NEL NOME DI HENDRIX TORNANO I GARYBALDI di Edoardo Fassio

NEL NOME DI HENDRIX TORNANO I GARYBALDI NEL NOME DI HENDRIX TORNANO I GARYBALDI Al Black & White Blues Festival marted�7 celebrazione anche con Blues Gang e Solieri PROSEGUE al Supermarket, viale Madonna di Campagna 1, la quarta edizione del Black SWhite Blues Festival, promosso da Metropolis e dall'Associazione Radar. Marted�7 si celebra il trentennale della scomparsa (sopraggiunta a Lon�dra, il 18 settembre 1970, per accumulo di eccessi) di James Marshall Hendrix. Intitolata «Play It Again, Jimi», è un'idea del blue-jay, musicomane e giornalista Emesto De Pascale che ha chiamato a cimentarsi col repertorio del più seminale mancino del secolo tre formazioni di differente angolatura artistica. Il quartetto di Maurizio Solieri, da sempre strumentista di Vasco Rossi per il quale ha pure composto vari brani di successo, tra cui ((Albachiara», col cantante inglese Vie Johnson e la ritmica fiorentina di Lorenzo De Sio e Alessandro Rai�mondi, ripropone impressioni hendrixiane sul fronte del rock. Dario Lombardo, vanto del chitarrismo torinese attivo in un paio di continenti, col basso di Massi�mo Pavin e la batteria di Massi�mo Bertagna più l'organista Katia Costa, ultima arruolata nella Blues Gang, recupera invece i tratti di più stretta osservanza blues. Di particolare interesse per gli appassionati dell'adulta scena un�derground è infine la riapparizio�ne dei Garybaldi. Storico gruppo genovese del rock-jazz progressi�vo guidato da Bambi Fossati, si fecero notare nel milieu semi-spe�rimentale degli Aimi 70 con al�bum come «Nuda» o ((Astrolabio», tuttora considerati dei capisaldi e regolarmente ristampati per il devoto pubblico giapponese. Ultimissime notizie li danno presenti (con «Locomo�tive Breath») nella compilazione di tributo ai Jethro Tuli reso da artisti e gruppi legati all'etichet�ta fiorentina «Il Popolo del Blues». Fossati probabil�mente ha iniziato a suonare prima ancora di Ian Anderson: nella preistoria del pop ligure ebbe una breve «experience» a capo dei Bleemen, che costitu�irono una possibile alternativa agli iniziali New Trolls quando incisero una cover eh «Lady Madon�na» (provate a immaginare quanti yen battano alle aste le copie di quell'introvabile 45 giri). Gioved�9 la rassegna, che si concluderà marted�14 con una sfilata di campioni italiani dell'ar�monica blues, presenta una signi�ficativa rappresentanza interna�zionale: l'estroso chitarrista bellinzoniano Bai Battiston e la band di John Henry McMulIen, con Mi�chele Bonivento, tastiere, Barry «Magic» Johnson, basso e Lele Zamperini, batteria. Pure lui vir�tuoso delle sei corde, originario di Tuskagee, Alabama, ma attual�mente rilocalizzato in Veneto, il giovane McMulIen è una delle ultime promesse del genere, e mette a frutto lo studio di B.B. King, Robert Cray e Stevie Ray Vaughan. L'ingresso per ciascuna serata costa 10.000 lire, l'inizio è previsto per le 21.30. Info: Oli/ 5175115,535529. Edoardo Fassio

Luoghi citati: Alabama, Veneto