Autobomba dell'Età fa strage a Madrid di Gian Antonio Orighi

Autobomba dell'Età fa strage a Madrid Autobomba dell'Età fa strage a Madrid Uccisi un magistrato militare e la sua scorta, 66 i feriti Gian Antonio Orighi MADRID Un immenso boato, come un terre�moto. Poi una scena dantesca. Un'auto carbonizzata. Un autobus di linea distrutto. Decine di mac�chine in fiamme. Feriti ovunque. E 500 abitazioni danneggiate. La «Colonna Madrid» dell'organizza�zione indipendentista basca Età ha colpito di nuovo ieri mattina la capitale. Con la sua arma preferi�ta, l'auto-bomba. Il bilancio è drammatico: tre i morti il magi�strato della Marina Juan Querol, il suo autista e un poliziotto di scorta 66 feriti, tra cui sei gravi e uno in fin di vita. Dalla rottura della tregua nel dicembre scorso, i terroristi hanno già assassinato 19 persone. Due a Madrid, da febbra�io. E ben 56 dal 73, con trenta auto-bombe. Erano le 9,10 in calle Torrelagu�na, nel quartiere popolare di Ciudad Lineai, a due passi dalla mo�schea più grande d'Europa (13 mila metri quadrati). Jesus Eson�derò, un poliziotto di 50 anni, era appena stato al bar «Valencita» prima di andare a prendere a casa il magistrato militare di 69 anni e scortarlo nella «Renalt» non blin�data ufficiale, con l'autista Arman�do Medina, fino alla «Corte di Cassazione» di Madrid. La solita routine. Le mamme avevano appena portato i bambini nelle due scuole di quartiere e stavano parlottando tra di loro. L'auto ufficiale ha imboccato il semaforo tra calle Torre Laguna e avenida Badajoz. Nessuna misura di sicurezza parti�colare, benché un benzinaio aves�se segnalato una settimana fa alla polizia la presenza di un terrorista super-ricercato che aveva fatto rifornimento nella sua stazione di servizio. Un avvertimento preso sottogamba. Infatti, due terroristi baschi avevano parcheggiato ima «Renault 19», rubata in settembre nella capitale, proprio a fianco del semaforo dopo averla imbottita con 40 chili di tritolo. E stavano aspettando il bersaglio, con il tele�comando che attiva il timer delle auto-bombe, in mano. Quando l'auto del magistrato si è fermata al semaforo, l'esplosio�ne. Terrificante. In quel momento stava passando un autobus. L'au�to è volata sopra il bus e si è fermata, con i suoi occupanti car�bonizzati all'istante, sul marcia�piede nell'altro lato della strada. Il bus, per fortuna quasi vuoto, si é incendiato subito, come le decine di auto che stavano transitando. L'autista del tram, Jesus Sanchez, 35 anni, è stato investito in pieno e, benché operato per 4 ore, é ora moribondo. Tutti feriti gravi i 5 viaggiatori, tra cui una bambina di 11 anni con ima gamba squar�ciata e suo padre. Tutt'attomo, un inferno. Deci�ne di persone sono state sbalzate a metri di distanza, ferite dalla mi�traglia con cui gli «etarras» rinfor�zano le loro autobombe. Ben 10 palazzi sono stati investiti dagli effetti della esplosione. Nell'edifi�cio di 16 piani che dava sull'incro�cio maledetto, sette piani sono stati seriamente danneggiati. Poi, é cominciato il terrore. Perché i madrileni hanno capito subito la ragione del boato. La polizia ha circondato la zona impedendo a tutti di passare. Ma i genitori disperati volevano sapere dei loro piccoli appena accompagnati a scuola, per fortuna tutti incolumi anche se spaventatissimi. La situazione era cos�grave che il «Samur», il pronto soccorso ma�drileno, ha montato una tenda da campagna in piena strada per curare sul posto i feriti leggeri (una trentina). Gli altri sono stati ricoverati in 7 ospedali. Subito é scattata l'operazione «Gabbia» per chiudere la città. Ma del grup�po di terroristi Età nessuna trac�cia. Vicino alla moschea passa il raccordo anulare «M-30», un'otti�ma via di fuga. L'assassinio del generale, il se�sto magistrato freddato dall'Età dal 1978, ha gettato Madrid e l'intera Spagna nello sgomento. Negli ultimi 21 giorni, la «campa�gna d'autunno» dei terroristi ha già ucciso, con una cadenza setti�manale, sei persone. Per oggi è convocata una manifestazione di protesta in «Plaza Cibeles». «É inutile cercare ragioni dell'attenta�to, TEta uccide chi può» ha dichia�rato il ministro della Giustizia Angeles Acebes. E il Re don Juan Carlos ha assicurato: «Prima o poi, gli assassini pagheranno i loro crimini». Decine di macchine e un bus in fiamme 500 case danneggiate Qui accanto II magistrato Juan Querol A destra, la scena della strage nella capitale

Persone citate: Angeles Acebes, Jesus Eson, Jesus Sanchez, Juan Carlos, Juan Querol, Torre Laguna

Luoghi citati: Europa, Madrid, Spagna