Nelle fiabe di Casorati nuvole, piroscafi e ciminiere

Nelle fiabe di Casorati nuvole, piroscafi e ciminiere TORINO Nelle fiabe di Casorati nuvole, piroscafi e ciminiere Uso antirealista del colore e vena neo-simbolista nelle opere esposte alla Sala Bolaffi Guido Corto UN marchingegno per pittu�rare le nuvole» è un dipin�to emblematico di France�sco Casorati, esposto insie�me a un centinaio di altre opere pittoriche e grafiche in occasio�ne della mostra antologica che la Regione Piemonte dedica a que�sto artista torinese, oggi sessantacinquenne, nella Sala Bolaffi, a cura di Paolo Levi. In quell'olio su tela del 1997 è raffigurata una caldaietta a vapore, collega�ta tramite cinghie, pulegge e volani verdi e rossi, ad un pen�nello che muovendosi sembra delineare i contorni di candide nuvole sopra ad un foglio di carta bianco. Un dipinto dentro al dipinto, sullo sfondo di un cielo notturno blu oltremare, costellato di sfavillanti stelle e pianeti. Con uno stile vivacemen�te figurativo, comprensibile da tutti, piacevolissimo nella sem�plicità quasi naif, Casorati fa quindi della metapittura. Il suo «marchingegno» ricorda Tinguely e cita il Duchamp delle macchine celibi, sfiorando la dimensione concettuale, tanto che non è azzardato l'accosta�mento ad un altro noto, e anche lui coltissimo artista torinese: Giulio Paolini. Con la sola diffe�renza che Casorati resta sempre fedele alla pittura, e non rinnega mai la tela rivoltandola. Semmai addirittura iconologi�ca e psicanalitica può essere l'interpretazione di molti quadri di Casorati. Gli uccelli in volo che dipanano col becco un lungo filo rosso, i piroscafi dalle fuman�ti ciminiere, i pesci che nuotano in un mare-cielo blu cobalto, rappresentano l'anelito di liber�tà maturato da Casorati fin da quand'era giovanissimo, forse per affrancarsi dall'affettuoso giogo del padre, Felice, artista celeberrimo, e della madre, Daphne Maugham, anche lei va�lente pittrice, che sembrano rap�presentati nel dipinto del 1974 in copertina sul catalogo edile da Giulio Bolaffi. Due grandi colombi blu sono raffigurati den�tro ad una gabbia-casetta. Un uccellino rosso appoggiato sul tetto li osserva dall'alto. È l'alter ego di Francesco, che sta per spiccare il volo, finalmente libe�ro. Il percorso espositivo della mostra, allestito con calibrata, armoniosa sobrietà dall'architet�to Marisa Coppiano, si dipana seguendo un ordine cronologi�co, scandito qua e là da isole tematiche, in modo da accompa�gnare il visitatore dalle prime opere giovanili d'inizio anni Cin�quanta fino a quelle eseguite nel corso del 2000, che ancora profumano di vernice fresca. E' una pittura inizialmente in�fluenzata dal padre, che però trova, strada facendo una pro�pria, spiccata autonomia conno�tata dall'uso antirealista del co�lore e da un segno nitido che scontorna tagliente le figure delineando un immaginario più che fiabesco, come certa critica ha ripetutamente affermalo, soffusamente neosimbolista. «Calvario»,un opera di Francesco Casorati del 1958 Francesco Casorati Torino, Sala Bolaffi Orario: mar.-dom. 10,30-19 Fino al 12 novembre

Luoghi citati: Piemonte, Torino