Corciano, borgo dei mestieri medioevali

Corciano, borgo dei mestieri medioevali A DIECI CHILOMETRI DA PERUGIA, TRA IL MONTE MALBE E IL TORRENTE CAINA Corciano, borgo dei mestieri medioevali WEEKEND Francesco Fravolini STORIA, arte e cultura carat�terizzano il borgo medioeva�le di Corciano, a dieci chilo�metri da Perugia. Il territorio si estende tra il Monte Malbe e il torrente Càina, affluente del fiume Nestore ed è diviso in otto frazioni: Corciano capoluogo, Capocavallo, Castelvieto, CMugiana, Mantignana, Migiana, San Mariano e Solomeo. Iniziamo a conoscere le bellezze del paese dal Torrione, vicino il parcheggio. Fu la Comunità a volere questa difesa nel 1482 poiché le porte del castello risultavano troppo debo�li. Nei giardini adiacenti, i pezzi di un cannone sorreggono due lapidi che ricordano i caduti militari e civili delle due guerre mondiali. E attraverso Porta Santa Maria si entra nel castello. All'interno si notano ancora i cardini dell'anti�ca porta che è rimasta al suo posto fino al 1960; in seguito fu tolta e bruciata. Di fronte ad un arco a sesto acuto, si apre su una scalinata che conduce all'interno del paese: l'Arco della Vittoria. Stretta tra le antiche case medioe�vali, si innalza la Chiesa di Santa Maria Assunta. Percorrendo via Ballarmi non trascuriamo di gettare lo sguardo all'ampio panorama che si apre davanti ai nostri ocelli: colli, valli, le azzurre rotondità del Monte Peglia e del Cetona e la cima del Monte Amiata. Mentre ammiria�mo l'incantevole veduta, ci avvia�mo nel centro storico. Lungo la strada più importante del borgo medioevale, dedicata al Cardinale Luigi Roteili, arriviamo davanti all'imponente mole della residen�za municipale. All'interno del palazzo vi sono due cortili; un chiostro, in cui troneggia la cisterna doniana e un'antica strada medioevale che, partendo dall'attuale corso Rotei�li, conduce ai sotterranei. L'edifi�cio è completamente ristrutturato e ospita, in due locali del seminter�rato, una raccolta Paleontologica e una raccolta di reperti archeolo�gici. Una particolarità. Scenden�do la strada, sulla destra, in un'edicola, sul muro, troviamo un affresco che rappresenta l'ico�na di Sant'Anna con Maria Bam�bina, immagine a cui la devozio�ne delle madri corcianesi non fa mancare mai un fiore. Tornati al Corso, sulla chiave di volta di un arco gotico, trovia�mo scolpite un paio di forbici: è questo lo stemma della corpora�zione dei sarti che aveva nel paese la sua sede; fino a pochi anni fa, sull'arco della casa vici�na, c'era lo stemma della corpora�zione dei macellai. E ancora. In via Fusaiola è documentata un'altra arte di Corciano: i lavoratori della lana, della canapa, o comunque di fila�tori. Appena oltrepassata via Fu�saiola si può ammirare un elegan�te edificio del Quattrocento: il palazzo del Capitano del Conta�do; due ampi portali in pietra scalpellinata sostengono la strut�tura in mattoni, sulla cui facciata sono ben visibili quattro eleganti finestre. Dal bordo di un grazioso giardi�no pensile ci sono i busti in terracotta di quattro grandi perso�naggi della letteratura italiana: Dante, Boccaccio, Ariosto e Tas�so. La strada ci conduce in via del Girone che divide il primitivo nucleo del castello vecchio dai successivi ampliamenti. E disce�se le ripide scalette di via della Torre, ci troviamo nel primitivo nucleo difensivo, la parte più antica del castello. E' questo il punto più alto del paese e dal muro, come se fosse un balcone, ci affacciamo su una piazza tipica�mente medioevale, chiusa da sto�rici edifici, sovrastata dalla Chie�sa di Santa Maria e dominata dal campanile: una veduta molto sug�gestiva. A fianco della Torre, un ampio arco immette in un cortiletto e alla chiesa di Sant'Antonio Abate, oggi ridotta a magazzino. Poco più avanti c'è un'altra affascinan�te realtà: il Museo della Casa Contadina. In una vecchia abita�zione del centro storico, sono in mostra permanente le testimo�nianze della civiltà rurale che ha caratterizzato per lunghi secoli la vita del paese. Sono tutti ogget�ti autentici, locali, ricollocati ne�gli ambienti domestici. Uscendo dalla Casa Contadi�na, in un piccolo museo, detto della Pievania, sono conservati oggetti bturgici, arredi sacri, ostensori, ex voto, paramenti reliquari di vari stili e, tra questi, quello prezioso con le ossa del martire Prospero, provenienti dalle catacombe romane. Vi sono poi bolle, pergamene, registri con�tabili, inventari et! altro materia�le che fa la storia delle confrater�nite corcianesi. Proseguendo la nostra passeg�giata, e per completare l'anello delle mura, si giunge alla chiesa e convento di San Francesco. Poco distanti dal centro del paese, sulla sommità di ima collinetta coperta di olivi, a pochi metri a sud del Colle di Corciano, si posso�no visitare la chiesa e il convento eh Sant'Agostino, immerse in un incantevole luogo, dal quale spic�ca davanti ai nostri occhi la collina dove sorge Corciano. In una antica abitazione c'è il Museo della Casa contadina con le testimonianze della civiltà rurale «La*---^ Veduta di Corciano VIA DELL'OSTERIA NUMERO 5 Gubbio O UmbértldeÒ v. A VrX^:^C,ANÒ O '-5:.' — Assisi Castiglione ""Cj -.0 del Ugo PERUGIA i folignoO a La guida del Tourìng segnala con tre stelle l'albergo El Patio, a Taverne di Corciano (telefono 076978464) in via dell'Osteria 5 (nome di per sé già evocativo), legato al ristorante L'Orchidea a gestione separata. Il primo ha 33 camere (80-100 mila lire). Il secondo ha anche tre suites per chi vuole stare più comodo. Sconto del 10oA ai soci.

Persone citate: Ariosto, Castiglione, Luigi Roteili, Peglia, Torrione