I magistrati: troppe pressioni da Roma

I magistrati: troppe pressioni da Roma I magistrati: troppe pressioni da Roma «Costretti a privilegiare la pista del sequestro» inviato a CAGLIARI Una dichiarazione fraintesa, che costringe a una doverosa precisazione. Questa è la spia, in ogni caso, di un malessere vero, covato da tempo, esploso e soffocato in questi giorni, a partire da giovedì. E che vede il fronte dell'anti Anonima sarda entrare in crisi. «Abbiamo dovu�to far fronte a pressioni dall'al�to», aveva detto l'altro giorno il sostituto procuratore Antima�fia di Cagliari, Paolo De Angelis, che ha seguito gli sviluppi della scomparsa di Stefano Lorenzi. Forse De Angelis si riferiva alle affermazioni ritenute in�caute del ministro dell'Inter�no, Enzo Bianco, che il giorno dopo la scomparsa dell'impren�ditore di Mondovi, al Senato, non escluse, anzi sembrò predi�ligere la pista del sequestro di persona. Una pista che agli inquirenti sardi sembrò invero�simile dal primo momento. Agli uomini del Viminale, poi, la scelta dal ministro di far pende�re il piatto della bilancia da una parte sola, non piacque. Roma tracciò la linea e anche la Sardegna si adeguò. Inizial�mente, gioved�stesso, la procu�ra di Sassari apr�un fascicolo sulla sparizione di Lorenzi. Ma venerd�la procura Antimafia di Cagliari prima che il ministro intervenisse al Senato, ma forse essendone stata informata de�cise di aprire il fascicolo ipotiz�zando il sequestro di persona a scopo di estorsione. E sabato,, tanto per restare alla cronolo�gia degli eventi, da Cuneo il questore Isidoro Adomato det�tò alle agenzie poche righe: «Sicuramente è un sequestro. Gli usurai non c'entrano». Sorrisi e qualche perplessità, intanto, dispensavano gli inve�stigatori accorti e responsabili. A partire dal direttore dello Sco, Franco Gratteri, catapultato a Porte Torres, che, per tre giorni di fila, nonostante le certezze romane e piemontesi, continua�va a dire ai giornalisti che stazionavano al commissaria�to: «Non scartiamo alcuna ipote�si». Il silenzio stampa che tanto si invoca in momenti come questi, delicati per via che si poteva essere all'inizio di un possibile sequestro, questa vol�ta non viene mantenuto dai soggetti istituzionali che do�vrebbero dare un buon esem�pio. Il questore di Cuneo garanti�sce: «E' stato prelevato con la forza da due auto che si sono affiancate..». Uno pensa che il questore è in contatto con gli inquirenti, con i titolari delle indagini, ovvero la procura di Cagliari. E invece no, il questo�re non ha da comunicare ai magistrati nessun elemento che confermi la sua certezza. E intanto, prima del colpac�cio di domenica mattina dei carabinieri d�Cagliari, già saba�to, forse venerd�sera, i poliziot�ti che indagano a Porto Torres hanno in mano il camionista testimone che vede Stefano Lo�renzi allontanarsi a piedi, dopo aver abbandonato l'auto. Ma il camionista diventa il testimone che firma il verbale d�interroga�torio solo domenica, quando ormai la bufala del sequestro non regge più. Sorrisi e pizzicotti, in questi giorni non sono mancati per�ché, mentre s�cercava lo scom�parso, mentre gli elicotteri e gli uomini perlustravano il territo�rio, s�ripeteva lo stesso copione d�sempre: la mancanza di coor�dinamento tra forze d�polizia. Aggravata, questa volta, da una sorta di «redde rationem» tutta sarda, dopo le polemiche per la gestione del sequestro d�Sìlvia Melìs. E ancora, a rendere il quadro ancora più sconfortan�te, la mancanza d�comunicazio�ne tra procura antimafia di Cagliari e forze di polizia. Per fortuna che il sequestro non era un sequestro. Restano le gomitate e �colpi bassi d�questi giorni. Che fanno male. L'altro giorno a Gavoi, nel cuo�re della Barbagia, don Toton�Cossu il parroco, d�Orgosolo, dispensava sorrisi. Come va? «Bene, benissimo». E che ne pensa di questa vicenda? «Nul�la». Sorrideva don Totoni Cossu, il fratello d�Cioccolatta, Nicola Cossu, in carcere per il seque�stro Checchi. Don Totoni, lambi�to dalle inchieste giudiziarie, è ritenuto dai magistrati d�Ca�gliari, «l'allenatore» dell'Anoni�ma sarda. [g. r.] II direttore dello Sco aveva continuato a ripetere: «Non scartiamo alcuna ipotesi» Agli inquirenti sardi l'ipotesi di un rapimento era apparsa subito inverosimile

Persone citate: Checchi, De Angelis, Enzo Bianco, Franco Gratteri, Lorenzi, Nicola Cossu, Paolo De Angelis, Stefano Lorenzi, Totoni Cossu, Totonì Cossu