UN MONUMENTO BACHIANO

UN MONUMENTO BACHIANO UNIONE MUSICALE UN MONUMENTO BACHIANO Vafiazioni Goldberg al Regio con il grande Murray Perahia Di .UECENTOCINQUANTA Ianni fa, nel 1750, moriva Johann Sebastian Bach: la sua morte, giunta al culmine di una parabola creativa senza eguaU, lasciava interrotta la co�siddetta «Arte della Fuga», un' opera complessa e misteriosa, nella quale la musica, per la prima volta, si autodeterminava come protagonista pura e assolu�ta. Forse per celebrare l'anniver�sario della scomparsa del Kantor, o forse per semplice coinci�denza, l'Unione Musicale propo�ne in settimana un appuntamen�to straordinario con la musica di Bach: al Teatro Regio, gioved�2 novembre alle 21 (serie gialla, blu e verde), si esibisce uno dei più interessanti pianisti di que�sti anni, Murray Perahia, che propone non già l'wArte della Fuga», ma. un altro capolavoro della maturità bachiana, le al�trettanto celebri «Variazioni Gol�dberg». Scritte probabilmente nel 1741, le «Variazioni» sono un monumento all'arte clavicemba�listica; la definizione non è certo originale, eppure non si sapreb�be altrimenti descrivere un'ope ra che, in trenta brevi composi�zioni, compendia le conoscenze globali dell'epoca in materia l'aria con variazioni è un proces so creativo conosciuto da secoli, ed è giunto alla massima fioritu ra nel periodo clavicembabstico classico; ed è bene conosciuta, nel Sei e nel Settecento, anche dagli autori di musica per orga no e ne amplia gli orizzonti strutturali e concettuali ben ol tre quanto le scarne indicazioni programmatiche e le testimo nianze postume lascerebbero supporre. Testimonianze che, lo ricordiamo, vorrebbero le «Gold�berg» un semplice intrattenimen�to notturno eseguito dal giova�nissimo allievo di Bach, Johann Gottlieb Goldberg appunto, a favore dell'insonne conte von Keyserlingk. Già dalle prime note, le «Gold�berg», contrassegnate dalla sigla di catalogo BWV 988, conquista�no l'animo e la mente dell'ascol�tatore: rv(Aria» iniziale, scritta secondo i modi di una saraban�da, è una pagina semplice e penetrante, venata di una crepu�scolare malinconia. Seguono le trenta variazioni, che possono essere raggruppate in dieci gruppi di tre, la cui terza, ogni volta, è un canone su gradi progressivi, dall'unisono (la terza) alla nona (la ventisettesima); dopo la tren�tesima e ultima («Quodlibet», «a Diacere») ricompare l'aria iniziae tale e quale, e il magico cerchio si chiude. Un grande pianista dunque, Murray Perahia, è chiamato all' impresa di riproporre a un pub�blico moderno, e su uno strumen�to moderno, un'opera complessa dai mille risvolti: il cinquantatreenne artista newyorkese, in effetti, è uno dei più accreditati conoscitori e interpreti dell'uni�verso bachiano e con il suo stile affettuoso e garbato, «filologico» nel migliore dei sensi possibili sembra il più adatto a eliminare le incrostazioni virtuosistiche che nel corso degli anni si sono depositate sullo spartito, allonta�nandolo in modo radicale dalle intenzioni del suo autore. Anche se le «Variazioni Goldberg» usualmente vengono eseguite da sole e senza intervallo, Perahia ha voluto inserire, all'inizio del programma, quattro pagine trat�te dal catalogo organistico di Bach i Corali BWV 645, 659, 734 e 639 nella trascrizione di Ferruccio Busoni. I biglietti costano 60 mila lire, gli eventuali ingressi 40 mila; informazioni allo 011/54.45.23. Alfredo Ferrerò IN PROGRAMMA ANCHE QUATTRO PAGINE TRATTEDAL CATALOGO ORGANISTICO DEL KANTOR II pianista Murray Perahia suonerà gioved�2 novembre ai Teatro Regio

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