« Chiudo Telefono Arcobaleno »

« Chiudo Telefono Arcobaleno » « Chiudo Telefono Arcobaleno » Don Di Noto-.nessuno ci ha difesi Fulvio Milane NAPOLI Ventiquattro righe per dire: Telefo�no Arcobaleno non esiste più. Chiu�de bottega nel modo peggiore, sbattendo la porta e lanciando accuse ancora una volta gravi, gravissime contro «chi aveva la forza di difenderlo e non l'ha fatto, chi sapeva e non ha detto, chi doveva compiere il suo dovere si è rivelato vergognosamente picco�lo». Si conclude cosi l'ultimo capi�tolo delle storia di cui è protagoni�sta il parroco siciliano di Avola, don Fortunato Di Noto, che per quattro anni è stato a capo dell'as�sociazione specializzata nella cac�cia ai pedofili via Internet. «Ci ha fermato l'imperante con�segna del silenzio», dice don Fortu�nato senza dare altre spiegazioni. E aggiunge lapidario: «D'ora in poi mi sentirete perlare solo la domeni�ca, durante la messa». In realtà c'è chi mette in relazione la decisione di chiudere con le critiche mosse dall'Osservatore Romano al prete di Avola e il severo ammonimento lanciato l'altro giorno dal vescovo di Noto, Giuseppe Malandrino: «Si è perduto di vKa il vero obiettivo, la lotta alla pedofilia. Meglio fare un passo indietro e non comportar�si come i paladini di Francia fuori luogo». «Telefono Arcobaleno esce di scena e si atterrà, cos�come gli è stato ordinato, a un rigoroso ed eterno silenzio», fa sapere nel pri�mo pomeriggio don Fortunato con un comunicato i cui toni dramma�tici e violenti saranno in parte addolciti in serata, con altre dichia�razioni. «Il testamento che l'asso�ciazione lascia è il semplice riepilo�go di 4 anni di attività che vede un gruppo di giovani volontari impe�gnati in prima linea a lottare al posto di uomini senza spina dorsa�le che questo Stato aveva delegato proprio per difendere i bambini». Telefono Arcobaleno «è stato sottoposto ad ogni tipo di indagi�ne, minacciato, intimorito e ferma�to», aggiunge don Fortunato che ancora una volta evita di entrare nei dettagli. Il sacerdote non si ferma qui, e tira di nuovo in ballo la «lobby dei pedofili formata da menti raffinatissime annidate in ogni angolo». «Menti raffinatissi�me»: il fondatore di Telefono Arco�baleno cita le parole pronunciante dal giudice Giovanni Falcone, che descrisse cos�chi gli piazzò una bomba nella sua villa dell'Addaura. «Si comincia a morire quando si è soli, e noi abbiamo paura commenta don Fortunato -. Telefo�no Arcobaleno non esiste più per�chè chi aveva la forza di difenderlo non lo ha fatto». Poche ore dopo aver diffuso il comunicato, tutta�via, il parroco di Avola sembra voler smorzare i toni della polemi�ca. Lo fa attraverso il vicepresiden�te dell'associazione, Giovanni Are�na: «Chiudiamo ma vorremmo far�lo in punta di piedi, senza nuove polemiche, in attesa di aprire una nuova stagione di dialogo con le istituzioni». Troppo tardi. La decisione di gettare la spugna resa pubblica con tanto clamore da Don Fortuna�to innesca reazioni a catena nel mondo politico. «Francamente non ho capito e non ho condiviso alcune delle cose dette in questi giorni da Don Di Noto, ma anch'io mi sento di chiedere al sacerdote di Avola di non interrompere il lavoro attento e approfondito svol�to in questi anni da lui e dalla sua associazione» ha detto il ministro Bianco. Protestano a gran voce i deputati di Forza Italia: «Telefono Arcobaleno non deve chiudere, la fine di questa esperienza sarebbe un'onta sulla coscienza di tutti gli Italiani», dice la deputata Stefania Prestigiacomo, che annuncia una sua visita alla sede dell'associazio�ne. Maurizio Gasparri, di An, invi�ta don Di Noto a non mollare: «Eviti un altro regalo ai pedofili e ai loro amici politici». In quattro anni di vita, Telefo�no Arcobaleno ha segnalato alla magistratura oltre ventinovemila siti pedo-pornografici italiani ed esteri. Il nucleo centrale dell'associa�zione è costituito da volontari della parrocchia Madonna del Car�mine di Avola. Sono inoltre impe�gnati quindici esperti in informati�ca, che da varie ditta d'Italia contribuiscono all'individuazione dei siti. I tecnici dell'organizzazio�ne figurano nell'elenco dei consu�lenti di numerose procure che indagano sulla pedofilia via Inter�net. L'inchiesta più recente a cui ha collaborato don Di Noto è quella condotta dalla magistratu�ra di Torre Annunziata. E' è pro�prio al capo di quella procura, Alfredo Ormarmi, che don Fortuna�to pensa prima di chiudere l'asso�ciazione: «A lui vanno tutta la mia stima e il mio affetto». Don Fortunato Di Noto, fondatore di Telefono Arcobaleno

Luoghi citati: Avola, Francia, Italia, Napoli, Torre Annunziata