OBIETTORI di Massimo Numa

OBIETTORI OBIETTORI Festa in/civile all'Hiroshima ADDIO soldati di leva, cancellati dalla riforma approvata in questi giorni in Parlamento che lascerà il posto ai professionisti. E addio anche agli obiettori di coscienza? Bella do�manda. A cui nessuno, per ora, sa rispondere in modo preciso. L'Esercito il problema non se lo pone neppure. «La legge è chiara, noi dobbiamo rag�giungere il traguardo del 2006 e poi la riforma decollerà in tutte le sue artico�lazioni. Gh obiettori, semmai, potrebbe�ro seguire lo stesso indirizzo: proporsi come volontari, ma nei servizi sociali o comunali», spiegano i militari, almeno in apparenza tutt'altro che preoccupa�ti per la sorte del servizio civile. Anche perchè, cos�è stato deciso a Roma, la riforma del servizio civile avverrà solo «in un secondo tempo». Quando? Difficilmente in questo scorcio finale di legislatura. Intanto, all'associazione «Hiroshi�ma mon amour», via alla «Festa in/civi�le», a cura del Tese (Tavolo degli enti del servizio civile) con i «Super B» in concerto che presentano il loro ultimo Cd e un buffet multietnico a cura dell'associazione Cook Tribe. L'appun�tamento è in via Bossoli 83 venerd�3 novembre, ore 21,30, ingresso libero. Serata aperta a tutti gli obiettori in servizio e a chi ha comunque voglia di divertirsi all'Hiroshima. Tempo di fe�sta e di riflessione per gh obiettori (in Italia 120 mila richieste nel '99) che lavorano nel mondo dell'associazioni�smo e della cooperazione sociale. La riflessione, infatti, riguarda il futuro stesso degli obiettori. Un «esercito» che ora vive ima fase di mesta incertezza: la loro scomparsa comporterebbe-pe�santi conseguenze per molte istituzio�ni. A Torino gli obiettori (dati '99) sono 2300, quasi tutti occupati in enti pub�blici e associazioni. Come l'Anpas (Asso�ciazione nazionale pubbliche assisten�ze), la Caritas, il Gruppo Abele, il Sermig e moltissime altre associazioni. Tutti preoccupati di vedere sfumare nel nulla gli obiettori, un prezioso e spesso vitale contributo, anche per potere continuare a lavorare, nel segno della solidarietà. Spiega Riccardo Anselmino, segreta�rio dell'Anpas di Grugliasco, l'associa�zione che, nel Torinese, conta il mag�gior numero di obiettori: «Siamo preoc�cupati, eccome. Noi pensavamo, sba�gliando evidentemente, che la riforma del servizio civile andasse di pari passo con l'abolizione della leva, anche rispet�tandone i tempi e cioè con il punto di svolta fissato nel 2006. Invece siamo qui, ad aspettare che Roma affronti una questione rimasta drammatica�mente in sospeso. Eppure il ruolo degli obiettori, per gh enti che si occupano di assistenza e di problemi sociali, è spesso fondamentale. Strano che nessu�no si sia preoccupato di far procedere la riforma in entrambe le direzioni. Era una questione di logica. O no?». Massimo Numa Ragazzi impegnati a Torino nel servizio civile

Persone citate: Cook, Riccardo Anselmino

Luoghi citati: Hiroshima, Italia, Roma, Torino