TEMPESTE SENTIMENTALI

TEMPESTE SENTIMENTALI AL CARIGNANO TEMPESTE SENTIMENTALI «Gl'innamorati» di Goldoni una love story rivista da Castri LA musica implicita, nasco�sta, inseguita nelle infinite variazioni di ima sola, imma�ginaria, nota. Il buio. I silenzi, le voci sottili, come sussurrate. La luce primaverile e, soprattutto, gli improvvisi temporali. Sono questi gli elementi che più forte�mente connotano l'allestimento de «Gl'innamorati» firmato dal direttore dello Stabile Massimo Castri: stando a quanto riferisce la critica, che ha accolto positiva�mente il debutto dello spettaco�lo, nel marzo scorso. La messin�scena (coprodotta dalla Fondazio�ne Teatro Metastasio di Prato e Stabile dell'Umbria) sarà ripropo�sta al Carignano, dal 7 al 19 novembre, per la stagione del T.S.T.. Nel cast, oltre ai giovani protagonisti Elisabetta Valgoi e Pierluigi Corallo, figurano Mario Valgoi, Stefania Felicioli, Lucia�no Roman, Mauro Malinvemo, Milutin Dapcevic, Alvia Reale, Michela Cadel e Mixo Landoni (scene di Claudia Calvaresi, luci di Gigi Saccomandi, suoni di Franco Visioli). Quinta «avventura» goldonia�na, per il regista toscano che, negli anni scorsi aveva già affron�tato «I Rusteghi» e la «Trilogia della villeggiatura». Testi che rientrano nel corpus di capolavo�ri che Goldoni scrisse tra il 1759 e il 1762, dopo gli anni difficili del San Luca, nel periodo della piena maturità artistica, che s'inaugura, appunto, con la commedia-non commedia «Gl'inna morati». E proprio sulla struttu�ra anomala di questo testo insi ste Castri, nelle sue note di regia. «Gl'innamorati manca delle ca ratteristiche formali della com�media: non ha un intreccio, non ha una storia, non ha quel carat�tere collettivo che hanno le gran di commedie goldoniane, con tut�ti i personaggi che partecipano all'azione. Ha una struttura mo�derna, quasi ripetitiva, ossessi va, non narrativa». E ossessivi, iterati fino alla prevedibilità so no i litigi che scoppiano, con l'intensità dei temporali primave�rili, appunto, tra Eugenia e Ful�genzio. La commedia, in fondo, è tutta qui, nel succedersi di que�ste tempeste sentimentali, dove la gelosia non è che un pretesto per nascondere la paura di cede�re e concedersi all'amore. Come da copione, una love story contrastata: ma non da ostacoli estemi, in questo caso. Piuttosto, da quel «volere e non volere» che accomuna i due gio�vani innamorati, da un sottile desiderio di punire e punirsi, dalla «loro incapacità di confron�tarsi in maniera matura con il sentimento», commenta Castri. E il ritmo dell'azione scenica è scandito, appunto, da quei bistic�ci un po' fittizi, da quelle turbo�lenze del cuore, che scombussola�no la vita dei due e il mondo piccolo che li circonda, di zii e servette, cognate e sedicenti «uo�mini di mondo». Emblemi di ima borghesia in crisi, di cui Goldoni ironicamente sottolinea la preco�ce incapacità di gestirsi. Tema che sarà assai più centrale in testi successivi, come la «Trilo�gia», ma che già fa capolino negr«Innamorati», dove i borghe�si più che curarsi dei casi (e spesso dei debiti) propri, si preoc�cupano di scimmiottare al me�glio modi fr mode degli aristocra�tici. Gli spettacoli sono alle 20,45, domenica alle 15,30. Per informa�zioni tel.011/517.62.46 Silvia Francia «HA UNA STRUTTURA ANOMALA, MODERNA, QUASI RIPETITIVA, OSSESSIVA» SPIEGA IL REGISTA Due foto di scena de «Gl'innamorati» che debutta marted�7 novembre al Carignano

Luoghi citati: Prato, Umbria