Casa Bianca, per chi voterebbero Walter e Silvio?

Casa Bianca, per chi voterebbero Walter e Silvio? LE PRESIDENZIALI AMERICANE VISTE DA MONTECITORIO Casa Bianca, per chi voterebbero Walter e Silvio? Sinistra sedotta da Nader, Forza Italia divisa. Bossi repubblicano dibattito AldoCazzullo ROMA MA Berlusconi in America andrà a fare gli auguri a Bush? O anche a Gore? 0 a nessuno dei due? «A Silvio piace abbracciare il vincitore», sorride Antonio Martino. «E' molto tempo che gli dico di andare in America, ma ora è là in luna di miele». L'ex ministro degli Esteri abbraccereb�be soltanto Bush; ((Anche se il padre sbagliò ad alzare le tasse e a interrompere il boom reaganiano». Ma il centrodestra non è compat�to. «Figuriamoci se ci lasciamo incasellare dietro Bush obietta Casini -. La sinistra italiana è talmente pronta a strumentalizza�re tutto, che leggerebbe ima rimon�ta di Gore come il preavviso della propria». An è incerta tra l'ala filorepubblicana capeggiata da Urso e la destra sociale di Storace («Tra i due candidati non c'è diffe�renza, mi sta a cuore solo la vitto�ria di Rick Lazio contro Hillary», dice il governatore). Ma neppure l'Ulivo è tutto per Gore. «Io lo voterei solo se facesse un accordo con Nader, offrendogli il ministero dell'Industria e adottando la sua linea sui prodotti transgenici. Altri�menti, sto con Ralph», dice Alfonso Pecoraro Scanio. Quanto alla Francescato, «lei è ancora più naderiana di me, visto che lo conosce dai tempi del campus». Tra i Verdi, però, c'è chi, come Marco Boato, sceglierebbe Gore. Nessun dubbio per Parisi (che dai democratici Usa ha mutuato nome e simbolo), Vel�troni («Ho conosciuto Al nel '97, alla Casa Bianca: io vice di Prodi, lui vice di Clinton», ricorda oggi), e Rutelli, già in contatto con lo staff del vicepresidente attraverso Greenberg. Democratici o repubblica�ni? Il confine ripercorre la topogra�fia degli schieramenti e delle scis�sioni della politica italiana. Berti�notti dice Nader, ((perché rompe il meccanismo bipolare proprio nel Paese che l'ha inventato»; Cossut�ta dice Gore, ((perché sono vaccina�to contro l'idea della politica come testimonianza, e vorrei battere il candidato reazionario». De Michelis, socialista vicino a Berlusconi, spiega di «essere in imbarazzo. Il psi aveva legami con i democrati�ci; ma ora la politica meno inter�ventista di Bush lascerebbe più spazi di autonomia all'Europa». «Come può un socialista essere incerto tra repubblicani e democra�tici? Questa è una barzelletta», sostiene l'ulivista Boselli, che ricor�da come «sia stato Craxi, nelTSO, a proporre di aprire l'Intemazionale socialista, anche cambiandone il nome, a quello che era allora il partito di Carter». E tra gli ex de, di fronte a Casini che rifiuta «di schierarsi con i tifosi di uno dei due candidati», c'è Castagnetti che sceglie Gore, nonostante la sua difesa dell'aborto; «Non generaliz�zerei. Non mi pare ad esempio che sulla pena di morte Bush sia in sintonia con i valori cattolici. Il conservatorismo compassionevo�le? L'America ha bisogno di un di più di passione civile. La pensa come me buona parte dell'Intema�zionale democristiana: i popolari del Cile, della Colombia, del Costa�rica. In Europa, credo che belgi, irlandesi, olandesi e francesi siano sulle nostre posizioni. Aznar e la Merkel? Non ho informazioni». Una ricostruzione non condivisa da Casini: ((All'ultima riunione di Santiago non si è parlato di presidenziaU americane. Ma forse ne hanno discusso a parte Castagnetti e i costaricani». Le grandi manovre in vista delle elezioni, poi, sparigliano posi�zioni tradizionali. La crescente freddezza di Giorgio La Malfa verso il centrosinistra, ad esem�pio, induce il leader repubblicano (da sempre, a dispetto delle deno�minazioni, vicino ai democratici) a esprimere «parecchi dubbi sul conto di Gore. La campagna in generale è stata fiacca; la sua, jarticolarmente noiosa. Alla fine o voterei, ma credo che la volontà di cambiamento sia interpretata meglio da Bush». «Non ne so molto riconosce Bossi -, ma d'istinto dico Bush, perché rappresenta il nuovo e tutela la famiglia». Adolfo Urso, poi, è stato alla Convention del Gop, e ha notato un cambia�mento di rotta nella comunità italoamericana, tra la quale Di Pietro ha fatto campagna per Go�re: «La Niaf rappresenta ormai una comunità inserita, non margi�nale, che quindi vota a destra», sostiene Ureo. Che inserisce la sua scelta nella linea atlantica del Msi di Almirante. Non condivisa da Pino Rauti, che ancora oggi non rinuncia alla sua professione di antiamericanismo: «Io mi aster�rei, disgustato da una campagna elettorale lastricata di miliardi». L'unico che conosce bene uno dei candidati, però, è Marco Pannella. «Negli Anni '70 mandavo i giovani radicali del centro Calamandrei a scuola da Nader. E, al momento, lo voterei. Se poi all'ultimo scegliesse di appoggiare Gore...».