Passera: voglio i francesi come alleati di Francesco Manacorda

Passera: voglio i francesi come alleati ILSUPERMANAGER DELLE POSTE CONTRO L'OFFENSIVA TEDESCA Passera: voglio i francesi come alleati «Prima risaneremo i conti, poi penseremo alla Borsa» Francesco Manacorda CONSIGLI di Borsa? Non si danno mai, ma certo le Poste tedesche hanno fatto negli ultimi sette-otto anni uno stupendo lavoro di ristruttura�zione e sviluppo completato ultimamente con l'acquisizione della Dhl». Inutile, insomma, chiedere all'amministratore de�legato delle Poste italiane Corra�do Passera se investirebbe qual�che soldo nel collocamento del�la Deutsche Post che sta attraen�do centinaia di migliaia di ri�sparmiatori, non solo in Germa�nia. «Piuttosto spiega di fronte alle molte sfi�de che abbia�mo davanti, cioè nuove tec�nologie, conso�lidamento e in�tegrazione del mercato posta�le, ulteriore li�beralizzazio�ne, l'Italia de�ve completare il risanamento del suo sistema postale e poi giocare la carta delle alleanze, prima di tutto con i francesi de La Poste». Dottor Passera, quando toc�cherà anche alle Poste ita�liane arrivare in Borsa? «L'impegno del management at�traverso il piano d'impresa è Corrado Passera quello di rimettere i conti a posto entro il 2002. Dobbiamo chiudere il periodo dell'emer�genza con il risanamento entro il prossimo semestre delle due aree che restano in situazione critica: i pacchi e le stampe. Poi, chiusa la fase dell'emergenza, si potrà parlare soprattutto di sviluppo e dal 2002, appunto se tutti avranno fatto la loro parte l'azienda potrà proporsi di pianificare la quotazione. Ma naturalmente questa è una deci�sione che spetta all'azionista». Intanto ricevete i compli�menti del presidente del Consiglio per il lavoro fatto sulla corrispondenza, ma anche il Tapiro d'oro di Striscia la Notizia. Che co�sa conta di più? «Le critiche di "Striscia" si riferivano al settore dei pacchi dove abbiamo incominciato la ristrutturazione da circa tre mesi per risolvere una situazio�ne molto critica sul fronte della qualità e della crescita e dove negli anni scorsi abbiamo perso 400/500 miliardi l'anno su 250/300 di fatturato. Già oggi con il nuovo sistema logistico il 700Zo dei pacchi viene consegna�to entro cinque giorni, ma entro febbraio la percentuale deve superare il 90 e dovrà essere disponibile anche il servizio di consegna in 3 giorni. Anche nella corrispondenza, fino a qualche mese fa, sembrava im�possibile che l'Italia raggiunges�se standard europei, ma è suc�cesso. Abbiamo superato r850Zo di consegne in tre giorni sia nella posta ordinaria nazionale, sia in quella intemazionale. E il prioritario ha superato r850Zo di consegne in un giorno». Nel 2003, però, il mercato postale europeo sarà molto più liberalizzato rispetto ad ora. Non c'è il rischio che i tedeschi, dopo la cam�pagna acquisti degli scorsi anni, «colonizzino» l'Ita�lia? «La liberalizzazione paradossal�mente rischia di colpire più alcuni grandi operatori che han�no un fatturato basato sul mo�nopolio molto maggiore del no�stro. Certo, vista la situazione di svantaggio da cui partiamo rispetto a chi ha cominciato il risanamento molto prima di noi, sarebbe velleitario chiede�re a Poste italiane di diventare operatori paneuropei, ma abbia�mo una strategia di alleanze in ciascuno dei tre grandi settori corrispondenza, pacchi, corrie�re espresso e logistica, e infine Bancoposta (dove da giugno a oggi abbiamo aperto 450 mila nuovi conti) che ci consentirà di svilupparci secondo gli obiet�tivi del piano d'impresa. Sul secondo settore, in particolare, stiamo studiando forme di colla�borazione con i francesi». Il presidente de La Foste Claude Bourmaud ha appe�na detto che presto avrete un'offerta comune nei pac�chi, ma anche negli espres�si. D�che cosa si tratterà? «Stiamo lavorando a un'ipotesi di alleanza commerciale e di integrazione operativa sia nei pacchi sia nel corriere espres�so». Nel 1939 avete dimezzato le perdite portandole a 1248. Quest'anno il vostro piano è di dimezzarle anco�ra, scendendo a 7-800 mi�liardi. Ce la farete? «I dati del primo semestre ri�spettano questa previsione. E se non ci saranno fattori straor�dinari rispetto alle due incogni�te che restano il contratto lavoro e tariffe agevolate per le stampe contiamo di chiudere secondo le previsioni». Corrado Passera

Persone citate: Claude Bourmaud, Corrado Passera

Luoghi citati: Italia