«In Medio Oriente la pace è prematura»

«In Medio Oriente la pace è prematura» «In Medio Oriente la pace è prematura» Sharon, il falco della destra, critica Barak e l'esercito ARIEL Sharon non crede che la partita di un governo di emergenza sia chiuso, anche se Barak ha preferito fare un patto con i religiosi di Shas, per elimina�re dal gioco pohtico il likud. Ma soprattutto, per non sedere al go�verno col vecchio falco che il mon�do ritiene responsabile di aver •dato fuoco al Medio Oriente. Sha�ron incontra un gruppo di giornali�sti in un albergo di Gerusalemme e spiega che non si sente affatto tagliato fuori dal giuoco poljtico. Signor Sharon, ha chiuso con Barak? Andiamo alle elezioni anticipate? «Sono rimasto, devo confessare, stupefatto che Barak, mentre si spara dentro i confini di Israele fino a Gerusalemme, e negli insediamenti ebraici si vive in stato di assedio, abbia preferito un accordicchio politico a un governo che possa mostrare al mondo e ai nostri nemici la forza del nostro paese, la sua unità. Io tuttavia, poiché la situazione è assai drammatica, penso che il mio partito debba restare dispo�nibile a negoziati» E' chiaro che Barak non la vuole nel governo perché ritiene che ostacoli qualsia�si possìbile ripresa del pro�cesso di pace. «La verità è che la pace ha altri tempi e altre modalità da quelle che Barak si era figurato. I tempi di questa pace non sono tempi televisivi della fretta moderna, sono molto più lenti. E io sono per una pace che rispetti la realtà dei tempi lunghi». Quali che siano, lei non sembra l'uomo più adatto a riawiare una pace che co�munque passa per un rap�porto con Arafat, cui lei ha sempre dichiarato di non voler stringere la mano. «Come stringere la mano ad Arafat oggi? E' lui che manda i bambini a morire in "prima linea per attirare la simpatia intema�zionale, lui che arma i Tanzim e li manda a sparare da Betlemme su Chilo, lui che sceghe quando la polizia palestinese deve conte�nere la folla e quando deve spararci addosso. E' lui che ha violato gli accordi di Sharm El Sheik e qualunque altro accordo precedente. E' lui che invece di cercare di riscattarsi da un pas�sato di assassinio e terrorismo, ripristina l'uso sistematico della violenza per ottenere quello che vuole». Signor Sharon, d'altra parte la violenza è stata inaugura�ta dalla sua visita alle Mo�schee. «Quando ho deciso di visitare il Monte del Tempio (non si dimen�tichi che questo è il luogo più sacro agli ebrei da più di 2000 anni) anche preoccupato dalla sistematica distruzione dei re�perti antichi che venivano elimi�nati dall'autorità musulmana, Iho comunicata all'WAQF (l'orga�nizzazione preposta alle Mo�schee e ai luoghi santi islamici in genere, ndr)che mi ha detto che non c'erano problemi. Il mini�stro degli esteri Shlomo Ben Ami aveva anche parlato con il capo della pohzia palestinese Jibril Rajub che l'ha ripetuto. Proprio oggi, alle due mezzo, alla radio palestinese, Abu Masen ,il vice di Arafat, ha detto, fra mille epressioni di odio e di incitamen�to a aggredire, che comunque, anche senza la visita, i palestine�si avrebbero attaccato. E' ridico�lo pensare che un'esplosione del genere sia incidentale. Da Camp David, quando Arafat ha capito che non avrebbe ottenuto tutto quello che voleva, ha deciso di dare fuoco alle polveri. E' un pensiero infantile quello che mi addossa la colpa della crisi medio orientale. E' tempo di smette�re di sognare e affrontare la nuova situazione» Questa è una critica a Ba�rak? All'esercito? «Certo: ritengo che per esempio sarebbe stato indispensabile cer�care di salvare i due soldati linciati a Ramallah. Forse man�dare gh elicotteri subito avrebbe fatto fuggire la folla degh assassi�ni. E avremmo dovuto salvare anche il soldato druso che non abbiamo saputo tirar fuori dalla tomba di Giuseppe lasciandolo morire». Pensa a un'escalation nel�l'uso dell'esercito o a misu�re economiche? «Tutto è possibile: Arafat ha lanciato un attacco sfrenato e senza tregua, e dovremmo calco�lare saggiamente cosa fare per limitare i danni». [f. n.] Sopra, due soldati israeliani durante i gravi scontri a Betlemme. A sinistra II leader del Likud Ariel Sharon

Luoghi citati: Betlemme, Chilo, Gerusalemme, Israele, Medio Oriente, Sharm El Sheik