E Kassovitz fa (bene) l'americano di Alessandra Levantesi

E Kassovitz fa (bene) l'americano E Kassovitz fa (bene) l'americano Ha successo il thriller «Ifiumi di porpora» Alessandra Levantesi Ifrancesi tentano la via del thriller all'americana e fanno centro, almeno sotto il profilo commericiale. Costato la bella cifra di 30 miliardi, «I fiumi di porpora» ha totalizzato in patria ben 2 milioni e mezzo di spettatori; e stando a «Variety», pare che il film abbia già coperto il budget con le vendite all'estero lo scorso maggio a Cannes. Un'operazio�ne vincente per la Gaumont e una soddi�sfazione per il giovane regista Mathieu Kassovitz il quale, mettendo da parte le meno remunerative ambizioni autoriali espresse in pellicole come «L'odio» e «Assassins», ha accettato di cimentarsi con il cinema di genere. Basato sull'omo�nimo romanzo di Jean-Christophe Gran�ge (Garzanti), «I fiumi di porpora» mette in scena due poliziotti, uno è l'esperto criminologo Jean Reno, l'altro l'intrepido ispettore Vincent Cassel. Reno è stato chiamato a Guénon, un'elitaria cittadina universitaria inserita in un aspro paesag�gio montano, in seguito al ritrovamento di un cadavere, sadicamente torturato e mutilato delle mani e degh occhi. Cassel si trova in un paese a 200 chilometri di distanza e investiga sulla profanazione della tomba di una bambina morta nel lontano 1982. Ma le strade dei due detectives sono destinate a incrociarsi perché le loro inchieste portano sulla stessa pista. Come qualcuno ha notato, «I fiumi di poipora» ha qualche somighanza con «Seven» di David Fincher. Pur essendo l'ambientazione differente l�una metro�poli, qui una suggestiva cornice alpina fra neve, ghiacciai e piogge torrenziaU anche la pellicola francese è immersa in un'atmosfera plumbea e inquietante; e si respira un'aria quasi metafisica nella scoperta d�una società non meno colpevole dei mostri che partorisce. Su questo piano, ben coadiuvato dall'ottimo diretto�re d�fotografia Thierry Arbogast, Kassovi�tz si dimostra all'altezza. Se c'è qualche compiacimento e la musica è troppo invadente, nell'insieme la regìa è forte, la suspense sostenuta e gli attori validi, soprattutto Reno che ha un indubbio carisma divistico. Dove il film non convin�ce è nello scioglimento: ci sono meno morti che nel libro, ma la spiegazione del mistero resta confusa e deludente. I FIUMI DI PORPORA di Mathieu Kassovi�tz, con Jean Reno, Vincent Cassel, Nadia Farós, produzione francese 2000. poliziesco. ROMA: cinema Adriano, Savoj, Doria, Metropolitan, Fiamma, King, Garden, Trianon, Gaiaxy, Ambassade, Tristar, Ma�dison, Roxy, Delie Mimose, Warner Villa�ge, Cineland. MILANO: Apollo, San Carlo e Splendor. TORINO: Lux .

Luoghi citati: Cannes, Milano, Roma, Torino