Doctorow: c'è una croce anglicana sul tetto della piccola sinagoga

Doctorow: c'è una croce anglicana sul tetto della piccola sinagoga Doctorow: c'è una croce anglicana sul tetto della piccola sinagoga QUANDO E. L. Doctorow diventò famoso con Ragti�me lo zapping non esisteva ancora, e in qualche modo quel romanzo fatto di tante storie ambientate nell'America inizio se�colo che andavano avanti a tasselli alternati lo anticipò, anche nel me�scolare personaggi storici ad altri di fantasia. Vagando per i canali infat�ti ci si imbatte nella cronaca come nella fiction, che tutte si livellano diventando Tv, cos�come in un libro diventano letteratura. Oggi dopo molte esperienze ulteriori, compresi svariati romanzi formal�mente più convenzionali, lo scritto�re torna alla formula del suo primo successo, tenendo conto di un pub�blico che il telecomando ha reso impazientissimo, forse anche delle spiegazioni, perché questa volta la. giustapposizione dei brani, spesso brevi, avviene seccamente. C'è, per la verità, una storia principale, ma questa è raccontata a più voci, e non ha una vera conclusione. Riguarda un sacerdo�te anglicano ancora giovane, energi�co e progressista, il quale esercita in una parrocchia del Lower East Side di New York, spopolata e ricorrentemente saccheggiata da piccoli teppisti. Un giorno qualcu�no ne asporta addirittura una gran�de e ingombrante croce di ottone, che poi viene ritrovata, incongrua�mente, sul tetto della piccola sinago�ga amministrata da una coppia di rabbini, giovani e progressisti an�che loro. Il prete cri�stiano, Thomas Pemberton detto Pem, fa amicizia con costoro, Joshua e Sarah, e an�che se il mistero della sparizione e della ri�comparsa della croce non si chiarisce mai, i due ministri del culto cominciano a comunicarsi i rispettivi dubbi e problemi. Questa situazione chiamiamo�la, del furto viene raccontata in parte direttamente, in parte trami�te gli appunti di uno scrittore che pensa di ricavarne un libro. Lo scrittore ogni tanto intervista Pem, che gli si confida. Ma allo stesso tempo butta giù, via via che lo perfeziona. Il soggetto di un film una versione moderna del mito di Anfitrione, con un amante che pro�gressivamente si sostituisce al mariRECENMasD'A to, arrivando al punto di farsi una plastica per assomigliargli e di farlo scacciare dalla sua casa. Intervalla�te con questo soggetto e col resto, sono poi considerazioni sul Big Bang e sulle moderne teorie circa l'origine dell'universe (queste mes�se in bocca anche a Albert Einstein, che con l'occasione parla anche di sé); descrizioni di momenti di vita animale, soprattutto di uccelli (anoSfONE ino ico nime); inserti con testi di canzoni americane classiche, come Dandn'ir?/Zie darfc, segui�ti da variazioni in ver�si sul loro tema (dicia�mo, come Beethoven sul valzer di Diabelli). Ancora. A un certo punto, esaurito il soggetto cinema�tografico, arrivano delle notizie sul�la vita dello scrittore, che a questo punto acquista un nome Everett e di cui sono celebrati in versi liberi i natali, nonché le esperienze belli�che del padre nella Grande Guerra, e poi del fratello maggiore bombar�diere in aviazione nella Seconda Guerra. Alla voce di Einstein si sostituisce quella di un altro gran�de rivoluzionatore del nostro modo di vedere il mondo, Ludwig Witt�genstein, che'dice qualcosa sulle idee alla base del Tractatus LogicoPhilosophicus (dopo Wittgenstein parlerà a sua volta dei propri esor�di, innominato, Frank Sinatra, o almeno credo sia lui). Intanto prende corpo un secon�do filone narrativo riguardante i racconti del padre della rabbina Sarah, che da ragazzino fu in un ghetto mitteleuropeo sotto l'occupa�zione nazista dove assistette a va�rie atrocità. Alla lunga questo filo�ne della Shoah si ricongiunge con quello del «furto», perché Joshua va a Vilnius alla ricerca di documen�ti del ghetto dal cpiale scampò il suocero, e vi viene ucciso da dei teppisti. Pem entra in crisi con il suo vescovo e lascia la Chiesa, rende definitivo l'estraniamenlo dalla propria moglie e si innamora di Sarah; con lei riesce a recuperare da Mosca quei documenti. Frattan�to (altro tema) un ex giornalista del New York Times si dedica senza troppo impegnarsi ma con risultati sorprendenti alla caccia di ex nazi�sti nascosti negli Stati Uniti. I docu�menti riemersi dal ghetto del padre di Sarah potrebbero ora incastrare il vecchio boia tedesco, ma questi muore, per conto suo. Da ultimo Sarah e Joshua si sposano. Non sono sicuro di avere fatto la cosa giusta a ricostruire cos�i fatti principali di questo libro cos�eclet�tico; è probabile che l'autore non conti su di una lettura metodica. L'aspetto del lavoro è quello dello zibaldone, del taccuino di appunti, se vogliamo, e come tale è pieno di gemme, che sopperiscono a una certa incapacità della vicenda prin�cipale, quella del rapporto tra i buonissimi e benintenzionatissimi ministri del culto, di avvincere dav�vero, malgrado l'intelligente e spiri�tosa articolazione dei dubbi di co�storo. Pagine stimolanti, intelligen�ti, articolate, sono sparse dappertut�to, si tratti di astrofisica divulgata, di etologia, di nostalgiche poesie sulle canzoni, o semplicemente di osservazioni brillanti, come quelle sulla natura del cinema, specie alle pagine 255, 283-4 e 308, che da sole valgono volumi di specialisti. RECENSfONE Masolino D'Amico Una situazione ricorrente è il furto: oltre alla misteriosa sparizione e ricomparsa dell'oggetto sacro, la non meno strana vicenda dei documenti che potrebbero incastrare un vecchio boia tedesco «LA CITTA' DI DIO»: UNO ZIBALDONE, DOVE SI MESCOLANO MINISTRI DEL CULTO, ASTROFISICA DIVULGATA, ETOLOGIA, POESIE E CANZONI, BRILLANTI OSSERVAZIONI SUL CINEMA E. L. Doctorow nel suo nuovo romanzo «La città di Dio» torna, per stile e struttura narrativa, alle origini del suo« Ragtime», mescolando storia e fantasia in un racconto a più voci y E.L.Doctorow La città di Dìo trad. Vincenzo Mantovani, Mondadori, pp.326. L. 32.000 ROMANZO

Luoghi citati: America, Mosca, New York, Stati Uniti, Vilnius