SCULTURA E VERDE

SCULTURA E VERDE ARTE ALLA MANDRIA SCULTURA E VERDE Inglesi e giapponesi nell'occhio del ciclone CHE si possano ancor oggi fare belle mostre di scultura, e per di più in prevalenza astratta, è possibile, nonostante il predominio ormai mon�diale dell'arte concettuale. Prova ne sia la rassegna «The eye of the storni» allestita fino al 12 novembre in un angolo appartato e fino a ieri inaccessibile, del parco di La Mandria a Venaria Reale (orario sabato e domenica 11-17, ingresso dal Ponte Verde). Organizzata dalla Regione con l'associazione Velan, a cura di Victor De Circasia, la mostra presenta «en plein air», sui prati circostanti la Villa dei Laghi, le opere di 23 scultori, per la gran parte inglesi, più alcuni italiani, francesi, una spagnola e un giappone�se. Spiccano maestri assoluti come Anthony Caro, il padre della scultura astratta inglese contemporanea, Philip King, Richard Deacon, Peter Randall-Page. Tra gli italiani va segnalato il lavoro del torinese Riccar�do Corderò, autore di un grande «Nido», articolata e dinamica composizione di rugginoso acciaio. Sono invece più vicine alla pratica dell'installazione le opere d�Dennis Oppenheim, Susy Gomez, Noriaki Maeda, Levato e di un altro noto artista torinese, Marco Gastini, che fa volare la sua pittura fino a raggiungere la terza dimensione, plastica. [g. e] «Grande nido»: è una scultura di Riccardo Corderò

Persone citate: Anthony Caro, Dennis Oppenheim, Levato, Marco Gastini, Noriaki Maeda, Peter Randall-page, Philip King, Richard Deacon, Susy Gomez, Victor De Circasia

Luoghi citati: Venaria Reale