Un nuovo genere: arriva il detective di alberi genealogici

Un nuovo genere: arriva il detective di alberi genealogici Un nuovo genere: arriva il detective di alberi genealogici RECENSIONE Piero Scria — INALMENTE un salutare — colpo di vento ad increspa�re l'immobile stagno del giallo. Dove serial killer sempre meno credibili, torme infinite di avvocati buoni per tutte le cause e superfemmine sezionatrici di cadaveri, rappre�sentano da tempo lo stolido gracidare di una fauna che da anni si riproduce quasi meccani�camente. Senza un minimo di fantasia. All'inseguimento di modelli genetici che, avendo portato fama e denaro ai loro inventori, ormai generano solo stanchezza e noia. «Il cacciatore di eredità» è la svolta. L'idea nuova. Chris Larsgaard, al suo primo romanzo, riesce cioè a percorrere un sen�tiero vergine, mai percorso pri�ma. Come toccò ai vari Harris, Grisham e Cornwell prima che schiere di imitatori o la loro stessa ripetitività rendessero stucchevole l'invenzione. Che qui è rappresentata da un inve�stigatore privato sui generis, assolutamente imprevedibile. Nick Merchant non è infatti un Michael Rourke a caccia di assassini e stupratori. Né, tanto�meno, uno di quegli squallidi mestieranti di coppie clandesti�ne fotografate in deshabillé per lucrare sui divorzi e tradimen�ti. Nick è un detective di alberi genealogici, tutto dedito a sco�prire insieme ad una socia di gran bell'aspetto eredi che non sanno di essere tali. In cambio, naturalmente, di quel�la sostanziosa percentuale che i fortunati ignari sono ben felici di versare. La cosa sorprendente, e per una volta mai raccontata, è che in America questo è davvero un mestiere. Ma il problema per Nick è che è solo. La sua è infatti un'aziendina artigiana�le. Che deve tuttavia vedersela con giganti del settore. Agenzie di ricerca dirette da veri pesce�cani che non arretrano di fronte a nulla. La regola dice: quando qual�cuno muore intestato, il tribu�nale pubblica gli estremi e solo allora i cacciatori di eredità possono scatenarsi. Ma chi gio�ca sporco, corrompe il funziona�rio addetto e cos�conosce in anticipo sia il nome del morto, sia l'entità del patrimonio privo di testamento. E può battere sul tempo gli avversari. Nick, inguaiato e pieno di debiti, s'inoltra per la prima volta su questa strada truffaldi�na. E, benché la sua sia più una forma di autodifesa che vera disonestà, viene subito a trovar�si in un pericolosissimo cui de sac. Perché ai suoi soliti spietati concorrenti della General Inquirv si aggiunge, inaspettata, l'Fbi. C'è infatti un fosco mistero che avvolge la morte di Gerald Jacobs. In vita, era un povero ex vetraio, immigrato dall' Ighilterra ma con inatteso accento tedesco. Sottoterra, è un uomo dal valore di oltre venti milioni di dollari. Chi è dunque Jacobs? Il suo è stato un decesso naturale, come si vuol far credere, o non piutto�sto un omicidio mascherato? Perché è diventato un testimo�ne federale, protetto dal pro�gramma nuova casa, nuova identità? Va da sé che Nick, infilato il piano inclinato, decide di proce�dere fino al fondo: scopre tre eredi, patteggia con loro la sua parte e, anche se i cadaveri incominciano a spuntare un po' dappertutto, non arretra di fron�te ad alcuna minaccia. Anzi: risale l'impervio sentiero del passato fino all'imprevedibile conclusione. Resta da aggiungere che la storia ò condotta con un ritmo convincente. La scrittura è sem�plice ma mai sciatta. I colpi di scena numerosi, però sempre estremamente logici, non co�struiti come spesso capita per stupire gratuitamente. Il paesaggio, dagli Stati Uniti al�l'Europa, ci conduce in angoli di mondo mai banali. Ed i personaggi posseggono una quo�tidianità che non concede nulla all'eroismo di prammatica. Il romanzo di un esordiente cancella d'improvviso anni di noiosi e sempre più incredibili avvocati, serial killer e sezionatori di cadaveri Chris Larsgaard, Il cacciatore d�eredi trad Nicoletta Lamberti, Mondadori, pp. 370, L. 33.000 GIALLO

Luoghi citati: America, Europa, Stati Uniti