7 novembre, alle ore 15,30 a Palazzo Civico, il regi�sta Massimo Scaglione ricorde�rà l'opera di Celestino Casaleg�gio, grande figura del teatro piemontese nel dopoguerra. Al teatro piemontese di ieri e di oggi è inoltre dedicato l'incon�tro di mercoled�8 novembre, alle ore IO, con Gipo Farassino e Massimo Scaglione, all'Unio�ne Industriale di via Fanti 17, per il ciclo degli appuntamenti per anziani d'azienda.

Luoghi citati: Piemonte, Torino